Super Pignataro porta il Barletta in semifinale di Coppa Italia
Con un fantastico 3-0 il Barletta ribalta il Locri con tre autentiche perle del suo centravanti
mercoledì 13 aprile 2022
20.08
Il Pigna è tornato. E lo ha fatto nel giorno più importante, contro l'avversario più forte, con una tripletta che trascina la sua squadra in semifinale di Coppa Italia Dilettanti. Una tripletta, un risveglio improvviso che, - ci scusi il lettore per la bestemmia - fatte le sacrosante e dovute proporzioni, ci ricorda un'altra ben più famosa tripletta, segnata nel luglio di quarant'anni fà da un centravanti che aveva il numero venti sulla schiena.
Tre gol, uno più bello dell'altro quelli con cui Antonio Pignataro ha liquidato il fortissimo Locri. Ma anche un Barletta quadrato e letale che alla luce anche dei tanti errori arbitrali tra andata e ritorno ha strameritato la qualificazione alle semifinali di coppa, dove ad ad attendere i ragazzi di Francesco Farina ci saranno i sardi della Ossese, squadra di un paesino di meno di seimila anime a due passi da Alghero che però nei quarti di finale, sul proprio terreno di gioco, ha rifilato una brutale sveglia al ben più quotato Isernia, riuscendo poi a limitare più che egregiamente i danni nella gara di ritorno in Molise. Ma veniamo agli spunti di cronaca di Barletta-Locri.
L'avvio di gara è di netta marca calabrese, con l'imprendibile Juan Martinez che sulla sinistra mette ripetutamente in difficoltà la retroguardia barlettana. Tuttavia le folate dell'attacco del Locri non si concretizzano che in ripetuti calci piazzati dalla tre quarti e qualche calcio d'angolo, tant'è vero che Tucci non correrà nessun pericolo degno di nota.
Al 19', improvviso, giunge il vantaggio del Barletta. Lavopa si accentra sulla tre quarti e prova a pescare in area Pignataro, che viene anticipato da un difensore calabrese. Il tentato rinvio però finisce sui piedi di Sante Russo, il quale, da destra, opera un traversone basso sul quale si avventa come un falco Pignataro, che con un bellissimo e velenoso tiro al volo sorprende Gagliardotto sul proprio palo.
Una volta sbloccato il punteggio, il Barletta controlla agevolmente la sterile reazione del Locri e la partita scivola tranquillamente verso l'intervallo.
Nella ripresa ci si aspetta la veemente reazione del Locri, ma Pignataro e compagni in campo determinatissimi a chiudere il discorso qualificazione. Al 51', ennesima e colossale topica arbitrale di questo doppio confronto ai danni del Barletta. Lavopa, decisamente tra i migliori in campo, viene steso in piena area in maniera piuttosto evidente. Si tratta di un calcio di rigore solare che vedono tutti, giocatori e tifosi del Locri compresi, tranne il signor Giordani della sezione di Aprilia, il quale non solo fa segno ad ampi gesti di continuare, ma alla prima interruzione di gioco utile ammonisce Pignataro per proteste.
Poco male però, perchè al 60' il Barletta trova il gol del raddoppio con uno splendido colpo di testa in tuffo di Pignataro, su di un altrettanto splendido cross di sinistro da destra di Vito Lavopa, che ha ricordato un'altro illustre protagonista (che portava il numero sedici) di quella famosa e gia citata partita del luglio di quarant'anni fa. Naturalmente, facendo sempre le sacrosante e dovute proporzioni.
Al 69' però nel settore del "San Sabino" di Canosa occupato dai supporters barlettani piomba il gelo. Punizione per il Locri dalla tre quarti. Batte Leto, il quale pesca in area il neo entrato Catania che insacca di testa. Il gelo dei tifosi biancorossi però dura solo qualche secondo, in quanto il signor Giordani, coadiuvato in questo dal suo collaboratore di linea, compie il secondo grave errore di giornata, annullando per un fuorigioco probabilmente inesistente, la rete dei calabresi.
Passato il pericolo, il Barletta si getta nuovamente in avanti, e al 72' chiude la partita con il terzo spettacolare gol di Pignataro. Cafagna sulla destra, si accentra e pesca in area il numero nove barlettano, il quale, pur contrastato da un avversario controlla la palla, salta il portiere Gagliardotto e deposita di sinistro in rete scatenando il tripudio del "San Sabino" per un gol d'autore, per una vittoria che a prescindere dalla categoria resterà negli annali, e perchè no, per iniziare a sognare un triplete (Campionato, Coppa Regionale, Coppa Nazionale) che potrebbe iscrivere a caratteri cubitali il Barletta di mister Francesco Farina nella storia dello sport all'ombra di Eraclio.
PS: per chi quarant'anni fa non c'era, o era troppo giovane per ricordare, perdonateci la bestemmia, ma quella famosa partita di cui facciamo menzione, è Italia-Brasile 3-2 del 5 luglio 1982, con tripletta di Paolo Rossi, e con Bruno Conti migliore in campo.
Tre gol, uno più bello dell'altro quelli con cui Antonio Pignataro ha liquidato il fortissimo Locri. Ma anche un Barletta quadrato e letale che alla luce anche dei tanti errori arbitrali tra andata e ritorno ha strameritato la qualificazione alle semifinali di coppa, dove ad ad attendere i ragazzi di Francesco Farina ci saranno i sardi della Ossese, squadra di un paesino di meno di seimila anime a due passi da Alghero che però nei quarti di finale, sul proprio terreno di gioco, ha rifilato una brutale sveglia al ben più quotato Isernia, riuscendo poi a limitare più che egregiamente i danni nella gara di ritorno in Molise. Ma veniamo agli spunti di cronaca di Barletta-Locri.
L'avvio di gara è di netta marca calabrese, con l'imprendibile Juan Martinez che sulla sinistra mette ripetutamente in difficoltà la retroguardia barlettana. Tuttavia le folate dell'attacco del Locri non si concretizzano che in ripetuti calci piazzati dalla tre quarti e qualche calcio d'angolo, tant'è vero che Tucci non correrà nessun pericolo degno di nota.
Al 19', improvviso, giunge il vantaggio del Barletta. Lavopa si accentra sulla tre quarti e prova a pescare in area Pignataro, che viene anticipato da un difensore calabrese. Il tentato rinvio però finisce sui piedi di Sante Russo, il quale, da destra, opera un traversone basso sul quale si avventa come un falco Pignataro, che con un bellissimo e velenoso tiro al volo sorprende Gagliardotto sul proprio palo.
Una volta sbloccato il punteggio, il Barletta controlla agevolmente la sterile reazione del Locri e la partita scivola tranquillamente verso l'intervallo.
Nella ripresa ci si aspetta la veemente reazione del Locri, ma Pignataro e compagni in campo determinatissimi a chiudere il discorso qualificazione. Al 51', ennesima e colossale topica arbitrale di questo doppio confronto ai danni del Barletta. Lavopa, decisamente tra i migliori in campo, viene steso in piena area in maniera piuttosto evidente. Si tratta di un calcio di rigore solare che vedono tutti, giocatori e tifosi del Locri compresi, tranne il signor Giordani della sezione di Aprilia, il quale non solo fa segno ad ampi gesti di continuare, ma alla prima interruzione di gioco utile ammonisce Pignataro per proteste.
Poco male però, perchè al 60' il Barletta trova il gol del raddoppio con uno splendido colpo di testa in tuffo di Pignataro, su di un altrettanto splendido cross di sinistro da destra di Vito Lavopa, che ha ricordato un'altro illustre protagonista (che portava il numero sedici) di quella famosa e gia citata partita del luglio di quarant'anni fa. Naturalmente, facendo sempre le sacrosante e dovute proporzioni.
Al 69' però nel settore del "San Sabino" di Canosa occupato dai supporters barlettani piomba il gelo. Punizione per il Locri dalla tre quarti. Batte Leto, il quale pesca in area il neo entrato Catania che insacca di testa. Il gelo dei tifosi biancorossi però dura solo qualche secondo, in quanto il signor Giordani, coadiuvato in questo dal suo collaboratore di linea, compie il secondo grave errore di giornata, annullando per un fuorigioco probabilmente inesistente, la rete dei calabresi.
Passato il pericolo, il Barletta si getta nuovamente in avanti, e al 72' chiude la partita con il terzo spettacolare gol di Pignataro. Cafagna sulla destra, si accentra e pesca in area il numero nove barlettano, il quale, pur contrastato da un avversario controlla la palla, salta il portiere Gagliardotto e deposita di sinistro in rete scatenando il tripudio del "San Sabino" per un gol d'autore, per una vittoria che a prescindere dalla categoria resterà negli annali, e perchè no, per iniziare a sognare un triplete (Campionato, Coppa Regionale, Coppa Nazionale) che potrebbe iscrivere a caratteri cubitali il Barletta di mister Francesco Farina nella storia dello sport all'ombra di Eraclio.
PS: per chi quarant'anni fa non c'era, o era troppo giovane per ricordare, perdonateci la bestemmia, ma quella famosa partita di cui facciamo menzione, è Italia-Brasile 3-2 del 5 luglio 1982, con tripletta di Paolo Rossi, e con Bruno Conti migliore in campo.