Stefano Farina riceve il premio "Pasquale Gialluisi"
Filannino: «Trasmettere ai giovani valori come rispetto ed educazione»
sabato 29 ottobre 2016
Non una semplice premiazione, ma un momento di festa e commozione per dare il giusto tributo a grandi personalità del movimento arbitrale barlettano prematuramente scomparse. Questo e tanto altro rappresenta, per la Sezione di Barletta, il Premio "Pasquale Gialluisi", giunto alla sua quarta edizione lo scorso 24 ottobre e divenuto ormai appuntamento fisso nell'agenda associativa nazionale.
Nella suggestiva location del Castello Svevo di Barletta, che per una sera si trasforma in roccaforte dell'Associazione Italiana Arbitri, si è aggiudicato l'ambito riconoscimento il Responsabile CAN B Stefano Farina che, nel corso della sua lunga carriera, ha dimostrato di incarnare al meglio i valori arbitrali e morali di Pasquale Gialluisi, padre-fondatore della Sezione barlettana. Nel corso della serata, a cui hanno partecipato arbitri, assistenti, osservatori e dirigenti pugliesi militanti in categorie nazionali ed internazionali, spazio anche al ricordo dei tragicamente scomparsi Nicola Lotti e Pino Ricco attraverso l'assegnazione dei premi a loro intitolati ed assegnati all'osservatore Domenico Gialluisi (CAN PRO) ed all'assistente Vincenzo Balestrucci, esempi di professionalità ed attaccamento all'Associazione.
L'onore di aprire l'evento è stato affidato al Presidente di Sezione Savino Filannino che, coadiuvato dal Consiglio Direttivo, ha organizzato con passione e professionalità ogni dettaglio della manifestazione. «Ricordare le figure di Lotti, Ricco e, soprattutto, Pasquale Gialluisi - afferma Filannino - mi emoziona ogni anno di più. È grazie a lui che oggi abbiamo la possibilità di trasmettere ai giovani ragazzi valori quali il rispetto e l'educazione». Valori di cui la Sezione si fa portatrice nella società e posti al centro dei discorsi delle autorità intervenute: dal Sindaco Pasquale Cascella e don Leonardo Doronzo ai Presidenti Vito Tisci e Giacomo Sassanelli, rispettivamente di FIGC e CRA Puglia, passando per il componente del Comitato Nazionale AIA Maurizio Gialluisi. «Questo -afferma Gialluisi indicando una platea piena di giovani ragazzi - è l'Associazione Italiana Arbitri oggi. Un fortissimo centro di aggregazione sociale che dà, settimanalmente, un servizio al mondo del Calcio che rappresenta qualcosa in più di un semplice spaccato della società». Proprio Maurizio Gialluisi è stato onorato di un riconoscimento sezionale per la fresca riconferma nel ruolo di componente del Comitato Nazionale dal quale proseguirà ad essere un punto di riferimento per tutti gli arbitri meridionali. Riconoscimento anche per Antonio Damato che, la scorsa estate, è stato il primo barlettano ad arbitrare le fasi finali di un campionato europeo. «È stata un'emozione incredibile – afferma - che porterò con me per tutta la vita. Si è creato un grande rapporto con gli altri componenti della sestina». Premiati, poi, con i riconoscimenti "AIA Barletta" lo storico dirigente pugliese Pasquale D'Addato, esempio di grande competenza, e il giovane arbitro-sacerdote don Michele Porcelluzzi. «Non cedete alle tentazioni del "carrierismo" e del "narcisismo" - spiega don Michele, rivolgendosi alla platea - ma vi invito a vivere l'arbitraggio come un servizio. È così che potrete raggiungere la vostra "santità"».
Il momento clou della serata doveva però ancora arrivare. Dopo essere stato premiato dalla signora Gialluisi, Stefano Farina ha catturato l'attenzione della platea con un intervento appassionato ed incentrato sulle finalità dell'Associazione e dei suoi dirigenti, ma soprattutto sul ruolo dell'arbitro moderno. «La nostra Associazione è basata sulla meritocrazia. Ogni dirigente ha come finalità la valorizzazione degli arbitri a sua disposizione, cercando sempre il percorso di crescita per loro più adeguato». Nella ricerca di questo percorso di crescita "personalizzato", il dirigente deve avere la forza di rischiare. «Un arbitro – continua il pemiato - cresce soltanto se il suo dirigente, talvolta, lo designa per una gara più grande di lui. Lì si capiscono realmente potenzialità e debolezze del direttore di gara». Direttori di gara moderni che, dal canto loro, devono avere piena fiducia in loro stessi, nel sistema associativo, nei loro dirigenti e, soprattutto, nei colleghi. «Da tre anni in CAN B – afferma - stiamo creando una "squadra" di arbitri ed assistenti connotata dalla solidarietà tecnica tra loro. È finito il tempo degli egoismi, dalla buona prestazione di uno tutti traggono benefici». Infine, una chiosa su Pasquale Gialluisi: «Purtroppo non l'ho conosciuto personalmente, ma ho avuto l'onore di vederlo arbitrare dal vivo. Sono onorato di ricevere un premio intitolato ad un grande arbitro ed ad un fantastico dirigente».
In chiusura dell'incontro, il Presidente Savino Filannino, ringraziando tutti gli ospiti accorsi all'evento e chi ha reso possibile realizzarlo, ha rinnovato l'appuntamento al termine della stagione per una nuova edizione della manifestazione.
Nella suggestiva location del Castello Svevo di Barletta, che per una sera si trasforma in roccaforte dell'Associazione Italiana Arbitri, si è aggiudicato l'ambito riconoscimento il Responsabile CAN B Stefano Farina che, nel corso della sua lunga carriera, ha dimostrato di incarnare al meglio i valori arbitrali e morali di Pasquale Gialluisi, padre-fondatore della Sezione barlettana. Nel corso della serata, a cui hanno partecipato arbitri, assistenti, osservatori e dirigenti pugliesi militanti in categorie nazionali ed internazionali, spazio anche al ricordo dei tragicamente scomparsi Nicola Lotti e Pino Ricco attraverso l'assegnazione dei premi a loro intitolati ed assegnati all'osservatore Domenico Gialluisi (CAN PRO) ed all'assistente Vincenzo Balestrucci, esempi di professionalità ed attaccamento all'Associazione.
L'onore di aprire l'evento è stato affidato al Presidente di Sezione Savino Filannino che, coadiuvato dal Consiglio Direttivo, ha organizzato con passione e professionalità ogni dettaglio della manifestazione. «Ricordare le figure di Lotti, Ricco e, soprattutto, Pasquale Gialluisi - afferma Filannino - mi emoziona ogni anno di più. È grazie a lui che oggi abbiamo la possibilità di trasmettere ai giovani ragazzi valori quali il rispetto e l'educazione». Valori di cui la Sezione si fa portatrice nella società e posti al centro dei discorsi delle autorità intervenute: dal Sindaco Pasquale Cascella e don Leonardo Doronzo ai Presidenti Vito Tisci e Giacomo Sassanelli, rispettivamente di FIGC e CRA Puglia, passando per il componente del Comitato Nazionale AIA Maurizio Gialluisi. «Questo -afferma Gialluisi indicando una platea piena di giovani ragazzi - è l'Associazione Italiana Arbitri oggi. Un fortissimo centro di aggregazione sociale che dà, settimanalmente, un servizio al mondo del Calcio che rappresenta qualcosa in più di un semplice spaccato della società». Proprio Maurizio Gialluisi è stato onorato di un riconoscimento sezionale per la fresca riconferma nel ruolo di componente del Comitato Nazionale dal quale proseguirà ad essere un punto di riferimento per tutti gli arbitri meridionali. Riconoscimento anche per Antonio Damato che, la scorsa estate, è stato il primo barlettano ad arbitrare le fasi finali di un campionato europeo. «È stata un'emozione incredibile – afferma - che porterò con me per tutta la vita. Si è creato un grande rapporto con gli altri componenti della sestina». Premiati, poi, con i riconoscimenti "AIA Barletta" lo storico dirigente pugliese Pasquale D'Addato, esempio di grande competenza, e il giovane arbitro-sacerdote don Michele Porcelluzzi. «Non cedete alle tentazioni del "carrierismo" e del "narcisismo" - spiega don Michele, rivolgendosi alla platea - ma vi invito a vivere l'arbitraggio come un servizio. È così che potrete raggiungere la vostra "santità"».
Il momento clou della serata doveva però ancora arrivare. Dopo essere stato premiato dalla signora Gialluisi, Stefano Farina ha catturato l'attenzione della platea con un intervento appassionato ed incentrato sulle finalità dell'Associazione e dei suoi dirigenti, ma soprattutto sul ruolo dell'arbitro moderno. «La nostra Associazione è basata sulla meritocrazia. Ogni dirigente ha come finalità la valorizzazione degli arbitri a sua disposizione, cercando sempre il percorso di crescita per loro più adeguato». Nella ricerca di questo percorso di crescita "personalizzato", il dirigente deve avere la forza di rischiare. «Un arbitro – continua il pemiato - cresce soltanto se il suo dirigente, talvolta, lo designa per una gara più grande di lui. Lì si capiscono realmente potenzialità e debolezze del direttore di gara». Direttori di gara moderni che, dal canto loro, devono avere piena fiducia in loro stessi, nel sistema associativo, nei loro dirigenti e, soprattutto, nei colleghi. «Da tre anni in CAN B – afferma - stiamo creando una "squadra" di arbitri ed assistenti connotata dalla solidarietà tecnica tra loro. È finito il tempo degli egoismi, dalla buona prestazione di uno tutti traggono benefici». Infine, una chiosa su Pasquale Gialluisi: «Purtroppo non l'ho conosciuto personalmente, ma ho avuto l'onore di vederlo arbitrare dal vivo. Sono onorato di ricevere un premio intitolato ad un grande arbitro ed ad un fantastico dirigente».
In chiusura dell'incontro, il Presidente Savino Filannino, ringraziando tutti gli ospiti accorsi all'evento e chi ha reso possibile realizzarlo, ha rinnovato l'appuntamento al termine della stagione per una nuova edizione della manifestazione.