Sensazioni dalla Sala Stampa: il day-after le parole di Pavone & Tatò

Diversi spunti dalla conferenza congiunta di presidente e diesse del Barletta Calcio

mercoledì 10 ottobre 2012 13.42
A cura di Luca Guerra
Era arrivato il momento di esporsi e di metterci la faccia per la dirigenza del Barletta Calcio, con la squadra impelagata in un momento tecnico complicato (2 punti in 6 partite di campionato) e con la impellente necessità di fare chiarezza sul futuro societario. Ieri era prevista la conferenza stampa del ds Peppino Pavone, "caldeggiata" dopo l'1-3 subito domenica da Pane e compagni per mano del Latina al "Puttilli". Il direttore si è presentato davanti a microfoni e obiettivi, non da solo ma accompagnato dal presidente Roberto Tatò, assente in conferenza dallo scorso 16 luglio. Un'ora di confronto con i media, al termine dei quali non sono emerse dichiarazioni "epocali" (ma non erano certo attese), ma sono stati fissati paletti importanti su alcuni temi "caldi".

Porte chiuse per gli svincolati
"Credo che questa squadra possa sopportare una rincorsa-salvezza: ho fiducia nei ragazzi e li ritengo dei buoni giocatori, anche se in giro leggo da qualche parte che saremmo una "squadretta". Molti calciatori vengono da campionati "pro" già disputati, penso a Meduri, Di Bella, Burzigotti, Romeo" Così il ds Pavone ha risposto alle prime domande che vertevano sul piano tecnico: una richiesta di "iniettare" esperienza in un organico che ha oggi in dote appena tre calciatori- Petterini escluso- "Over 25" (Mazzarani, Angeletti e Piccinni) e spesso soffre l'assenza di un paio di leader tecnici, che sappiano assumersi responsabilità nelle fasi "calde" della partita. Una chiusura a voce a interventi che due anni fa valsero la salvezza (basti pensare a Galeoto e Frezza), anche se i rumors continuano a parlare di due-tre elementi senza squadra al vaglio della società;

Niente remi in barca per il progetto-Barletta: ma serve riempire la "nave"
E' possibile che la famiglia Battaglia (proprietaria della BICAP, attuale sponsor tecnico) possa affiancarla o sostiturla? "Io non gliel'ho chiesto ma li accoglierei a braccia aperte" così Tatò ha risposto a chi chiedeva se vi fossero novità in pentola per l'organigramma biancorosso. "In estate ho chiesto aiuto ad alcuni imprenditori amici, senza avere grandi riscontro – ha incalzato Pavone -. Ringrazio chi ci ha sostenuto mediante sponsorizzazioni. Purtroppo la Prima Divisione ha dei costi importanti che sono difficilmente sostenibili con i soli introiti di sponsorizzazione o incassi e non è giusto che il presidente Tatò da solo si carichi di tutti gli oneri". La sensazione che resta è quella di un Tatò in cerca di aiuti economici e di una piazza che stenta ad approcciare concretamente alla realtà biancorossa. Il presidente non lascia, anzi vorrebbe raddoppiare con altri investitori, "colpito" anche dalle spese elevatissime della scorsa stagione: chi salirà sulla barca del Barletta Calcio con lui?;

Stadio semi-vuoto? I prezzi più bassi sono la soluzione
Domenica il "Puttilli" ha stentato a superare le 1500 presenze: ampi vuoti si sono notati sugli spalti e il silenzio di buona parte del pubblico biancorosso a fine partita ha fatto anche più male dei fischi. In risposta a questo fattore da non sottovalutare, addebitabile più ai prezzi elevati (13 euro per un biglietto in curva in una struttura fatiscente come il "Puttilli" sono davvero troppi) che al rendimento negativo della squadra, Tatò ha spiegato: "La politica dei prezzi ridotti è una cosa a cui sto pensando con i miei collaboratori perchè evidentemente va studiata questa diminuzione di pubblico allo stadio, evidentemente correlata ai risultati. Abbiamo tempo, il prossimo match interno è a Novembre contro l'Andria". L'abbassamento dei prezzi, in attesa di poter giocare in uno stadio degno di tal nome, è la soluzione?;

La politica dei minutaggi: cui prodest?
"Voglio cercare di rendere la società quanto più possibile autosufficiente: per questa ragione il ricorso ai minutaggi è imprescindibile". Fiducia nei giovani ma soprattutto necessità di auto-finanziamento: così il diesse Pavone ha giustificato l'ampio investimento fatto sui giovani. "Credo molto in questi ragazzi: è vero che sono giovani, ma è anche vero che devono crescere sotto la pressione ed imparare a convivere con questo tipo di situazioni". Ok alla "linea verde", quindi: i dubbi aumentano quando si parla di crescita a lungo termine, in un campionato che invece dura appena 30 giornate e ha già vissuto 1/5 della sua storia. Occorre crescere, sì, ma molto in fretta, per evitare che i fantasmi della retrocessione diventino concreti e i frutti del lavoro di formazione svolto presso questi giovani vada solo a vantaggio delle società che li avranno in futuro.

Novelli non si discute
"Novelli non è mai stato in discussione, anche se perde a Gubbio resta l'allenatore del Barletta. Dobbiamo consentirgli di raccogliere i frutti del lavoro serio che ha fatto sin qui" così Tatò ha blindato, almeno a parole, la traballante posizione dell'allenatore salernitano, che già nel 2007 a Manfredonia, con Pavone ds, non terminò la stagione in Prima Divisione con un esonero che arrivò a metà stagione. Quella del presidente è un'investitura importante in termini di fiducia, anche se la sensazione è che al mister- come alla squadra-occorra assolutamente far punti nelle prossime due ostiche trasferte in quel di Gubbio e Frosinone...;

Post-it di saluti: "Stiamo uniti"
"Contavo sul salto di categoria e che la ristrutturazione dello stadio accompagnasse questa scalata – ha ammesso Tatò -. Ho sbagliato ad ipotecare il futuro: tanti elementi sono venuti meno, sia sul piano tecnico che a livello di amministrazione comunale". Il presidente durante la conferenza è anche tornato sul passato, lasciando intendere che le difficoltà di questa stagione sono frutto di errate valutazioni risalenti allo scorso anno (tanti ricorderanno le spese folli dell'era Castagnini), in primis effettuate dalla sua persona. L'impressione suscitata dai toni e dai volti della conferenza stampa di ieri è quella di una richiesta di sostegno formulata in via tacita dalla società a media e pubblico locali, per permettere alla giovane rosa biancorossa di lavorare con tranquillità per raggiungere la salvezza. "Per i processi abbiamo tempo fino a maggio, farne adesso non giova a nessuno" ha rincarato la dose Pavone. Da un lato l'opinione dal profilo gestionale è condivisibile, in quanto senza appoggio della piazza è difficile che un gruppo privo di esperienza possa trovare da sè la forza per uscire da un momento difficile, dall'altro il pubblico potrà dare il suo sostegno, ma dei media che non facciano da pungolo o sostengano a priori la causa non possono far bene: senza spirito critico da una parte la voglia di migliorare dall'altra parte cala, nel calcio come nella vita. "Stiamo uniti" è il filo conduttore della conferenza di Pavone&Tatò: ora parlerà il campo, a partire dalla complicata trasferta di Gubbio...
(Twitter: @GuerraLuca88)