Pietro Mennea, un "Uomo oltre"

Isidoro Alvisi (Coni Bat) ricorda il campione barlettano, scomparso ieri

venerdì 22 marzo 2013 9.02
A cura di Luca Guerra
Ieri è stato un giorno triste, amaro per Barletta e per lo sport italiano, finanche mondiale: all'età di 61anni un male incurabile ha portato via Pietro Paolo Mennea, la "Freccia del Sud", campione assoluto e simbolo, metafora di un'Italia combattiva, che stentiamo a ritrovare. Si è portato via i suoi record, le sue vittorie. Tutti imbattibili. E in morte di Pietro Mennea basterebbe così: gli elogi brevi sono i più convincenti. Rimane da narrare l'uomo a molte dimensioni, più sfaccettato di un diamante: pieno di rabbia, da tormento ed estasi, capace di metamorfosi che cambiavano volto e anima. Tutto in pochi metri, in pochi decimi. il ritratto di un uomo sempre "oltre" gli ostacoli, che ha fatto del sudore, della voglia di gloria e del sacrificio i suoi capisaldi è stato tracciato da Isidoro Alvisi, delegato del Coni Bat, in una lettera aperta:

" Ricordo di Pietro Mennea, credo vada soprattutto riconosciuta la Sua straordinaria capacità di andare sempre oltre, al di la cioè di quello che per un uomo ed un atleta è possibile raggiungere e poi anche superare. La Sua vita la si può rappresentare in quella straordinaria rimonta della finale olimpica di Mosca del 1980, che gli valse la medaglia d'oro e lo incastonò per sempre tra i Grandi campioni dello sport.

Per Lui. andare oltre ha significato sacrificare la Sua infanzia, correre per una vita migliore, allenarsi al limite delle possibilità umane, studiare per plurilaurearsi, esercitare la professione, insegnare, pubblicare libri, lavorare tanto. Ed è proprio questa l'eredità che Pietro Mennea, Grande Uomo e Grande Atleta, ci ha lasciato. La testimonianza vivente che nello sport come nella vita la volontà di fare, l'impegno ed il sacrificio, permettono il raggiungimento di qualsiasi risultato e, nel Suo caso, di superarli continuamente, come quando negli ultimi metri del rettilineo olimpico superò l'ultimo concorrente ed alzò Lui le braccia al cielo.

Noi siamo orgogliosi che Pietro il Grande sia nostro concittadino, nostro conterraneo; nella nostra Barletta, nel 1993, tutto il mondo dell sport venne a glorificarLo. Ma questa appartenenza la possiamo rivendicare solo noi, Lui va oltre, Lui apparterrà per sempre al Mondo intero, e non solo dello sport.A quel mondo che di corsa ha lasciato, con un'impronta leggera, Lui che sulla pista volava, ma allo stesso tempo indelebile. Ciao Pietro, il Mondo Ti saluta e Ti ringrazia
".