Perpignano e quell'iscrizione tra mille interrogativi
Riuscirà l'immobiliarista genovese nell'impresa di regolarizzare la posizione del Barletta?
mercoledì 1 luglio 2015
1.22
Priva di fidejussione, senza aver saldato i debiti con l'erario, senza aver saldato i debiti con calciatori e staff e senza avere uno stadio a disposizione, così Giuseppe Perpignano ha presentato la domanda di iscrizione alla prossima Lega Pro. L'unico adempimento assolto dall'immobiliarista genovese è stato quello di versare i 35mila euro della tassa di iscrizione, ma come abbiamo già ripetuto più volte, questo non può assolutamente bastare.
Perchè un iscrizione così? Ci si prepara ad altre due settimane di dubbi
Allo scoccare delle 19, quando si è diffusa nell'ambiente biancorosso la notizia dell'iscrizione effettuata da parte di Perpignano, dopo che fino all'ultimo sembrava che l'uomo venuto da Genova non fosse riuscito nel suo intento, ha cominciato a circolare un grande interrogativo: perchè iscrivere la squadra in questo modo? A tutti, dai tifosi agli addetti ai lavori riesce davvero difficile credere che Perpignano riesca a mettersi in regola entro il 14 luglio, sempre previa presentazione del ricorso con contestuale versamento di 9mila euro per effettuarlo. Eppure, l'immobiliarista genovese nonostante tutto sta andando avanti lasciando tutti nei dubbi e nelle paure che queste due settimane che ci accingiamo a trascorrere possano rappresentare una perdita di tempo preziosa per un'eventuale nuovo futuro del club biancorosso magari ripartendo dalla D, auspicio quest'ultimo della maggior parte dei tifosi biancorossi. Forse, che la larga maggioranza di un ambiente possa auspicare che la propria squadra riparta dalla categoria inferiore (in assenza di possibilità credibili di partecipare alla Lega Pro) potrà apparire paradossale agli occhi di qualche osservatore esterno, ma ormai Giuseppe Perpignano ha perso ogni tipo di contatto con la realtà barlettana, è diventato irreperibile per chiunque, ed anche qualora dovesse portare a termine l'ennesima missione impossibile presenterebbe ai nastri di partenza della Lega Pro una formazione gravata di oltre 10 punti di penalizzazione (senza contare le possibili penalità legate a "Dirty soccer") oltre che completamente distaccata dal calore del proprio pubblico. Tutto ciò, capirete, appare davvero irreale come del resto è molto di quel che stiamo vivendo.
Il futuro può attendere
Ad attendere con il fiato sospeso per altre due settimane ci saranno (o forse no?) tutti coloro i quali hanno manifestato più o meno concretamente la volontà di far ripartire il Barletta nel post-Perpignano, magari nel campionato di serie D. Tra questi, colui il quale ha maggiormente manifestato il proprio interesse è il 39enne imprenditore molfettese Corrado Azzollini, attuale presidente del Giovinazzo (società iscritta alla Promozione Pugliese) e titolare della società di produzione cinematografica Draka Production, il quale sarebbe affiancato nell'eventuale nuovo progetto da due imprenditori romani di cui non si conosce l'identità. Oltre a quello di Azzollini sullo sfondo restano gli interessamenti più o meno concreti e più o meno reclamizzati di Pasquale Di Cosola e Nicola Canonico. Il tutto però viene ancor più condizionato da questi ulteriori 15 giorni di attesa, 15 giorni nei quali Perpignano avrà ancora il pallino del gioco in mano per tentare l'ennesimo colpo di scena dell'ormai celeberrima commedia barlettana in salsa genovese.
Perchè un iscrizione così? Ci si prepara ad altre due settimane di dubbi
Allo scoccare delle 19, quando si è diffusa nell'ambiente biancorosso la notizia dell'iscrizione effettuata da parte di Perpignano, dopo che fino all'ultimo sembrava che l'uomo venuto da Genova non fosse riuscito nel suo intento, ha cominciato a circolare un grande interrogativo: perchè iscrivere la squadra in questo modo? A tutti, dai tifosi agli addetti ai lavori riesce davvero difficile credere che Perpignano riesca a mettersi in regola entro il 14 luglio, sempre previa presentazione del ricorso con contestuale versamento di 9mila euro per effettuarlo. Eppure, l'immobiliarista genovese nonostante tutto sta andando avanti lasciando tutti nei dubbi e nelle paure che queste due settimane che ci accingiamo a trascorrere possano rappresentare una perdita di tempo preziosa per un'eventuale nuovo futuro del club biancorosso magari ripartendo dalla D, auspicio quest'ultimo della maggior parte dei tifosi biancorossi. Forse, che la larga maggioranza di un ambiente possa auspicare che la propria squadra riparta dalla categoria inferiore (in assenza di possibilità credibili di partecipare alla Lega Pro) potrà apparire paradossale agli occhi di qualche osservatore esterno, ma ormai Giuseppe Perpignano ha perso ogni tipo di contatto con la realtà barlettana, è diventato irreperibile per chiunque, ed anche qualora dovesse portare a termine l'ennesima missione impossibile presenterebbe ai nastri di partenza della Lega Pro una formazione gravata di oltre 10 punti di penalizzazione (senza contare le possibili penalità legate a "Dirty soccer") oltre che completamente distaccata dal calore del proprio pubblico. Tutto ciò, capirete, appare davvero irreale come del resto è molto di quel che stiamo vivendo.
Il futuro può attendere
Ad attendere con il fiato sospeso per altre due settimane ci saranno (o forse no?) tutti coloro i quali hanno manifestato più o meno concretamente la volontà di far ripartire il Barletta nel post-Perpignano, magari nel campionato di serie D. Tra questi, colui il quale ha maggiormente manifestato il proprio interesse è il 39enne imprenditore molfettese Corrado Azzollini, attuale presidente del Giovinazzo (società iscritta alla Promozione Pugliese) e titolare della società di produzione cinematografica Draka Production, il quale sarebbe affiancato nell'eventuale nuovo progetto da due imprenditori romani di cui non si conosce l'identità. Oltre a quello di Azzollini sullo sfondo restano gli interessamenti più o meno concreti e più o meno reclamizzati di Pasquale Di Cosola e Nicola Canonico. Il tutto però viene ancor più condizionato da questi ulteriori 15 giorni di attesa, 15 giorni nei quali Perpignano avrà ancora il pallino del gioco in mano per tentare l'ennesimo colpo di scena dell'ormai celeberrima commedia barlettana in salsa genovese.