Perpignano ci riprova ed iscrive il Barletta alla Lega Pro
L'immobiliarista genovese ha presentato la domanda priva di numerosi requisiti
martedì 30 giugno 2015
19.22
Quando tutto sembrava finito, quando sembrava sul punto di dire addio al Barletta, Giuseppe Perpignano ha estratto l'ennesimo coniglio dal cilindro iscrivendo il Barletta alla Lega Pro. Attenzione però, perchè questo non significa assolutamente che la squadra biancorossa sarà certamente ai nastri di partenza del campionato 2015-2016 perchè la domanda presentata dall'immobiliarista genovese è tutt'altro che completa.
Perpignano, giunto a Firenze questa mattina in occasione dell'assemblea di Lega che ha visto bocciato il bilancio ed ha visto mettere in minoranza il presidente Macalli (sulla partecipazione di Perpignano a tale assemblea ci sono pareri discordanti, fermo restando che in quanto deferito non avrebbe potuto prendervi parte) è riuscito a trovare i 35mila euro necessari a pagare quanto meno la tassa di iscrizione al campionato, requisito minimo per presentare la domanda. Oltre a questo però, più nulla. Perpignano, infatti non ha a disposizione i 400mila euro della fidejussione, non ha a disposizione le liberatorie dei calciatori, non ha versato gli emolumenti allo staff e non ha saldato i debiti con l'erario, senza contare che non ha a disposizione uno stadio.
Ora, l'immobiliarista genovese vedrà respingersi la domanda presentata, e previo il versamento di 9mila euro potrà inoltrare ricorso al fine di ottenere altre due settimane di tempo per mettersi in regola e portare a termine quella che sembra davvero una missione impossibile. Il pallino del gioco resta dunque nelle mani di Perpignano, con buona pace di coloro i quali da Azzollini a Canonico passando per Di Cosola sono alla finestra con in mano progetti per eventuali riapartenze dalla serie D.
Perpignano, giunto a Firenze questa mattina in occasione dell'assemblea di Lega che ha visto bocciato il bilancio ed ha visto mettere in minoranza il presidente Macalli (sulla partecipazione di Perpignano a tale assemblea ci sono pareri discordanti, fermo restando che in quanto deferito non avrebbe potuto prendervi parte) è riuscito a trovare i 35mila euro necessari a pagare quanto meno la tassa di iscrizione al campionato, requisito minimo per presentare la domanda. Oltre a questo però, più nulla. Perpignano, infatti non ha a disposizione i 400mila euro della fidejussione, non ha a disposizione le liberatorie dei calciatori, non ha versato gli emolumenti allo staff e non ha saldato i debiti con l'erario, senza contare che non ha a disposizione uno stadio.
Ora, l'immobiliarista genovese vedrà respingersi la domanda presentata, e previo il versamento di 9mila euro potrà inoltrare ricorso al fine di ottenere altre due settimane di tempo per mettersi in regola e portare a termine quella che sembra davvero una missione impossibile. Il pallino del gioco resta dunque nelle mani di Perpignano, con buona pace di coloro i quali da Azzollini a Canonico passando per Di Cosola sono alla finestra con in mano progetti per eventuali riapartenze dalla serie D.