Paola Piazzolla, la “ragazza d’oro” di Barletta
A tu per tu con la campionessa barlettana di canottaggio
venerdì 13 ottobre 2017
Gli appassionati di canottaggio lo sapranno, l'ultima impresa è entrata nella storia. A regalare grandi emozioni in questa occasione è stata Paola Piazzolla, giovanissimo talento dal carisma tipicamente "made in Puglia". Cresciuta nella sede della Lega Navale Barletta, la giovanissima ha inorgoglito la città della Disfida con il suo ultimo trionfo ai mondiali senior di canottaggio, in Florida. La Piazzolla, ventuno anni appena, è salita sul podio più alto mettendo a segno insieme alle proprie compagne di squadra, una storica impresa: per la prima volta infatti la nazionale italiana ha vinto nel quattro di coppia pesi leggeri.
La nostra concittadina nella mattinata di ieri, in occasione di un incontro volto alla sua promozione come atleta, personaggio nell'era social ed espressione d'eccellenza del nostro territorio, presso la sede Wake up di Barletta ha ricevuto una rappresentazione illustrata realizzata da Massimiliano Di Lauro. C'eravamo anche noi, ecco come si è raccontata ai lettori di BarlettaViva.
La passione per il canottaggio è nata che eri ancora una bambina. Come è cambiata la tua vita da quando hai iniziato a praticare il canottaggio in maniera agonistica?
«La mia vita è cambiata radicalmente. Praticavo nuovo un paio di volte a settimana ma il canottaggio mi ha cambiato la vita. Più andavo avanti e più gli allenamenti si facevano intensi, ho dovuto un po' sacrificare la vita sociale da adolescente, andare a dormire presto e non poter fare sempre tardi la sera a causa degli impegni del giorno dopo. Fare questo sport però mi ha migliorato, perciò ne è valsa la pena».
Descrivici la tua giornata tipo, quanto tempo ti occupa l'allenamento e come riesci a conciliare i tuoi impegni con la vita sociale di una ventenne?
«Faccio due allenamenti al giorno, la mattina e il pomeriggio senza tralasciare lo studio universitario. Certo, con più calma rispetto ad un comune studente perché la mia priorità è il canottaggio. Come lo concilio con lamia vita privata? Con tanta perseveranza».
Parliamo della tua ultima impresa: quanto hai atteso questo oro e come ti sei preparata per ottenerlo?
«Questa vittoria nasconde anni e anni di duro allenamento. Ho atteso a lungo la vittoria di un mondiale assoluto e non è stato affatto semplice raggiungerlo. Uscivamo da un periodo intenso avendo fatto il mondiale under 23. L'allenamento da solo non è sufficiente perciò ho curato molto l'alimentazione e ho dato il giusto spazio al riposo».
La prima persona che hai chiamato appena scesa dal podio…
«Mia mamma, la mia prima sostenitrice».
È stata organizzata una festa in tuo onore, com'è stato il tuo rientro "a casa"?
«Ho provato un'emozione grandissima. Parenti e amici son venuti a prendermi in aeroporto a Bari e poi la mia società natale ha organizzato una festa per me. È sempre bello esser circondati dal calore e dal sostegno di chi ci vuol bene. Non potevo chiedere accoglienza migliore».
Prossimi obiettivi da fissare in agenda: c'è già Tokyo 2020?
«Quello è un sogno ma prima devo lavorare ad obiettivi più vicini. Penso all'anno prossimo e ai mondiali assoluti under 23. Tra l'altro, è il mio ultimo mondiale under 23 perciò ci tengo a far bene. Mi son sempre detta che volere è potere e che se ci credi puoi farlo, perciò lavoreremo anche per Tokyo 2020».
La nostra concittadina nella mattinata di ieri, in occasione di un incontro volto alla sua promozione come atleta, personaggio nell'era social ed espressione d'eccellenza del nostro territorio, presso la sede Wake up di Barletta ha ricevuto una rappresentazione illustrata realizzata da Massimiliano Di Lauro. C'eravamo anche noi, ecco come si è raccontata ai lettori di BarlettaViva.
La passione per il canottaggio è nata che eri ancora una bambina. Come è cambiata la tua vita da quando hai iniziato a praticare il canottaggio in maniera agonistica?
«La mia vita è cambiata radicalmente. Praticavo nuovo un paio di volte a settimana ma il canottaggio mi ha cambiato la vita. Più andavo avanti e più gli allenamenti si facevano intensi, ho dovuto un po' sacrificare la vita sociale da adolescente, andare a dormire presto e non poter fare sempre tardi la sera a causa degli impegni del giorno dopo. Fare questo sport però mi ha migliorato, perciò ne è valsa la pena».
Descrivici la tua giornata tipo, quanto tempo ti occupa l'allenamento e come riesci a conciliare i tuoi impegni con la vita sociale di una ventenne?
«Faccio due allenamenti al giorno, la mattina e il pomeriggio senza tralasciare lo studio universitario. Certo, con più calma rispetto ad un comune studente perché la mia priorità è il canottaggio. Come lo concilio con lamia vita privata? Con tanta perseveranza».
Parliamo della tua ultima impresa: quanto hai atteso questo oro e come ti sei preparata per ottenerlo?
«Questa vittoria nasconde anni e anni di duro allenamento. Ho atteso a lungo la vittoria di un mondiale assoluto e non è stato affatto semplice raggiungerlo. Uscivamo da un periodo intenso avendo fatto il mondiale under 23. L'allenamento da solo non è sufficiente perciò ho curato molto l'alimentazione e ho dato il giusto spazio al riposo».
La prima persona che hai chiamato appena scesa dal podio…
«Mia mamma, la mia prima sostenitrice».
È stata organizzata una festa in tuo onore, com'è stato il tuo rientro "a casa"?
«Ho provato un'emozione grandissima. Parenti e amici son venuti a prendermi in aeroporto a Bari e poi la mia società natale ha organizzato una festa per me. È sempre bello esser circondati dal calore e dal sostegno di chi ci vuol bene. Non potevo chiedere accoglienza migliore».
Prossimi obiettivi da fissare in agenda: c'è già Tokyo 2020?
«Quello è un sogno ma prima devo lavorare ad obiettivi più vicini. Penso all'anno prossimo e ai mondiali assoluti under 23. Tra l'altro, è il mio ultimo mondiale under 23 perciò ci tengo a far bene. Mi son sempre detta che volere è potere e che se ci credi puoi farlo, perciò lavoreremo anche per Tokyo 2020».