Intervista a Nicola Bellomo, un campione di umiltà

Ha 19 anni e il futuro è dalla sua parte…

venerdì 22 aprile 2011 15.29
A cura di Enrico Gorgoglione
19 anni, tanta classe e un futuro prossimo roseo. 6 gol in stagione in una piazza difficile come Barletta poteva solo augurarseli. Arriva dalle stradine di Bari Vecchia, e in 8 mesi diventa uno degli idoli della curva biancorossa. È uno che si fa ben volere, soprattutto per il suo modo di giocare, che ricorda, senza esagerare, un mix di Alessandro Del Piero e Antonio Cassano. Ha già calcato i palcoscenici internazionali con la Nazionale e quelli della serie B con il Bari. Soprannominato il genietto di Bari Vecchia, sta facendo le fortune del Barletta che sta provando a salvarsi in un Girone B molto equilibrato e interessante fino alla fine. È l'identikit di una promessa del calcio che potrebbe esplodere da un momento all'altro. È Nicola Bellomo, che parla senza timori e a ruota libera in esclusiva per Barlettalife.

Nicola, dopo tanti giorni di astinenza torni al gol e lo fai con due reti da grande campione. Come ti senti?
Lo spirito è sempre quello. Sicuramente ci volevano queste due reti perché era proprio dall'andata che non andavo in gol. In più serve per la salvezza, meglio così…

Ultimamente le critiche sono piovute su di te in maniera impietosa, accusandoti di non giocare più di tanto al servizio della squadra. Come rispondi a queste critiche?
Io sono fatto così, sono un giocatore tecnico quindi mi piace portar palla. A volte esagero, ci sta che i tifosi si arrabbiano ogni tanto. Speriamo che si arrabbino sempre e continuo a segnare due gol a partita…

La classifica dice 36. La salvezza è già ottenuta secondo te?
No, non ancora… pensiamo prima a fare altri punti così anche la matematica sarà dalla nostra parte.

Sei uno dei pochi ad aver disputato quasi tutte le partite. Qual è l'avversario che più ti ha impressionato?
Sicuramente la Nocerina. Di fatto è prima in classifica, sta vincendo il campionato. In ogni caso questo campionato è molto equilibrato.

Qui a Barletta hai realizzato 6 reti. Quale secondo te è la più bella?
Sono stati tutti bei gol. Ricordo con più piacere quella contro il Cosenza, anche perché sono partito da centrocampo, non è stato facile. Ma in ogni caso va bene così

Hai 19 anni e una carriera ancora tutta da vivere. Qual è il tuo sogno?
Il mio sogno calcistico è arrivare a grandi palcoscenici. Cominciamo dalla C, sperando di salire pian piano di categoria. Penso innanzitutto a salvare il Barletta. Il mio sogno, come è ovvio, è giocare nella squadra della mia città…

Chi è il tuo idolo calcistico, Cassano a parte?
Bè diciamo Messi.

Vedi in Cassano un modello da imitare, un idolo oppure un esempio da non considerare a causa delle intemperanze caratteriali?
Io lo conosco. Come esempio calcistico e livello tecnico è sicuramente da imitare, però come testa… ma lui a volte non ci pensa, lo conosco. Ma non buttiamolo così giù, lo conosco, è pur sempre del mio quartiere (ride ndr)…

Spesso la stampa ti paragona al talento di Bari vecchia ora in forza al Milan, ma a Barletta fortunatamente non abbiamo mai visto "Bellomate"… Da questo punto di vista, ritieni di essere un giocatore maturo?
Maturo pian piano, però, ti dico, la testa è diversa… io sono ancora in queste categorie, devo dimostrare e fare ancora tanta strada…

Come si vive nell'ambiente della Nazionale, che tu hai già vissuto in più occasioni durante questa stagione?
È un ambiente molto bello, difatti si chiama Nazionale, è tutto diverso, anche a livello organizzativo… A livello internazionale è molto bello giocare, e anche molto difficile.

Com'è il tuo rapporto con la splendida tifoseria barlettana?
Diciamo abbastanza bene, ogni tanto mi criticano ma ci sta...

Come giudichi il tuo rapporto con il mister e lo staff tecnico?
Molto buono…

Chi è il compagno con cui ti sei più legato in questi 8 mesi barlettani?
Diciamo Massimo Margiotta…

Da 0 a 10, che voto daresti alla stagione di Nicola Bellomo e a quella del Barletta?
Al Barletta Calcio, se ci salviamo, e ci dobbiamo salvare, do un bel 10. All'inizio ci davano tutti per spacciati, ora siamo lì…è 10. A me non do nessun voto, sono e saranno gli altri a giudicare…

Qual è il ricordo più bello di questa tua esperienza/permanenza a Barletta?
Ce ne sono tanti di bei ricordi. Non so che dirti, forse il ricordo più bello sarà la fine del campionato quando festeggeremo la salvezza…

Effettivamente, cosa secondo te è cambiato nella squadra con l'avvicendamento tra Sciannimanico e Cari?
È stata una scossa a livello mentale, ma al di là di tutto anche il mister Sciannimanico è una brava persona, un buon allenatore. Sono scelte della società non sta a me parlarne. Quando è arrivato mister Cari ci ha dato una bella scossa…

Il tuo futuro ti vedrà ancora a Barletta nella prossima stagione oppure pensi e speri in un ritorni alla Casa madre Bari?
Barletta non saprei, perché questo per me era un trampolino di lancio. Spero di ritornare e rimanere a Bari…

Quale momento della tua carriera calcistica custodisci con maggior affetto nel cassetto dei ricordi?
Sicuramente l'esordio in serie B con il Bari, quando allenava Conte…

Ti trovi meglio da trequartista o da esterno?
Diciamo entrambi, prima ero abituato a giocare da trequartista, ora gioco da esterno. Speriamo che dovunque giochi riesca a segnare…

Che consigli ti senti di dare ai tanti giovani che sperano di diventare bravi come e forse anche più di Nicola Bellomo?
Un consiglio è quello di continuare ad allenarsi sempre bene, ad impegnarsi, di cercare di ascoltare sempre le persone più grandi all'interno dello spogliatoio. Così facendo è probabile che si raggiungano bei traguardi…

Un saluto particolare ai tifosi del Barletta Calcio…
Li saluto con affetto, ricordando a tutti che dobbiamo salvarci il prima possibile per festeggiare tutti insieme questa salvezza…

È questa la speranza di tutta la tifoseria barlettana…
Bellomo risponde ad Enrico Gorgoglione © Luca Guerra
Bellomo risponde ad Enrico Gorgoglione © Luca Guerra
Bellomo risponde ad Enrico Gorgoglione © Luca Guerra
Bellomo risponde ad Enrico Gorgoglione © Luca Guerra
Bellomo risponde ad Enrico Gorgoglione © Luca Guerra
Bellomo risponde ad Enrico Gorgoglione © Luca Guerra