Nello Di Costanzo: «A Barletta per un progetto ambizioso»
Dopo l’esonero di Cari, le prime parole del tecnico romano
mercoledì 8 febbraio 2012
0.53
Una notizia che gran parte della tifoseria aspettava da tanto tempo, considerando i rapporti che non erano mai stati idilliaci. Da qualche ora, Marco Cari non è più l'allenatore del Barletta. Al suo posto, il presidente del sodalizio di via Vittorio Veneto, Roberto Tatò, ha scelto Cuono "Nello" Di Costanzo, 51enne ex calciatore, nonché ex tecnico di Messina, Ascoli e Padova tra le tante. Il tecnico romano ha trovato l'accordo con il presidente Tatò in serata, e il si definitivo è arrivato poco dopo. Ad annunciare la "separazione" con Cari e il nuovo "matrimonio" con Di Costanzo è lo stesso vulcanico presidente Tatò, durante una trasmissione televisiva. Poco dopo sono apparse le prime dichiarazioni in biancorosso di Di Costanzo, raccolte dal sito TuttoLegaPro.com:
«Ho appena ricevuto l'ufficialità della notizia. Il presidente Tatò mi ha chiamato e mi ha convinto subito. Non potevo non essere colpito dal progetto ambizioso barlettano, che mi ha ispirato e convinto immediatamente ad accettare questa proposta. In passato avevo avuto diversi contatti, ma nessuno mi aveva convinto. Ho valutato attentamente le potenzialità di questa squadra che ha una base molto buona. Infatti l'allenatore che mi ha preceduto ha fatto un buon lavoro, dunque ci sono tutti i presupposti per fare cose importanti. L'obiettivo minimo sono i Playoff, io però sono ambizioso di natura e in una piazza così passionale punto, così come tutti i tifosi, alla promozione. Ho avuto Schetter a Messina in B e Romondini a Venezia, perciò qualche elemento lo conosco bene o di persona come De Liguori, gli altri invece di nome».
Le prime parole del nuovo tecnico biancorosso sono incoraggianti, e possono servire da stimolo per un ambiente "intristito" dall'andamento altalenante del Barletta, soprattutto dall'inizio del 2012. Con la gestione-Cari, negli ultimi 5 match erano arrivati appena 5 punti: urgeva un cambio di rotta, o quanto meno, un cambio di "timoniere". Un cambio di rotta che viene richiesto anche alla squadra, che con gli innesti può davvero puntare in alto. Il primo banco di prova per Di Costanzo sarà il match contro il Bassano Virtus: il tecnico romano avrà ora 3 giorni per conoscere la squadra e per cambiare la rotta di una nave da crociera che stava viaggiando a velocità ridotta, in barba alle proprie potenzialità.
«Ho appena ricevuto l'ufficialità della notizia. Il presidente Tatò mi ha chiamato e mi ha convinto subito. Non potevo non essere colpito dal progetto ambizioso barlettano, che mi ha ispirato e convinto immediatamente ad accettare questa proposta. In passato avevo avuto diversi contatti, ma nessuno mi aveva convinto. Ho valutato attentamente le potenzialità di questa squadra che ha una base molto buona. Infatti l'allenatore che mi ha preceduto ha fatto un buon lavoro, dunque ci sono tutti i presupposti per fare cose importanti. L'obiettivo minimo sono i Playoff, io però sono ambizioso di natura e in una piazza così passionale punto, così come tutti i tifosi, alla promozione. Ho avuto Schetter a Messina in B e Romondini a Venezia, perciò qualche elemento lo conosco bene o di persona come De Liguori, gli altri invece di nome».
Le prime parole del nuovo tecnico biancorosso sono incoraggianti, e possono servire da stimolo per un ambiente "intristito" dall'andamento altalenante del Barletta, soprattutto dall'inizio del 2012. Con la gestione-Cari, negli ultimi 5 match erano arrivati appena 5 punti: urgeva un cambio di rotta, o quanto meno, un cambio di "timoniere". Un cambio di rotta che viene richiesto anche alla squadra, che con gli innesti può davvero puntare in alto. Il primo banco di prova per Di Costanzo sarà il match contro il Bassano Virtus: il tecnico romano avrà ora 3 giorni per conoscere la squadra e per cambiare la rotta di una nave da crociera che stava viaggiando a velocità ridotta, in barba alle proprie potenzialità.