Lega Pro, 1^ Divisione, girone B, la Triestina chiude i battenti
Dichiarato il fallimento del club friulano
mercoledì 25 gennaio 2012
18.22
La triste notizia per gli appassionati di calcio era nell'aria, e nel pomeriggio di oggi è purtroppo arrivata. Per la seconda volta nella sua lunga e gloriosa storia, la Triestina (nella foto Triestina-Barletta 1-2 del campionato 2011/2012, ndr) deve ripartire da zero. Il Tribunale Civile di Trieste ha dichiarato il fallimento società presieduta da Sergio Aletti, schiacciata da debiti pari a circa 6 milioni di euro. Aletti ha tentato vanamente un salvataggio tramite un aumento di capitale di 2,1 milioni, che non è stato però sottoscritto. Un duro colpo per gli amanti del pallone a scacchi e dei colori biancorossi giuliani, che colpisce una società dal passato glorioso, che si è legata al nome di personaggi immarcescibili come Nereo Rocco, Cesare Maldini, Ferruccio Valcareggi, e prima ancora Gino Colaussi e Piero Pasinati, campioni del mondo nel 1938.
La decisione avrà ripercussioni immediate sul club alabardato, che milita nel girone B del campionato di Prima Divisione Lega Pro (con il Barletta , dove era retrocesso al termine della scorsa stagion e ha 25 punti all'attivo, occupando l'undicesima posizione. Due le opzioni scrutabili nel grigio futuro sui cieli dell'"Unione", come la squadra è storicamente ribattezzata: la meno amara configura un esercizio provvisorio, concesso dal Tribunale, che consenta alla vecchia società di arrivare fino al 30 giugno, al quale dovrà fare seguito la costituzione di una nuova che riparta grazie al "Lodo Petrucci" dalla Seconda Divisione. La possibilità più dura, ma anche più remota al momento, prospetta invece una dirigenza incapace di coprire le spese di gestione dei prossimi mesi, nel cui caso tutte le partite fin qui disputate dai rossoalabardati verrebbero considerate perse a tavolino 3-0, con conseguenti ribaltoni per il torneo in corso.
Ora è nelle mani di un ragioniere, secondo quanto riportato da TriesteAllNews.it, il futuro del club. L'uomo della salvezza giuliana è Giovanni Turazza, al quale è stato affidato l'esercizio provvisorio del club al fine di portare avanti il campionato di Lega Pro. Vengono così sbloccate tutte le risorse societarie poste recentemente sotto sequestro, e viene aperto anche il mercato del club friulano, che potrebbe dar vita a cessioni eccellenti (Allegretti, Curiale, Godeas, Motta su tutti) per ripianare, almeno parzialmente il bilancio, in rosso come la storica maglia della Triestina...
La decisione avrà ripercussioni immediate sul club alabardato, che milita nel girone B del campionato di Prima Divisione Lega Pro (con il Barletta , dove era retrocesso al termine della scorsa stagion e ha 25 punti all'attivo, occupando l'undicesima posizione. Due le opzioni scrutabili nel grigio futuro sui cieli dell'"Unione", come la squadra è storicamente ribattezzata: la meno amara configura un esercizio provvisorio, concesso dal Tribunale, che consenta alla vecchia società di arrivare fino al 30 giugno, al quale dovrà fare seguito la costituzione di una nuova che riparta grazie al "Lodo Petrucci" dalla Seconda Divisione. La possibilità più dura, ma anche più remota al momento, prospetta invece una dirigenza incapace di coprire le spese di gestione dei prossimi mesi, nel cui caso tutte le partite fin qui disputate dai rossoalabardati verrebbero considerate perse a tavolino 3-0, con conseguenti ribaltoni per il torneo in corso.
Ora è nelle mani di un ragioniere, secondo quanto riportato da TriesteAllNews.it, il futuro del club. L'uomo della salvezza giuliana è Giovanni Turazza, al quale è stato affidato l'esercizio provvisorio del club al fine di portare avanti il campionato di Lega Pro. Vengono così sbloccate tutte le risorse societarie poste recentemente sotto sequestro, e viene aperto anche il mercato del club friulano, che potrebbe dar vita a cessioni eccellenti (Allegretti, Curiale, Godeas, Motta su tutti) per ripianare, almeno parzialmente il bilancio, in rosso come la storica maglia della Triestina...