La strana estate del calcio barlettano

Barletta 1922 e Audace. Tra cambi societari, grandi ambizioni, dualismi cittadini (o presunti tali) e mancati ripescaggi

lunedì 5 agosto 2024 2.22
A cura di Cosimo Campanella
Che quella del 2024 sarebbe stata un'estate piuttosto movimentata per il calcio barlettano, era purtroppo abbastanza prevedibile data la lunghissima querelle societaria e soprattutto l'a dir poco deprimente rendimento sul campo del Barletta 1922 culminato con la triste retrocessione in Eccellenza dello scorso maggio.

Già, maggio! Un mese sacro a Barletta, ma che nel 2024 si è rivelato calcisticamente disastroso, vista anche l'imprevista sconfitta in finale playoff di Prima Categoria contro la Virtus Bisceglie di un Audace Barletta troppo ebbra da festeggiamenti per la Coppa Puglia per essere vera.

Nel frattempo Michele Dibenedetto giocava le sue ultime carte nel tentativo di acquisire un Barletta 1922 ormai allo sbando più totale dopo il "De Profundis" di Angri, ma trovava ancora una volta la porta sbarrata da una proprietà in modalità muro di gomma.

"Mai più una lira all''onorario'". Era questa l'inequivocabile e più che comprensibile dichiarazione di guerra, più che di intenti, di una fetta via via sempre più larga del tifo barlettano. Un palpabile sentimento di sfiducia, se non di aperta ostilità, che la calata dalle fertili terre di Tuscia di Marco Arturo Romano non aveva certamente contribuito ad attenuare. Troppo profonda e dolorosa era (e verosimilmente lo è ancora) la ferita per un vero e proprio calvario calcistico culminato con una retrocessione arrivata in un modo tale da fare impallidire persino il ricordo dell'incredibile caduta dalla Serie B alla C/1 della stagione 1990/91.

Nel frattempo Michele Dibenedetto e molta parte della società e dirigenza del Barletta 1922 che appena due anni fà conquistava la Coppa Italia Dilettanti, non stanno certo a guardare e acquisiscono l'Audace Barletta con il chiaro proposito di riportarla quanto meno in Eccellenza, viste le allora più che concrete (sic) speranze di ripescaggio nel campionato di Promozione.

In quelle "radiose" giornate di giugno si era ventilato persino un cambio di denominazione da Audace Barletta 1958 a Barletta Calcio Sport: guarda caso la vecchia denominazione del Barletta Calcio negli anni dal vale a dire gli anni d'oro del calcio biancorosso che vanno dal 1982 al fallimento del 1995.

Inevitabile quindi pensare, se non a una spaccatura del tifo biancorosso, quanto meno ad un velato dualismo, visto il tasso di impopolarità della compagine societaria del Barletta 1922, unito al fatto che anche l'Audace giocherà i propri match casalinghi al Puttilli.

Ma se Michele Dibenedetto e soci agiscono, Marco Arturo Romano, il nuovo socio di maggioranza del Barletta 1922, non sta certo a guardare, e nell'attesa di un altamente improbabile ripescaggio in Serie D, grazie alla sapiente opera del duo Lorusso-De Vezze allestisce per mister Pasquale De Candia una rosa che sulla carta sarebbe quanto meno da playoff di Serie D e che, sempre sulla carta, non solo dovrebbe stravincere un campionato di Eccellenza pugliese tornato a 20 squadre, ma potrebbe tranquillamente permettersi di scegliere se ambire alla tripla cifra di punti in campionato, oppure, usando il gergo automobilistico, provare a ripetere l'en plein del 2022 riuscito al Barletta di Francesco Farina.

Tutto questo nel frattempo pare aver in parte lenito la rabbia di un tifo biancorosso, comunque in molta parte ancora intriso di un più che giustificabile mix di freddezza e diffidenza, reduce com'è da una stagione da avanspettacolo come quella 2023/24.

Ed è così che il luglio calcistico barlettano ha visto da una parte, oltre ai ritorni dei vari Lattanzio, Lavopa e Montrone l'arrivo in maglia biancorossa dei vari Strambelli, Giambuzzi, Bottalico, Staropoli, Lopez ecc., e dall'altra, quella dell'Audace di Michele Dibenedetto, praticamente la band reunion di società e dirigenza di quello che fu il Barletta del triplete e dell'ottimo quarto posto in D della stagione 2022/23, ad esclusione ovviamente del discusso Mario Dimiccoli.

Tutto questo con il Barletta quasi sicuramente destinato a rimanere in Eccellenza, e con l'Audace decisamente in rampa di lancio, a cui mancava (o almeno così si diceva) solo la certezza del ripescaggio in un campionato di Promozione pugliese da azzannare alla gola il prima possibile.

Che dire, decisamente troppi gli indizi, e soprattutto troppo poca una sola categoria di differenza tra le due squadre per non pensare ad un possibile dualismo in città, alla luce, repetita iuvant, del fresco disastro di quel Barletta che secondo qualcuno, quanto a trame di gioco e passaggi di fila, avrebbe dovuto fare impallidire il Manchester City di Pep Guardiola.

E invece a scongiurare tutto questo ecco la LND (Lega Nazionale Dilettanti) che non ti aspetti, con il Barletta che in Eccellenza era e in Eccellenza resta, e con l'Audace, caso per la verità più unico che raro negli ultimi anni, che si vede negare il ripescaggio in Promozione nonostante la vittoria della Coppa Italia Puglia di Prima Categoria.

Prima Categoria che sarà ancora il palcoscenico sul quale si esibirà anche quest'anno l'Audace Barletta 1958. Una battuta d'arresto di sicuro inaspettata e forse immeritata per quanto fatto lo scorso anno dai ragazzi di Beppe Iannone, ma che ragionando cinicamente evita forse in maniera definitiva un dualismo che a parole tutti negano, ma che fatti, circostanze e coincidenze degli ultimi mesi stavano rendendo latente, quindi verosimile.

A noi tifosi, cronisti e sportivi barlettani non resta invece che augurare le migliori fortune al Barletta 1922, all'Audace Barletta 1958, ma anche alle altre realtà calcistiche barlettane.