La partita vista dall’ex: intervista a Stefano Sanderra

«Domenica ce la giocheremo a viso aperto»

mercoledì 28 settembre 2011 17.38
A cura di Luca Guerra
La domenica del ritorno. E' quanto le attese che si concentrano sul prossimo impegno di campionato del Barletta, in programma il prossimo 2 ottobre al "Puttilli" contro il Latina, stanno portando all'attenzione: potrebbe essere il giorno del ritorno al successo per i biancorossi dopo il pari con l'Andria e lo stop di Lanciano, sicuramente sarà la domenica del ritorno nello stadio barlettano per Stefano Sanderra, allenatore dei pontini, tecnico dei biancorossi nella stagione 2008/2009 da novembre 2008, quando subentrò a Marcello Chiricallo, conquistando un buon settimo posto nel girone C del campionato di Seconda Divisione. Il tecnico nato a Roma è da 2 anni sulla panchina del Latina e sarà uno dei due ex della partita di domenica da parte laziale, insieme a Juan Leon Merito, che sarà assente per squalifica. Noi di Barlettalife abbiamo sentito Sanderra al termine dell'allenamento mattutino di oggi, per farci raccontare come sta trascorrendo la vigilia del match di domenica:


Mister Sanderra, torna a Barletta dopo 3 anni. Che ricordo ha dell'esperienza pugliese?
«Ho un ottimo ricordo, è stata una bellissima esperienza, trascorsa con una squadra che aveva l'obiettivo della salvezza, che riuscimmo a centrare con anticipo sulla fine del torneo: ricordo un'ottima società, una bellissima cornice di pubblico, quindi conservo sicuramente ricordi positivi».

Nei 7 mesi in biancorosso la sua squadra realizzò un buon cammino. Perché le strade dei Sanderra e del Barletta si divisero?
«Il nostro rapporto sarebbe dovuto continuare insieme perché c'era un bel progetto: poi la società ha perso qualche componente importante e si sono dovuti ridimensionare gli obiettivi, quindi abbiamo poi preso strade diverse».

Le sarebbe piaciuto allenare la rosa del Barletta in questa stagione?
«Certamente. Il Barletta ha un organico di grande qualità, dove si può realizzare sicuramente un bel calcio. Chi non vorrebbe avere a disposizione giocatori del calibro di quelli del Barletta…?».

Domenica sarà affiancato come sempre da suo fratello Luca in panchina. Come ci si trova a lavorare con un fratello ogni giorno in un ambiente complicato e ricco di tensioni come quello del calcio?
«E' sicuramente la spalla ideale, una persona di cui ci si può fidare ciecamente, quindi ci si intende con uno sguardo, si pianifica con maggiore calma e si lavora bene. E' il miglior collaboratore che si possa avere».

Il Latina è un'ambiziosa neopromossa. Che progetto c'è per la squadra laziale? E' un anno di assestamento questo?
«E' una stagione per capire la categoria e mantenerla: vogliamo salvarci nel più breve tempo possibile e valorizzare i tanti giovani che abbiamo in gruppo».

Che squadra vedremo al "Puttilli"? Siete partiti a rilento, ma domenica è arrivato il primo successo stagionale. Vi ha dato fiducia il risultato di Bassano?

«Nelle prime 3 partite avevamo racimolato solo un punto ma non ero molto preoccupato: era un problema solo di risultati e non di gioco perché le prestazioni erano state ottime. Domenica abbiamo raggiunto la prima vittoria, siamo molto galvanizzati, a Barletta affronteremo un'ottima squadra ma ce la giocheremo a viso aperto».

Che accoglienza si aspetta da parte della tifoseria biancorossa domenica?
«Buonissima. C'è un ottimo ricordo del rapporto che avevo con i tifosi, ci sono tanti amici, quindi confido in un'ottima accoglienza».

Quale sarà la prima persona che saluterà domenica?
Oltre alla tifoseria, sicuramente lo stesso presidente che era già nella società quando io ho allenato a Barletta».

A quale giocatore del Barletta dovrete prestare maggiore attenzione? E quale tra gli atleti del Latina potrebbe stupire maggiormente?
«Noi abbiamo calciatori dalle grandi potenzialità, penso a Jefferson, Babù, che ancora non ha carburato al massimo ma si farà valere. Per quanto riguarda il Barletta credo che tutto il pacchetto avanzato sia da tener d'occhio, sono in grado di impensierire qualsiasi difesa».

Che idea si è fatto di questo torneo, sin qui molto equilibrato? Crede che questa situazione permarrà o alla lunga i valori delle squadre più forti verranno fuori con decisione?
«Ho un'idea molto bella del campionato, è un girone complicato, di alto livello tecnico, in cui le partite sono davvero molto combattute. Credo che alla lunga le "grandi" potranno far venire fuori i loro valori, se alla lunga questi giocatori si mettono a disposizione del collettivo».

Per quanto riguarda la corsa-salvezza, ritiene che ci siano squadre destinate a soffrire fino alla fine senza speranze di salvarsi in anticipo?

«Ci sono certamente squadre che stanno soffrendo il fatto di dover usare i giovani, il che può rendere complicato trovare una quadratura del cerchio. Però direi che c'è un grande lotto di squadre che punta al vertice, mentre tutte le altre dovranno cercare di mantenere la categoria».

Guardiamo al futuro: dove troveremo Barletta e Latina a fine stagione?
«Penso che il Barletta sia destinato a finire tra le prime 3, mentre il Latina spero ne trovi almeno 5 formazioni dietro».

E sul finale del match del "Puttilli"? Lei si accontenterebbe del pareggio o pensa di poter fare bottino pieno?

«Si gioca sempre e comunque per vincere, quindi sarà così anche questa volta».

Come saluta la città di Barletta e il tifo biancorosso?
«Mando un enorme abbraccio a tutti i tifosi del Barletta, e credo che questa squadra potrà fare molto bene anche grazie alla spinta del suo bellissimo pubblico; l'augurio è di raggiungere la serie B quanto prima possibile».

E per realizzare questo sogno servirà tornare a vincere sin da domenica...