L'ACSI ONMIC Barletta appesa a un filo, la richiesta al Sindaco Cannito
«L'imprenditoria e la politica locali non possono rimanere ancora indifferenti»
domenica 18 agosto 2019
10.31
L'elevata temperatura che ha caratterizzato gran parte della stagione estiva pare che abbia lasciato lo "spazio dovuto", in queste ultime ore, ad un clima pur sempre balneare ma decisamente sopportabile. Rimane, altresì, particolarmente rovente il termometro in casa ACSI ONMIC Barletta. Quali sono le ragioni che impediscono alla colonnina di mercurio di fare registrare valori accettabili all'interno del sodalizio pongistico barlettano?
Mai come in una situazione siffatta REPETITA IUVANT. Da oltre un anno la Polisportiva Dilettantistica ACSI ONMIC Barletta, unico movimento sportivo a rappresentare la Città della Disfida nella Federazione Italiana Tennistavolo da ben 38 stagioni consecutive, versa in una drammatica situazione economica. Le cause di questo vero e proprio tracollo dello storico sodalizio non sono da ricercare in una dissennata programmazione dell'attività ma in un vistoso incremento dei costi di gestione e, quel che è più preoccupante, in un significativo decremento delle entrate. I conti societari sono perfettamente in ordine, la polisportiva non ha maturato debiti verso soggetto alcuno ma, ciò nonostante, la sopravvivenza di questo sodalizio è davvero appesa ad un sottilissimo filo. L'improvviso dietrofront dei due sponsors (vera e propria "fuga" di quello storico che ha supportato l'attività del club barlettano per ben 14 anni, eclissi subitanea ed immotivata quella del benefattore più giovane), dietrofront messo in atto 15 mesi or sono, ha avuto il sapore di un "misero sabotaggio" che non ha sortito gli effetti sperati.
Dato per morente da tanti, forse troppi, sparvieri del malaugurio, il sodalizio pongistico barlettano (che tra soli 23 mesi festeggerà il suo quarantesimo genetliaco) non ha issato bandiera bianca ma, forte di un'esperienza lunga oltre un terzo di secolo, si è rimboccato le maniche e ha regolarmente svolto l'attività in programma, centrando prestigiosi traguardi.Tornando all'antica e collaudata autotassazione, ridimensionando lievemente la partecipazione all'attività individuale in ambito nazionale, l'ACSI ONMIC Barletta ha conseguito due brillanti "salvezze" nella scorsa stagione (sia nel Campionato Nazionale a Squadre di Serie C1 che in quello di Serie C2 ), ha preso parte a tutti i Tornei Regionali Individuali, ha "razionalizzato" ( come appena detto) le presenze agli eventi nazionali, ha rispettato una tradizione ultratrentennale partecipando, nonostante le già menzionate vicissitudini, ai Campionati Italiani Individuali FITET svoltisi a Riccione nello scorso mese di giugno. Leggendo quanto appena riportato, si potrebbe concludere (con un pizzico di sadismo o di ignoranza sportiva) che l'associazione pongistica locale è in grado di proseguire il proprio cammino senza supporto alcuno. A questa affrettata ed insensata conclusione sono pervenuti presumibilmente i tanti politici locali, letteralmente sordi dinanzi alle innumerevoli richieste di aiuto formulate dalla dirigenza dell'ACSI ONMIC; a questa "confortevole" conclusione sono giunti quasi certamente gli imprenditori barlettani, più volte esortati dal sodalizio pongistico barlettano a tendere una mano per mettere in salvo un'organizzazione sportiva che conferisce lustro alla Città della Disfida, sia in ambito nazionale che regionale, da quasi un quarantennio.
Con la sola autotassazione la società sportiva ACSI è riuscita a sopravvivere egregiamente per una stagione, potrà tentare di fare fronte ai gravosi adempimenti ancora per un altro anno ma, se non si correrà ai ripari, la sospensione di qualsivoglia attività sarà inevitabile. Per scongiurare il rischio di una fine ingloriosa oltrechè immeritata, per non gettare alle ortiche il lavoro ed i prestigiosi risultati di un sodalizio che mai ha perseguito fini di lucro ma che ha sempre svolto un'encomiabile funzione sociale, non c'è un solo minuto da perdere. Imprenditoria e politica locali non possono, nè devono rimanere ancora indifferenti. Devono, altresì, compiere uno sforzo sinergico per garantire la sopravvivenza di un sodalizio che ha scritto realmente pagine indelebili di storia dello sport barlettano. Nell'attesa che i "due soggetti" testè menzionati interroghino le loro coscienze "distratte" e pongano fine a questa inammissibile apatia, come già accaduto in altre località italiane dove società sportive dilettantistiche in difficoltà sono state aiutate e non mortificate, la Presidenza dell'ACSI ONMIC Barletta invoca ufficialmente l'intervento del Primo Cittadino, Dott. Mino Cannito.
Nello specifico, la Dirigenza del club barlettano chiede un urgentissimo incontro con il Sig. Sindaco per esporre i problemi che attanagliano il pongismo barlettano e per individuare tempestivamente rimedi che evitino la scomparsa dello storico sodalizio dallo scenario sportivo locale. La proverbiale sensibilità e l'innegabile concretezza del dott. Cannito possono costituire la scialuppa di salvataggio per un equipaggio, quello pongistico, in gravissimo pericolo.
Mai come in una situazione siffatta REPETITA IUVANT. Da oltre un anno la Polisportiva Dilettantistica ACSI ONMIC Barletta, unico movimento sportivo a rappresentare la Città della Disfida nella Federazione Italiana Tennistavolo da ben 38 stagioni consecutive, versa in una drammatica situazione economica. Le cause di questo vero e proprio tracollo dello storico sodalizio non sono da ricercare in una dissennata programmazione dell'attività ma in un vistoso incremento dei costi di gestione e, quel che è più preoccupante, in un significativo decremento delle entrate. I conti societari sono perfettamente in ordine, la polisportiva non ha maturato debiti verso soggetto alcuno ma, ciò nonostante, la sopravvivenza di questo sodalizio è davvero appesa ad un sottilissimo filo. L'improvviso dietrofront dei due sponsors (vera e propria "fuga" di quello storico che ha supportato l'attività del club barlettano per ben 14 anni, eclissi subitanea ed immotivata quella del benefattore più giovane), dietrofront messo in atto 15 mesi or sono, ha avuto il sapore di un "misero sabotaggio" che non ha sortito gli effetti sperati.
Dato per morente da tanti, forse troppi, sparvieri del malaugurio, il sodalizio pongistico barlettano (che tra soli 23 mesi festeggerà il suo quarantesimo genetliaco) non ha issato bandiera bianca ma, forte di un'esperienza lunga oltre un terzo di secolo, si è rimboccato le maniche e ha regolarmente svolto l'attività in programma, centrando prestigiosi traguardi.Tornando all'antica e collaudata autotassazione, ridimensionando lievemente la partecipazione all'attività individuale in ambito nazionale, l'ACSI ONMIC Barletta ha conseguito due brillanti "salvezze" nella scorsa stagione (sia nel Campionato Nazionale a Squadre di Serie C1 che in quello di Serie C2 ), ha preso parte a tutti i Tornei Regionali Individuali, ha "razionalizzato" ( come appena detto) le presenze agli eventi nazionali, ha rispettato una tradizione ultratrentennale partecipando, nonostante le già menzionate vicissitudini, ai Campionati Italiani Individuali FITET svoltisi a Riccione nello scorso mese di giugno. Leggendo quanto appena riportato, si potrebbe concludere (con un pizzico di sadismo o di ignoranza sportiva) che l'associazione pongistica locale è in grado di proseguire il proprio cammino senza supporto alcuno. A questa affrettata ed insensata conclusione sono pervenuti presumibilmente i tanti politici locali, letteralmente sordi dinanzi alle innumerevoli richieste di aiuto formulate dalla dirigenza dell'ACSI ONMIC; a questa "confortevole" conclusione sono giunti quasi certamente gli imprenditori barlettani, più volte esortati dal sodalizio pongistico barlettano a tendere una mano per mettere in salvo un'organizzazione sportiva che conferisce lustro alla Città della Disfida, sia in ambito nazionale che regionale, da quasi un quarantennio.
Con la sola autotassazione la società sportiva ACSI è riuscita a sopravvivere egregiamente per una stagione, potrà tentare di fare fronte ai gravosi adempimenti ancora per un altro anno ma, se non si correrà ai ripari, la sospensione di qualsivoglia attività sarà inevitabile. Per scongiurare il rischio di una fine ingloriosa oltrechè immeritata, per non gettare alle ortiche il lavoro ed i prestigiosi risultati di un sodalizio che mai ha perseguito fini di lucro ma che ha sempre svolto un'encomiabile funzione sociale, non c'è un solo minuto da perdere. Imprenditoria e politica locali non possono, nè devono rimanere ancora indifferenti. Devono, altresì, compiere uno sforzo sinergico per garantire la sopravvivenza di un sodalizio che ha scritto realmente pagine indelebili di storia dello sport barlettano. Nell'attesa che i "due soggetti" testè menzionati interroghino le loro coscienze "distratte" e pongano fine a questa inammissibile apatia, come già accaduto in altre località italiane dove società sportive dilettantistiche in difficoltà sono state aiutate e non mortificate, la Presidenza dell'ACSI ONMIC Barletta invoca ufficialmente l'intervento del Primo Cittadino, Dott. Mino Cannito.
Nello specifico, la Dirigenza del club barlettano chiede un urgentissimo incontro con il Sig. Sindaco per esporre i problemi che attanagliano il pongismo barlettano e per individuare tempestivamente rimedi che evitino la scomparsa dello storico sodalizio dallo scenario sportivo locale. La proverbiale sensibilità e l'innegabile concretezza del dott. Cannito possono costituire la scialuppa di salvataggio per un equipaggio, quello pongistico, in gravissimo pericolo.