Il presidente Tatò ha nel mirino la serie B
«Vogliamo uscire dal Purgatorio della Prima Divisione»
domenica 26 giugno 2011
Non lesina interventi sulla carta stampata negli ultimi giorni il Presidente del Barletta Calcio, Roberto Tatò. Infatti, dopo l'intervento riportato dalla Gazzetta dello Sport, è ora il Corriere dello Sport a dar voce alle ambizioni della dirigenza del sodalizio di via Vittorio Veneto. Dalle dichiarazioni rilasciate, emergono tutte i buoni propositi di un presidente pronto a investire per vedere la squadra della propria città risalire la china, e tentare la scalata al dantesco paradiso, magari scrollandosi di dosso tutti quegli anni di Purgatorio che nel corso degli anni hanno spento progressivamente l'entusiasmo nei confronti del Barletta Calcio. È un Tatò orgoglioso, che ci tiene a sottolineare quanto sia sana la società biancorossa, precisando che il Barletta ha formalizzato per prima l'iscrizione al prossimo campionato. Non si nasconde certamente dietro un dito il massimo esponente barlettano, precisando di «aver chiesto allo staff tecnico di salire in serie B». Chiaramente, la sfida è lanciata alle grandi della Prima Divisione, a partire dal Siracusa, che sta allestendo una corazzata per tentare il salto in cadetteria.
Oltre ai leoni di Sicilia, i biancorossi dovranno vedersela contro altri "giganti", cugini del "Colosso" barlettano, quell'Eraclio tanto amato dalla tifoseria. Gli avversari di turno si chiamano Foggia e Taranto. E se i rossoneri, grazie al lavoro del DS Pavone, stanno ricostruendo una squadra di giovani come quella dello scorso anno (è infatti delle ultime ore la notizia dell'arrivo di ben 11 nuovi acquisti dei satanelli), i rossoblu jonici puntano alla solidità del gruppo e sull'esperienza di cecchini infallibili. E il presidente Tatò non lesina giudizi anche sulle due squadre pugliesi: «Foggia è un gigante di cartapesta, più proclami che altro. Il Taranto invece è una società solida. Non basta più il blasone, bisogna avere una gestione attenta che va programmata da inizio anno». Il rischio dietro l'angolo ha il volto scuro della Disciplinare, che continua a mietere "vittime" illustri con penalizzazioni e multe.
Con la speranza che a Barletta e al Barletta non si verifichi mai qualcosa del genere, e con l'auspicio e l'augurio che le ambizioni del sodalizio biancorosso possano realizzarsi.
Oltre ai leoni di Sicilia, i biancorossi dovranno vedersela contro altri "giganti", cugini del "Colosso" barlettano, quell'Eraclio tanto amato dalla tifoseria. Gli avversari di turno si chiamano Foggia e Taranto. E se i rossoneri, grazie al lavoro del DS Pavone, stanno ricostruendo una squadra di giovani come quella dello scorso anno (è infatti delle ultime ore la notizia dell'arrivo di ben 11 nuovi acquisti dei satanelli), i rossoblu jonici puntano alla solidità del gruppo e sull'esperienza di cecchini infallibili. E il presidente Tatò non lesina giudizi anche sulle due squadre pugliesi: «Foggia è un gigante di cartapesta, più proclami che altro. Il Taranto invece è una società solida. Non basta più il blasone, bisogna avere una gestione attenta che va programmata da inizio anno». Il rischio dietro l'angolo ha il volto scuro della Disciplinare, che continua a mietere "vittime" illustri con penalizzazioni e multe.
Con la speranza che a Barletta e al Barletta non si verifichi mai qualcosa del genere, e con l'auspicio e l'augurio che le ambizioni del sodalizio biancorosso possano realizzarsi.