Guercini, ag. Angeletti e Mengoni: "Vorrebbero restare, ma vediamo a quali condizioni"
Il procuratore dei due difensori biancorossi ai nostri microfoni
giovedì 7 giugno 2012
Spiragli aperti, nel mare di incertezza che regna oggi in casa biancorossa. E' quanto risulta dalle parole di Stefano Guercini, procuratore di Marco Angeletti e Andrea Mengoni, difensori in forza al Barletta Calcio e legati al club di via Vittorio Veneto fino al giugno 2013. Il futuro dei due all'ombra di Eraclio appare alquanto nebuloso, e dalle indiscrezioni raccolte da Barlettalife.it non dovrebbero essere nel "listino" (comprendente 5-6 calciatori) di riconfermati. Angeletti non vede il campo da gennaio, Mengoni ha disputato un campionato sufficiente. Troppo poco per conquistarsi la riconferma? Di questo e altro abbiamo parlato con Guercini.
Quando avete avuto l'ultimo contatto con il Barletta Calcio?
«L'ultima volta ci siamo sentiti con il segretario, Domenico Damato. E' successo al termine della stagione, e ho sentito amarezza per il mancato raggiungimento dei playoff».
Lei ha in procura Angeletti e Mengoni: quando i calciatori si incontreranno nuovamente con la società biancorossa? Anche loro sono convocati per l'11 giugno in sede?
« Grosso modo è questa la conformazione degli appuntamenti. Essendoci però questa incertezza sul futuro del Barletta, è chiaro che viviamo giornata dopo giornata. A me spiace per l'incertezza che regna a Barletta, perchè gli obiettivi di partenza erano ambiziosi. Ovviamente la situazione dei calciatori ora va rivista e riconsiderata».
Mengoni e Angeletti sono nomi di spicco per la Lega Pro. Che possibilità ci sono oggi che restino a Barletta?
« Sono sicuramente calciatori che hanno fatto bene nella loro carriera, a Barletta hanno avuto un rendimento altalenante. Nello specifico, Andrea (Mengoni, ndr) è sceso di categoria proprio perchè vedeva nel progetto del Barletta un piano ambizioso. Marco (Angeletti, ndr) aveva voglia di conquistare la B con i biancorossi dopo la delusione della finale persa nelle fila dell'Atletico Roma nella scorsa stagione. Sono elementi di qualità per la Lega Pro: allo stato attuale poter dire che siano chiari obiettivi e ambizioni del Barletta non è possibile, e questo rende incerto anche il nostro operato».
Considerando che Angeletti è stato escluso di fatto dalla rosa a gennaio per motivi extra-calcistici, è lecito dire che solo Mengoni potrebbe restare?
« Secondo me il corso delle trattative può essere impostato diversamente. Parlando di valori tecnici, sono calciatori importanti per la categoria. Quello che succede fuori dal campo è altro, avulso dall'aspetto tecnico. Non so che cosa succederà, posso solo dire che avendo entrambi un anno di contratto, conteranno i programmi del Barletta: se la società opterà per una squadra giovane a ingaggi ridotti, allora starà agli operatori di mercato trovare una nuova soluzione, in quanto ora il mercato calcistico è bloccato per le dinamiche economiche e legali che ben conosciamo».
Ci sono già stati abboccamenti con altre società per i due calciatori, Mengoni in particolare?
« Andrea era cercato in B già lo scorso anno, dal Vicenza in particolare, poi era stato affascinato dal programma del Barletta, al pari di Angeletti che aveva proposte dalla cadetteria. Oggi quello che spetta a noi agenti è parlare con le società e capire i margini di collocazione per i nostri assistiti. Io sono stato già a Gubbio e Foligno: il gradimento per i calciatori esiste, ma parlare di interesse per i calciatori è prematuro oggi».
Lei ha parlato del mercato di gennaio: a Milano, il 31 gennaio all'Ata Hotel, ricordo che dopo il pokerissimo di acquisti, il presidente biancorosso Tatò aveva come obiettivo quello di cedere Angeletti, affare poi mancato per la ristrettezza dei tempi. Cosa non andò a buon fine allora?
« Ci furono dei contatti, purtroppo in quei momenti convulsi di fine mercato non è facile concretizzare o completare situazioni contrattuali, che hanno una lunga tempistica. Anche in quel caso c'era l'interessamento di diverse società, ma mancavano i tempi necessari per realizzare quel gioco ad incastro che permette il buon fine di una trattativa».
In chiusura, possiamo dire che Angeletti e Mengoni resterebbero a Barletta pur con un leggero taglio all'ingaggio?
« Se i piani restano ambiziosi e le condizioni contrattuali vantaggiose, vogliono restare: le motivazioni per riscattare il campionato scorso ci sono. Se poi la società muta programmi e obiettivi, ognuno di noi ha il diritto di riposizionarsi, cercando la soluzione migliore o indolore, in caso di distacco, in un'ottica di gentlemen agreement che con il Barletta esiste. Noi comunque attendiamo di vedere che scenari si aprono in sede biancorossa».
Quindi appuntamento all'11 giugno in sede?
« Sì, saremo a Barletta lunedì prossimo, a meno di novità dell'ultim'ora».
L'11 giugno come la data di nascita del nuovo Barletta, probabilmente...
(Twitter: @GuerraLuca88)
Quando avete avuto l'ultimo contatto con il Barletta Calcio?
«L'ultima volta ci siamo sentiti con il segretario, Domenico Damato. E' successo al termine della stagione, e ho sentito amarezza per il mancato raggiungimento dei playoff».
Lei ha in procura Angeletti e Mengoni: quando i calciatori si incontreranno nuovamente con la società biancorossa? Anche loro sono convocati per l'11 giugno in sede?
« Grosso modo è questa la conformazione degli appuntamenti. Essendoci però questa incertezza sul futuro del Barletta, è chiaro che viviamo giornata dopo giornata. A me spiace per l'incertezza che regna a Barletta, perchè gli obiettivi di partenza erano ambiziosi. Ovviamente la situazione dei calciatori ora va rivista e riconsiderata».
Mengoni e Angeletti sono nomi di spicco per la Lega Pro. Che possibilità ci sono oggi che restino a Barletta?
« Sono sicuramente calciatori che hanno fatto bene nella loro carriera, a Barletta hanno avuto un rendimento altalenante. Nello specifico, Andrea (Mengoni, ndr) è sceso di categoria proprio perchè vedeva nel progetto del Barletta un piano ambizioso. Marco (Angeletti, ndr) aveva voglia di conquistare la B con i biancorossi dopo la delusione della finale persa nelle fila dell'Atletico Roma nella scorsa stagione. Sono elementi di qualità per la Lega Pro: allo stato attuale poter dire che siano chiari obiettivi e ambizioni del Barletta non è possibile, e questo rende incerto anche il nostro operato».
Considerando che Angeletti è stato escluso di fatto dalla rosa a gennaio per motivi extra-calcistici, è lecito dire che solo Mengoni potrebbe restare?
« Secondo me il corso delle trattative può essere impostato diversamente. Parlando di valori tecnici, sono calciatori importanti per la categoria. Quello che succede fuori dal campo è altro, avulso dall'aspetto tecnico. Non so che cosa succederà, posso solo dire che avendo entrambi un anno di contratto, conteranno i programmi del Barletta: se la società opterà per una squadra giovane a ingaggi ridotti, allora starà agli operatori di mercato trovare una nuova soluzione, in quanto ora il mercato calcistico è bloccato per le dinamiche economiche e legali che ben conosciamo».
Ci sono già stati abboccamenti con altre società per i due calciatori, Mengoni in particolare?
« Andrea era cercato in B già lo scorso anno, dal Vicenza in particolare, poi era stato affascinato dal programma del Barletta, al pari di Angeletti che aveva proposte dalla cadetteria. Oggi quello che spetta a noi agenti è parlare con le società e capire i margini di collocazione per i nostri assistiti. Io sono stato già a Gubbio e Foligno: il gradimento per i calciatori esiste, ma parlare di interesse per i calciatori è prematuro oggi».
Lei ha parlato del mercato di gennaio: a Milano, il 31 gennaio all'Ata Hotel, ricordo che dopo il pokerissimo di acquisti, il presidente biancorosso Tatò aveva come obiettivo quello di cedere Angeletti, affare poi mancato per la ristrettezza dei tempi. Cosa non andò a buon fine allora?
« Ci furono dei contatti, purtroppo in quei momenti convulsi di fine mercato non è facile concretizzare o completare situazioni contrattuali, che hanno una lunga tempistica. Anche in quel caso c'era l'interessamento di diverse società, ma mancavano i tempi necessari per realizzare quel gioco ad incastro che permette il buon fine di una trattativa».
In chiusura, possiamo dire che Angeletti e Mengoni resterebbero a Barletta pur con un leggero taglio all'ingaggio?
« Se i piani restano ambiziosi e le condizioni contrattuali vantaggiose, vogliono restare: le motivazioni per riscattare il campionato scorso ci sono. Se poi la società muta programmi e obiettivi, ognuno di noi ha il diritto di riposizionarsi, cercando la soluzione migliore o indolore, in caso di distacco, in un'ottica di gentlemen agreement che con il Barletta esiste. Noi comunque attendiamo di vedere che scenari si aprono in sede biancorossa».
Quindi appuntamento all'11 giugno in sede?
« Sì, saremo a Barletta lunedì prossimo, a meno di novità dell'ultim'ora».
L'11 giugno come la data di nascita del nuovo Barletta, probabilmente...
(Twitter: @GuerraLuca88)