Graffi e pugni dopo il match di calcio a 5, aggrediti due arbitri barlettani
L'increscioso episodio dopo la partita di serie A femminile a Margherita di Savoia
mercoledì 6 aprile 2016
Una brutta pagina per il mondo dello sport, quella scritta lo scorso 3 Aprile presso il Palazzetto dello Sport di Margherita di Savoia sul cui parquet si sono affrontate la squadra locale Salinis e il Futsal Portos per la sesta giornata del Campionato di Serie A Femminile Elite-Silver. «Al termine della gara - si legge nella nota del gruppo AIA di Barletta - i direttori dell'incontro, i barlettani Raffaele Ziri e Ruggiero Chiariello, sono stati vittime di un'aggressione da parte dei supporters locali che hanno messo a serio rischio l'incolumità fisica dei due arbitri di CAN 5 colpendoli con ripetuti calci, pugni, graffi e spintoni.
Ziri e Chiariello sono stati costretti a recarsi d'urgenza presso il Pronto Soccorso di Barletta che li ha congedati con diversi giorni di prognosi. Ziri ha riportato forti contusioni su diverse parti del corpo, mentre Chiariello diverse abrasioni causate dai molteplici graffi e pugni subiti. Indignato per l'accaduto, il Presidente di Sezione Savino Filannino stigmatizza il comportamento degli aggressori: "Non è tollerabile che nel 2016 si verifichino ancora degli episodi di tale brutalità ed efferatezza, simbolo di una mancanza di un'etica sociale e non soltanto sportiva". Tutti gli associati barlettani, dal Presidente di Sezione sino ai ragazzi che hanno appena superato il corso arbitri, si stringono attorno a Raffaele e Ruggiero con la speranza che episodi di questo genere non si verifichino mai più».
A breve distanza è giunta la risposta della società margheritana, la Salinis, affidata alle parole del presidente onorario Bernardo Lodispoto: «A seguito del comunicato emesso dalla sezione AIA di Barletta e ripreso con grande enfasi dalla stampa, in qualità di Presidente Onorario della A.S.D. Salinis Calcio a 5, mi corre l'obbligo di evidenziare alcuni aspetti importanti di questa triste vicenda che sono stati – non so se volontariamente o meno – omessi. Comprendo la necessità da parte del Sig. Savino Filannino, Presidente della Sezione AIA di Barletta, di tutelare la categoria arbitrale e di stigmatizzare l'episodio ma trovo del tutto inappropriate le accuse di "mancanza di etica sociale" che rivolge alla nostra Società. Più che mai ritengo opportuno fare dunque chiarezza su alcuni episodi che hanno avuto un peso fondamentale nel contesto di quanto accaduto e che sono stati messi a tacere, ricordando che nel 2016 né prelati né parlamentari godono più dell'immunità. Intendo precisare che le mie affermazioni non vogliono in alcun modo giustificare le scene avvenute domenica scorsa, che la A.S.D. Salinis condanna fermamente e riguardo alle quali è essa stessa parte lesa poiché dovrà pagarne le conseguenze in sede sportiva, ma ritengo sia necessario puntualizzare la situazione affinché si abbia un quadro preciso e dettagliato di questa vicenda. Anzitutto mi rammarico che, nel proprio comunicato, la Sezione AIA di Barletta non abbia speso neppure una parola per evidenziare come, non appena la situazione è andata fuori controllo, il sottoscritto assieme ad altri dirigenti della A.S.D. Salinis si sia precipitato in campo per fare scudo ai due arbitri mettendo a repentaglio la propria incolumità e venendo a sua volta colpito proprio per proteggere i due ufficiali di gara. Circostanza, quest'ultima, confermata proprio dal sig. Ruggiero Chiariello nel corso della deposizione da egli rilasciata in presenza di due Carabinieri e due agenti di Polizia Locale intervenuti per sedare gli animi. È proprio il senso di etica sociale che ha imposto, a me e agli altri dirigenti intervenuti nell'immediatezza dei fatti, di scortare personalmente gli arbitri verso gli spogliatoi scusandomi a nome della Società per quanto accaduto.
Un'altra circostanza che è opportuno evidenziare è che le proteste del pubblico non sono state determinate dai singoli episodi della direzione arbitrale, che rientrano nel campo della discrezionalità e che pertanto non intendiamo minimamente mettere in discussione, ma dall'atteggiamento provocatorio del sig. Ruggiero Chiariello, che si è ripetutamente rivolto verso gli spalti in maniera del tutto irrituale ed inadeguata rispetto a ciò che ad un arbitro viene richiesto. Mi domando se sia normale, per un ufficiale di gara, rivolgersi verso gli spettatori ridendo loro in faccia, o se sia lecito che un arbitro, rivolgendosi verso alcuni nostri tesserati presenti in tribuna, dica testualmente: "Vi ho riconosciuti tutti!" sottolineando la frase con ampi gesti e che poi, rivolto in particolare ad uno dei nostri giocatori, lo minacci dicendo: "Ti farò smettere di giocare!". Circostanze, quelle che ho appena esposto, che sono state debitamente riprese dalle telecamere presenti al Palazzetto e che non mancheremo di documentare nelle sedi opportune. È del tutto evidente che un arbitro non possa e non debba in alcun modo interloquire con il pubblico presente e che, soprattutto, non possa assolutamente tenere comportamenti non in linea con il ruolo che egli svolge. Torno a ripetere: con queste parole non intendo assolutamente giustificare alcuna forma di violenza ma semplicemente contribuire a fare chiarezza sull'accaduto. L'etica sociale infatti implica anche l'onestà intellettuale nel riconoscere come si sono effettivamente svolti i fatti. A tal proposito è opportuno evidenziare che in questa stagione la A.S.D. Salinis, ad oggi, non ha ricevuto alcuna sanzione per il comportamento dei propri sostenitori e che in dieci anni di attività non era mai avvenuto alcun episodio di violenza in danno degli ufficiali di gara. Il comportamento di alcuni singoli non può pregiudicare l'immagine di una tifoseria in massima parte passionale e corretta né di una Società che da un decennio opera in ambito sociale con risultati importanti. La A.S.D. Salinis si riserva in ogni caso di tutelare la propria immagine e l'onorabilità dei propri soci in tutte le sedi competenti».
Ziri e Chiariello sono stati costretti a recarsi d'urgenza presso il Pronto Soccorso di Barletta che li ha congedati con diversi giorni di prognosi. Ziri ha riportato forti contusioni su diverse parti del corpo, mentre Chiariello diverse abrasioni causate dai molteplici graffi e pugni subiti. Indignato per l'accaduto, il Presidente di Sezione Savino Filannino stigmatizza il comportamento degli aggressori: "Non è tollerabile che nel 2016 si verifichino ancora degli episodi di tale brutalità ed efferatezza, simbolo di una mancanza di un'etica sociale e non soltanto sportiva". Tutti gli associati barlettani, dal Presidente di Sezione sino ai ragazzi che hanno appena superato il corso arbitri, si stringono attorno a Raffaele e Ruggiero con la speranza che episodi di questo genere non si verifichino mai più».
A breve distanza è giunta la risposta della società margheritana, la Salinis, affidata alle parole del presidente onorario Bernardo Lodispoto: «A seguito del comunicato emesso dalla sezione AIA di Barletta e ripreso con grande enfasi dalla stampa, in qualità di Presidente Onorario della A.S.D. Salinis Calcio a 5, mi corre l'obbligo di evidenziare alcuni aspetti importanti di questa triste vicenda che sono stati – non so se volontariamente o meno – omessi. Comprendo la necessità da parte del Sig. Savino Filannino, Presidente della Sezione AIA di Barletta, di tutelare la categoria arbitrale e di stigmatizzare l'episodio ma trovo del tutto inappropriate le accuse di "mancanza di etica sociale" che rivolge alla nostra Società. Più che mai ritengo opportuno fare dunque chiarezza su alcuni episodi che hanno avuto un peso fondamentale nel contesto di quanto accaduto e che sono stati messi a tacere, ricordando che nel 2016 né prelati né parlamentari godono più dell'immunità. Intendo precisare che le mie affermazioni non vogliono in alcun modo giustificare le scene avvenute domenica scorsa, che la A.S.D. Salinis condanna fermamente e riguardo alle quali è essa stessa parte lesa poiché dovrà pagarne le conseguenze in sede sportiva, ma ritengo sia necessario puntualizzare la situazione affinché si abbia un quadro preciso e dettagliato di questa vicenda. Anzitutto mi rammarico che, nel proprio comunicato, la Sezione AIA di Barletta non abbia speso neppure una parola per evidenziare come, non appena la situazione è andata fuori controllo, il sottoscritto assieme ad altri dirigenti della A.S.D. Salinis si sia precipitato in campo per fare scudo ai due arbitri mettendo a repentaglio la propria incolumità e venendo a sua volta colpito proprio per proteggere i due ufficiali di gara. Circostanza, quest'ultima, confermata proprio dal sig. Ruggiero Chiariello nel corso della deposizione da egli rilasciata in presenza di due Carabinieri e due agenti di Polizia Locale intervenuti per sedare gli animi. È proprio il senso di etica sociale che ha imposto, a me e agli altri dirigenti intervenuti nell'immediatezza dei fatti, di scortare personalmente gli arbitri verso gli spogliatoi scusandomi a nome della Società per quanto accaduto.
Un'altra circostanza che è opportuno evidenziare è che le proteste del pubblico non sono state determinate dai singoli episodi della direzione arbitrale, che rientrano nel campo della discrezionalità e che pertanto non intendiamo minimamente mettere in discussione, ma dall'atteggiamento provocatorio del sig. Ruggiero Chiariello, che si è ripetutamente rivolto verso gli spalti in maniera del tutto irrituale ed inadeguata rispetto a ciò che ad un arbitro viene richiesto. Mi domando se sia normale, per un ufficiale di gara, rivolgersi verso gli spettatori ridendo loro in faccia, o se sia lecito che un arbitro, rivolgendosi verso alcuni nostri tesserati presenti in tribuna, dica testualmente: "Vi ho riconosciuti tutti!" sottolineando la frase con ampi gesti e che poi, rivolto in particolare ad uno dei nostri giocatori, lo minacci dicendo: "Ti farò smettere di giocare!". Circostanze, quelle che ho appena esposto, che sono state debitamente riprese dalle telecamere presenti al Palazzetto e che non mancheremo di documentare nelle sedi opportune. È del tutto evidente che un arbitro non possa e non debba in alcun modo interloquire con il pubblico presente e che, soprattutto, non possa assolutamente tenere comportamenti non in linea con il ruolo che egli svolge. Torno a ripetere: con queste parole non intendo assolutamente giustificare alcuna forma di violenza ma semplicemente contribuire a fare chiarezza sull'accaduto. L'etica sociale infatti implica anche l'onestà intellettuale nel riconoscere come si sono effettivamente svolti i fatti. A tal proposito è opportuno evidenziare che in questa stagione la A.S.D. Salinis, ad oggi, non ha ricevuto alcuna sanzione per il comportamento dei propri sostenitori e che in dieci anni di attività non era mai avvenuto alcun episodio di violenza in danno degli ufficiali di gara. Il comportamento di alcuni singoli non può pregiudicare l'immagine di una tifoseria in massima parte passionale e corretta né di una Società che da un decennio opera in ambito sociale con risultati importanti. La A.S.D. Salinis si riserva in ogni caso di tutelare la propria immagine e l'onorabilità dei propri soci in tutte le sedi competenti».