Ghirelli: un'unica Lega Pro da 60 squadre

Il direttore spinge sulla riforma dei campionati.

giovedì 14 luglio 2011 14.00
In tempi di ristrettezze economiche come questi appare sempre più difficile fare calcio a buoni livelli. Da anni le estati sono diventate un'ecatombe di società che non riescono a sopportare i costi delle iscrizioni ai campionati e che di conseguenza sono costrette a rifondare da zero la loro storia. Francesco Ghirelli, direttore della Lega Pro, ha denunciato il problema in una recente intervista al sito Tuttolegapro.com , auspicando quanto prima una riforma dei campionati che vedrebbe la diminuzione dei gironi (da 3 a 2) quantomeno in Seconda Divisione.
Le squadre ammesse sono di gran lunga inferiori al normale ormai da anni e anche quest'anno sono in parecchi ad attendere che si attivi la girandola dei ripescaggi. Salernitana, Gela e Lucchese le nobili decadute per problemi di bilancio. Rimini, Monza e Ternana alla finestra per sperare nel jolly ripescaggio.

Per Ghirelli però le risultanze sulle quali decidere su ripescaggi ed esclusioni non sono ancora definitive: "Dopo i controlli Covisoc e sugli impianti sportivi solo il 18 avremo un quadro preciso della situazione. Comunque, la previsione di un campionato da 76 squadre credo sia stata percepita dal presidente Macalli e dalla Lega Pro. Questo segnale ci dice che dobbiamo spingere sulla riforma"
Ma Ghirelli va oltre e prospetta una modifica ancor più radicale dei campionati: "la nostra prospettiva è di avere in futuro 60 squadre, tre gironi e un'unica Lega Pro. Occorre avere tra i punti cardine, un equilibrio finanziario, un'organizzazione aziendale"
Sulle possibilità di ripescaggio: "Allo stato attuale i ripescaggi sono fermi a quota zero, è troppo presto per decidersi in merito. Sicuramente posso dire che avranno la precedenza le squadre che hanno perso i play-out di Prima Divisione"
E sul prossimo campionato di Prima Divisione afferma: "Bisognerà prima vedere che cosa accadrà con la vicenda del calcio scommesse: potrebbero verificarsi dei problemi, ma il dato generale è che è un bel campionato con nuove società che entrano e altre che ritornano. Quelle che salgono dalla D hanno grandi interessi, come Perugia e Mantova, quindi è un torneo che mantiene il suo fascino".

Marco Bruno