Futuro Barletta 1922: carta vince, carta perde
Tra voci nel silenzio e certezze fin ora presunte, il tifoso biancorosso è in balia delle onde
domenica 19 maggio 2024
1.17
«Ha chiuso con Agnello, è sicuro, fidati di me», «nooo, ma che dici! La cederà ai barlettani, fonti certe» e ancora «c'è una cordata barese, sarà un colpo di scena» senza dimenticare «Romano, la cederà a lui mantenendo anche una percentuale»: tra un rincorrersi di voci, certezze presunte «novità» e «mi dicono» raccontati dai bene informati, a due settimane dalla retrocessione il tifoso del Barletta si ritrova davanti al più classico del "carta vince, carta perde" meglio conosciuto come "il gioco delle tre carte".
I meno giovani forse ricorderanno il celebre film "Febbre da Cavallo" (1976) nel corso del quale i tre protagonisti Mandrake (Gigi Proietti), Er Pomata (Enrico Montesano) e Felice Roversi (Franceso De Rosa) si ritrovavano di ritorno da Napoli verso Roma davanti ad un banchetto con tre carte, bisognava sceglierne una e puntare provando a vincere moltiplicando la cifra investita: la loro giocata risulta naturalmente perdente, perchè a questo gioco non si vince mai (clicca qui per vedere la scena). Ecco, il tifoso del Barletta oggi si ritrova davanti a questo banchetto e partecipa suo malgrado ad un gioco che lo vede sempre perdente. Sì, perchè in 14 giorni non ha ricevuto un briciolo di scuse, una spiegazione, una risposta: il nulla più assoluto, se non queste voci che lo lasciano in balia delle onde. Ci si chiede allora, quando finirà tutto questo? C'è chi indica nel 22 maggio (Santa Rita, la Santa dei "casi impossibili", può decisamente fare al caso nostro) la data della svolta con la definitiva trasformazione da Asd (associazione sportiva dilettantistica) a Ssd (società sportiva dilettantistica) e la possibilità quindi di ratificare una cessione che sia a Francesco Agnello o chissà a chi.
Scenario verosimile assolutamente, ma le vicende che si sono susseguite in questi mesi ci inducono ad andare con i piedi di piombo. Da qui al 22 di maggio intercorrono diversi giorni e chissà cosa potrebbe accadere: magari Claudio Lotito ritroverà sul suo tavolo le carte che "deve solo consultare" (cit.) o magari chissà ci sarà una nuova telefonata dell'onorario all'advisor (consulente) di turno che interromperà repentinamente trattative già praticamente chiuse. Magari, ancora, ci sarà finalmente il sospirato intervento del sindaco Cosimo Cannito dal quale ci si attende qualcosa di più del classico post sui canali social, visto e considerato che, lo ripetiamo, il Barletta è una società privata certo, ma interessa alla collettività. Come detto, può accadere di tutto, anche che questa volta la vicenda si chiuda per davvero e si volti pagina per il sollievo del tifoso biancorosso stanco, esausto e calpestato dalla mancanza di rispetto di chi ci immaginiamo si stia anche divertendo ad osservare questo rincorrersi di voci osservandolo da un qualsiasi bar del centro ed esclamando "i stoc a fe mbazzì". Sarà pure vero caro presidente onorario, ma il Barletta si rialzerà ed andrà oltre come sempre ha fatto nel corso di 102 anni di storia. Ah, post scriptum, le domande della scorsa settimana restano valide (salvo quella su Agnello) e le riproponiamo a scanso di equivoci: a tempo perso, tra una trattativa e l'altra magari avremo una risposta.
1) Come è stato possibile retrocedere con circa 3000 abbonati e innumerevoli sponsor e in che modo sono state investite le ingenti risorse ricavate?
2) Sono stati corrisposti tutti gli emolumenti a calciatori, staff e fornitori?
3) Qual è stata la cifra messa a disposizione (il famoso "tesoretto" per intenderci) di Marcello Pitino per il mercato di riparazione?
4) Che fine hanno fatto tutti i collaboratori? A parte le dimissioni del responsabile marketing Paolo Salerno peraltro arrivate sul proprio profilo Facebook e non visibili a tutti (apprezziamo il gesto, in questo contesto è già tanto) non si hanno notizie del ds Marcello Pitino, dei responsabili comunicazione Giovanni Italo Paolo Damato e Francesco Lotoro e di tutti gli altri. Sono ancora al proprio posto?
5) Dopo essersi intestato la vittoria con il Matera (unica in tutto il girone di ritorno) il presidente onorario si assumerà la responsabilità della retrocessione?
6) Dopo essere andato nelle scuole a parlare di "lealtà sportiva" (lui sottposto a provvedimento di Daspo) come spiegherà ai bambini questa retrocessione?
7) Perchè è naufragata la trattativa con l'imprenditore napoletano Francesco Agnello? (Salvo colpi scena del 22 maggio)
8) Ha avuto interlocuzioni con il sindaco Cosimo Cannito per una possibile consegna del titolo sportivo?
9) Ci sono interlocuzioni per la cessione della società con imprenditori barlettani o con altri imprenditori provenienti da fuori città?
10) A quanto ammonta precisamente la debitoria IVA?
11) Che intenzioni ha Mario Dimiccoli? Conferma che il Barletta non è in suo "ostaggio" e non chiede nulla per la sua cessione?
Attendiamo fiduciosi risposta, la chiarezza in questo momento è fondamentale.
I meno giovani forse ricorderanno il celebre film "Febbre da Cavallo" (1976) nel corso del quale i tre protagonisti Mandrake (Gigi Proietti), Er Pomata (Enrico Montesano) e Felice Roversi (Franceso De Rosa) si ritrovavano di ritorno da Napoli verso Roma davanti ad un banchetto con tre carte, bisognava sceglierne una e puntare provando a vincere moltiplicando la cifra investita: la loro giocata risulta naturalmente perdente, perchè a questo gioco non si vince mai (clicca qui per vedere la scena). Ecco, il tifoso del Barletta oggi si ritrova davanti a questo banchetto e partecipa suo malgrado ad un gioco che lo vede sempre perdente. Sì, perchè in 14 giorni non ha ricevuto un briciolo di scuse, una spiegazione, una risposta: il nulla più assoluto, se non queste voci che lo lasciano in balia delle onde. Ci si chiede allora, quando finirà tutto questo? C'è chi indica nel 22 maggio (Santa Rita, la Santa dei "casi impossibili", può decisamente fare al caso nostro) la data della svolta con la definitiva trasformazione da Asd (associazione sportiva dilettantistica) a Ssd (società sportiva dilettantistica) e la possibilità quindi di ratificare una cessione che sia a Francesco Agnello o chissà a chi.
Scenario verosimile assolutamente, ma le vicende che si sono susseguite in questi mesi ci inducono ad andare con i piedi di piombo. Da qui al 22 di maggio intercorrono diversi giorni e chissà cosa potrebbe accadere: magari Claudio Lotito ritroverà sul suo tavolo le carte che "deve solo consultare" (cit.) o magari chissà ci sarà una nuova telefonata dell'onorario all'advisor (consulente) di turno che interromperà repentinamente trattative già praticamente chiuse. Magari, ancora, ci sarà finalmente il sospirato intervento del sindaco Cosimo Cannito dal quale ci si attende qualcosa di più del classico post sui canali social, visto e considerato che, lo ripetiamo, il Barletta è una società privata certo, ma interessa alla collettività. Come detto, può accadere di tutto, anche che questa volta la vicenda si chiuda per davvero e si volti pagina per il sollievo del tifoso biancorosso stanco, esausto e calpestato dalla mancanza di rispetto di chi ci immaginiamo si stia anche divertendo ad osservare questo rincorrersi di voci osservandolo da un qualsiasi bar del centro ed esclamando "i stoc a fe mbazzì". Sarà pure vero caro presidente onorario, ma il Barletta si rialzerà ed andrà oltre come sempre ha fatto nel corso di 102 anni di storia. Ah, post scriptum, le domande della scorsa settimana restano valide (salvo quella su Agnello) e le riproponiamo a scanso di equivoci: a tempo perso, tra una trattativa e l'altra magari avremo una risposta.
1) Come è stato possibile retrocedere con circa 3000 abbonati e innumerevoli sponsor e in che modo sono state investite le ingenti risorse ricavate?
2) Sono stati corrisposti tutti gli emolumenti a calciatori, staff e fornitori?
3) Qual è stata la cifra messa a disposizione (il famoso "tesoretto" per intenderci) di Marcello Pitino per il mercato di riparazione?
4) Che fine hanno fatto tutti i collaboratori? A parte le dimissioni del responsabile marketing Paolo Salerno peraltro arrivate sul proprio profilo Facebook e non visibili a tutti (apprezziamo il gesto, in questo contesto è già tanto) non si hanno notizie del ds Marcello Pitino, dei responsabili comunicazione Giovanni Italo Paolo Damato e Francesco Lotoro e di tutti gli altri. Sono ancora al proprio posto?
5) Dopo essersi intestato la vittoria con il Matera (unica in tutto il girone di ritorno) il presidente onorario si assumerà la responsabilità della retrocessione?
6) Dopo essere andato nelle scuole a parlare di "lealtà sportiva" (lui sottposto a provvedimento di Daspo) come spiegherà ai bambini questa retrocessione?
7) Perchè è naufragata la trattativa con l'imprenditore napoletano Francesco Agnello? (Salvo colpi scena del 22 maggio)
8) Ha avuto interlocuzioni con il sindaco Cosimo Cannito per una possibile consegna del titolo sportivo?
9) Ci sono interlocuzioni per la cessione della società con imprenditori barlettani o con altri imprenditori provenienti da fuori città?
10) A quanto ammonta precisamente la debitoria IVA?
11) Che intenzioni ha Mario Dimiccoli? Conferma che il Barletta non è in suo "ostaggio" e non chiede nulla per la sua cessione?
Attendiamo fiduciosi risposta, la chiarezza in questo momento è fondamentale.