Football Americano, il bilancio di coach Maffei ai nostri microfoni

La guida dei Green Hawks Barletta sulla stagione che volge al termine

mercoledì 23 maggio 2012
A cura di Luca Guerra
Ha da poco avuto termine la prima avventura nel duro campo del football dei Green Hawks Barletta, che hanno salutato senza vittorie la Regular Season del campionato di Football Americano a 9, dove i rappresentanti della Sesta Provincia erano impegnati nel gruppo B con Patriots Bari, Salento Dragons e Crotone Achei. Sei partite, altrettante sconfitte, ma un percorso di crescita che procede per i "falchi verdi", che stanno proseguendo gli allenamenti sul terreno di casa del "Lello Simeone". Soddisfatto anche Danilo Maffei, coach dei Green Hawks Barletta,. Si è conclusa così per quanto riguarda le gare ufficiali un'annata sportiva di importante attività per la squadra presieduta da Antonio Sgobbo, maturata e ampliata in quantità e qualità dei suoi componenti. Ai nostri microfoni, mentre i suoi ragazzi sostenevano un intenso allenamento, coach Maffei ha tracciato un bilancio della prima annata alla guida dei "falchi verdi"; in attesa dell'amichevole di metà giugno che chiuderà i battenti sull'annata 2011/2012 del football a Barletta:

Coach Maffei, partiamo dal bilancio del campionato appena terminato.
«Direi positivo, considerando il fatto che siamo una squadra nata da poco: c'è da lavorare, ma i ragazzi hanno dimostrato di reggere il campo, e di poter lottare contro tutti gli avversari».

Sei sconfitte su sei, ma tanti complimenti dalle formazioni che avete affrontato. Quale partita dei suoi non le è proprio piaciuta?
«Direi la sconfitta interna contro i Crotone Achei, una partita deleteria per molti aspetti. I miei ragazzi hanno pagato la maggiore fisicità dei calabresi, questo è vero, però siamo mancati in termini di giusta concentrazione: infatti è stata una partita in cui abbiamo perso non bene».

Nel match di ritorno contro il Crotone, quello giocato in Calabria, avevate ben 10 indisponibili. Emergenza dovuta anche allo scotto dell'essere "novellini" nella serie?
«E' stato un problema dovuto anche alla mancanza di attitudine al contatto, alla collisione che questo sport prevede. Per fortuna sono stati tutti infortuni curabili in breve tempo: è però necessario abbinare a questo sport la palestra con cadenza quotidiana, e su questo dobbiamo migliorare».

Contro i Salento Dragons, nell'ultimo confronto del torneo, siete anche passati in vantaggio. Ci ha creduto nell'odore della vittoria?
«Ci ho sempre creduto, in ogni partita che abbiamo giocato. I ragazzi hanno sempre e comunque dimostrato di essere vivi sul campo, ma hanno pagato l'inesperienza e la mancanza di concentrazione, il che è stato dovuto perlopiù a un processo di crescita ancora in atto. L'anno prossimo sono certo che arriveranno anche i risultati».

Fare nomi è sempre complicato, ma vogliamo menzionare qualcuno che l'ha stupita particolarmente?
«Ci sono stati parecchi ragazzi che hanno avuto anche diversi complimenti dalle altre squadre, ed è un notevole riscontro per ragazzi al primo anno di attività. Penso in particolare a Bruno, Seccia, Vitrani e Morella, che sono cresciuti camminando con noi, e hanno sempre dimostrato di più giorno dopo giorno».

Quali saranno i vostri programmi fino al termine della stagione?
«Il 17 giugno disputeremo un test amichevole contro gli '82 di Napoli, una partita che concluderà di fatto la nostra stagione, che sin qui sta procedendo con due allenamenti a settimana. Dopo di che riprenderemo i lavori a settembre con nuove selezioni ».

L'anno prossimo permane l'intenzione di giocare il campionato di football a 9, o vorreste cambiare categoria?
«E' un discorso legato alla federazione: il football a 9 è visto come un entry level, con il quale si dà la possibilità a nuove squadre di accedere alla disciplina. Se la federazione dovesse poi stabilire che tutti debbano fare football a 11, cambierebbe anche il discorso economico: penso alla distanza delle trasferte e ai costi annessi. Giocando tutti a 11, però, i costi non cambierebbero tanto, e avremmo modo di accedere a un campionato di caratura diversa».

Nei vostri piani c'è anche l'intenzione di formare una squadra Juniores?
«L'idea è quella. Una squadra di giovani leve è la base, il serbatoio di una squadra di football. Quindi i programmi della dirigenza sono questi e sono ottimi: a fine campionato faremo una riunione per preparare i piani definitivi per la prossima stagione»

Tre mesi fa avevamo parlato della vostra richiesta d'intervento sul manto del "Simeone", che oggi pare un campo di patate: a che punto siamo?
«Da quanto mi risulta, è stato approntato un bando per il rifacimento del terreno e l'allestimento di un sintetico. Io personalmente, da perito agrario, non sono molto d'accordo. Il sintetico ha molto "grip", che purtroppo alimenta l'incidenza del terreno sugli infortuni, in particolare alle caviglie. Io qui invece proponevo al presidente, denotando l'ottimo impianto di irrigazione presente, di metterci un terreno in erba; avendo anche una persona che può manutenerlo, sarebbe l'ideale».

In chiusura, vogliamo dare un voto alla stagione dei Green Hawks Barletta?
«Per me è un 7: buono ma possono crescere, magari non arriveranno mai a 10, ma le premesse per fare molto bene ci sono tutte. Questo campionato serviva per fare esperienza e permettere il confronto con altre squadre: abbiamo pagato lo scotto dell'esperienza e di una serie di altri fattori, dove il campo è il tribunale di tutto. E' vero che non abbiamo vinto nemmeno una partita, ma ritengo l'annata trascorsa una stagione positiva. Abbiamo fatto in ogni partita un touchdown, come inizio non è male».

E l'augurio è di vederne tanti altri, di touchdown a tinte biancoverdi, che facciano volare in alto i "falchi" sulla città di Barletta…
(Twitter: @GuerraLuca88)