Fidelis Andria-Barletta story

Il racconto di una quasi stracittadina mai banale

venerdì 17 novembre 2023 1.11
Quello tra Fidelis Andria e Barletta è uno tra i derby più atipici, nonché tra i più sentiti di Puglia.

Atipico in primis per il bellissimo gemellaggio che da decenni unisce le due tifoserie, quando in genere, nel calcio cosiddetto minore, tanto più piccola è la distanza geografica tra le due società, maggiore è la rivalità in campo e soprattutto sugli spalti.

Atipico perché pur essendo le due tifoserie gemellate, tra i giocatori in campo è spesso stata battaglia vera, checchè ne pensino dalle parti di Perugia, dove il 31 maggio 1992 (data del pari tra il Barletta e il Perugia di Gaucci che in pratica sancì la promozione in B della Fidelis Andria del compianto mister Mario Russo) brucia ancora sulla carne viva della tifoseria umbra.

La storia di quello che potremmo definire come "derby federiciano" ha inizio in epoca fascista, e fino agli anni Novanta del secolo scorso ha fatto decisamente fatica ad entrare nella memoria collettiva delle due tifoserie data la netta diversità delle ambizioni tra le due piazze: quella barlettana, che sognava la B fin dagli anni Sessanta; e quella andriese che si barcamenava con alterne fortune dei campionati dilettantistici fino ai tristemente noti fatti di Andria-Potenza del 5 marzo 1978 e alla conseguente radiazione della compagine biancazzurra. Nessuno in quel pomeriggio da dimenticare immaginava una così prepotente rinascita del calcio andriese, che in appena sei anni raggiungerà con la Fidelis il tanto agognato calcio professionistico.

E' l'estate del 1984 quando Fidelis Andria e Barletta si incontrano per la prima volta in un doppio match valevole per la fase a gironi della Coppa Italia di Serie C. Le gare termineranno entrambe con il punteggio di 2-2, con il Foggia che passa alla fase ad eliminazione diretta per la miglior differenza reti rispetto al Barletta di mister Mario Facco.

La stagione successiva le due squadre (il Barletta in C/1 e la Fidelis in C/2) si ritrovano nuovamente nella fase a gironi della Coppa Italia Semi Professionisti con gli andriesi che strappano un pari (1-1) sul proprio campo per poi soccombere per 0-3 al "Comunale" di Via Vittorio Veneto dinanzi ai fortissimi biancorossi di Claudio Tobia e del neopresidente Franco Di Cosola.

Gli andriesi tuttavia si prenderanno, sempre in Coppa Italia di Serie C, una sostanziosa rivincita eliminando (1-0 ad Andria e 1-1 a Barletta) nel primo turno a eliminazione diretta un rimaneggiatissimo Barletta, ormai completamente focalizzato sull'allungo finale che avrebbe portato alla promozione in Serie B.
Il primo confronto in campionato nel calcio professionistico tra Fidelis Andria e Barletta è datato 6 ottobre 1991. E' la quarta giornata del girone B di Serie C/1, e gli ambiziosi biancazzurri di mister Mario Russo, tuttavia non certo indicati tra i massimi favoriti al salto in cadetteria, ospitano il Barletta di mister Salvo Bianchetti, appena reduce da una traumatica e controversa retrocessione dalla Serie B.

Vanno avanti i biancorossi con un gol dell'ariete Gianni Matticari dopo appena tredici minuti. Sembra una gara già segnata con la Fidelis che attacca ma proprio non riesce a far breccia nell'arcigna difesa biancorossa. Tutto questo fino al minuto 91, quando Carlone segna la rete dell'a questo punto insperato pareggio andriese. Una rete che vista in retrospettiva rappresenta la vera svolta della stagione per entrambe le squadre (che impatteranno per 1-1 anche al ritorno), col Barletta che dapprima si impantanerà in una interminabile serie di pareggi (intervallati di tanto in tanto da qualche acuto fuori casa) prima di sprofondare in zona retrocessione. Retrocessione che verrà evitata all'ultima giornata grazie all'ormai celebre pareggio col Perugia. Pareggio maturato più o meno in contemporanea con la staffilata di Raffaele Quaranta da Poggiardo (Lecce) che regalerà alla Fidelis una promozione in B tanto inaspettata quanto assolutamente meritata.

Dopo i fasti del 1992, a causa soprattutto delle croniche e ben note vicissitudini societarie dei biancorossi che nel 2002 sprofonderanno addirittura nel campionato di Promozione pugliese, Barletta e Andria torneranno ad incontrarsi nel campionato di Lega Pro Seconda Divisione 2008/2009, con la Fidelis che – anch'essa per guai societari, limitati tuttavia dal salvifico Lodo Petrucci - nel frattempo è diventata Andria BAT. Il doppio confronto terminacon un pari in rimonta (2-2) del Barletta al "Puttilli" e con il successo andriese per 2-1 al "Degli Ulivi".

A fine torneo, grazie al solito ripescaggio figlio della proverbiale ecatombe economica nella categoria superiore, l'Andria BAT ritroverà la terza serie nazionale. Lo stesso traguardo sarà raggiunto l'anno seguente dall'ultimo Barletta del presidente Checco Sfrecola prima dell'avvento della gestione Tatò, per quella che sarà forse la stagione dei derby più accesi tra Andria e Barletta.

Nella stagione 2010/2011, terminata a reti bianche la gara di andata al "Degli Ulivi", dopo ben 26 anni il Barletta torna a vincere il derby federiciano con un pirotecnico 3-2 maturato grazie alla doppietta di Saveriano Infantino e al gol di Lucioni (di Minesso e Del Core le reti andriesi).

L'anno successivo, stagione 2011/2012, Barletta-Andria BAT si gioca alla terza giornata, con l'aspirante corazzata di Marco Cari che ci arriva dopo i successi contro Frosinone e Prato. L'avvio bruciante dei biancorossi, con il micidiale uno-due firmato Schetter-Franchini, sembra fare da preludio ad una vendemmiata di gol e ad un primo tentativo di fuga di un Barletta capolista a punteggio pieno. Succede invece che l'Andria BAT, non solo riagguanta il pari grazie alle reti di Comini e Del Core, ma sfiora ripetutamente un clamoroso ribaltone mettendo a nudo quei difetti di gioco e personalità che alla lunga, non solo mortificheranno le roboanti ambizioni di primato di inizio stagione, ma costeranno addirittura la mancata qualificazione ad una fase playoff ampiamente alla portata.

Per la cronaca, il derby di ritorno terminerà per 2-1 per l'Andria che in pratica costerà la panchina a Marco Cari, anche se l'esonero vero e proprio arriverà solo due domeniche più tardi.
Al termine di quella stagione Tatò si dimette dalla carica di presidente, salvo poi rientrare e rivoluzionare completamente la squadra, ridimensionandone decisamente le ambizioni, come parrà chiarissimo dal deprimente avvio di stagione 2012/2013.

Tra le squadre che banchettano di gran gusto su quel che resta delle ambizioni di gloria del Barletta di Tatò (che pure annoverava tra le proprie fila giocatori poi rivelatisi di assoluto valore come Dezi, La Mantia, Cicerelli, Molina, Calapai, Carretta, Mengoni, oltre a capitan Allegretti) c'è anche l'Andria BAT che espugna il "Puttilli" con rete di Arini.

Tuttavia col prosieguo della stagione, da un lato il Barletta riuscirà con gran fatica ad evitare la retrocessione diretta e a qualificarsi per quell'epocale turno di playout proprio contro i cugini dell'Andria BAT, che nel frattempo sono sprofondati in classifica a causa anche delle disperate condizioni societarie che successivamente ne decreteranno il fallimento con successiva ripartenza dall'Eccellenza con la nuova denominazione di Fidelis Andria 1928.

La storia di quel doppio spareggio salvezza è ancora piuttosto viva nella memoria del tifo biancorosso, con Allegretti e La Mantia al "Puttilli" e Carretta al "Degli Ulivi" che regalano al Barletta una salvezza che solo pochi mesi prima sembrava utopia tra risultati negativi, dirigenti dimissionari e forti contestazioni a squadra e società.