Fabio Mazzeo: «Barletta, mi sarebbe piaciuto restare, magari ci ritroveremo»

Intervista esclusiva al bomber biancorosso fresco di rescissione

sabato 30 giugno 2012 10.12
A cura di Luca Guerra
La storia del suo anno a Barletta è stata all'insegna del "quello che non ti aspetti". Fabio Mazzeo, arrivato all'ombra di Eraclio come fine dicitore ed elegante trequartista, è stato prima criticato per lo scarso rendimento come fantasista nel 4-2-3-1 di Cari, poi si è rivelato bomber implacabile quando schierato in posizione più avanzata, totalizzando 14 centri a fine campionato. Infine anche il suo addio, inatteso al pari di quello di Tony Schetter e maturato circa due settimane fa: Ila notizia non era arrivata attraverso una comunicazione ufficiale della società, ma dal profilo Twitter del calciatore campano, 29 anni, conosciuto sul social network come @maz1183. Attraverso due "tweet" nel pomeriggio di sabato 16 giugno Mazzeo prima aveva scritto "Che delusione", poi aveva aggiunto "purtroppo anche io ho rescisso il contratto mi dispiace davvero tanto ma non e' stata una mia decisione". Rescissione che la società biancorossa non ha ancora ufficializzato, ma che ormai è maturata. Mazzeo ha scelto Barlettalife.it per la sua prima intervista da ex-biancorosso e per salutare la piazza, levandosi anche qualche "sassolino" dalle scarpe da calcio:

Fabio, come stai trascorrendo questi giorni di vacanza, i primi dopo l'addio al Barletta?
« Sono in vacanza con la mia famiglia da qualche giorno e mi guardo intorno per la prossima stagione. L'addio a Barletta mi è spiaciuto tanto ed è avvenuto prima delle vacanze, ora penso solo a rilassarmi».

Come è maturata la rescissione con il Barletta?
« E' stata una richiesta del presidente. Io non volevo andare via da Barletta: la società ci ha detto che però aveva progetti economici diversi, quindi ci siamo lasciati. E' rimasto però un ottimo rapporto da parte mia con il club».

Ti sei spiegato perché la società non abbia ancora comunicato ufficialmente la tua rescissione e quella di Schetter? Non è che per caso ci sono possibilità di ritorni clamorosi?
« E' una scelta societaria, stanno agendo un po' nel silenzio in questo momento. Non è ancora chiaro a Barletta che tipo di squadra sta nascendo. Non ci sono possibilità di ritorno immediato da parte mia. Ho parlato con il presidente l'ultima volta che sono stato a Barletta e ci siamo chiariti. Io sarei rimasto volentieri a Barletta, mi è spiaciuto per come è stata proposta la rescissione. A Barletta stava nascendo qualcosa di bello, peccato averlo interrotto così».

Cosa ti porti dietro dell'anno a Barletta?
«E' stata una stagione intensa, fatta di alti e bassi, mi sono trovato davvero bene sia con la società che con i compagni che con la società. Abbiamo pagato alcuni errori e quel punto di penalizzazione che ci ha impedito di arrivare quinti».

Per quanto riguarda il tuo futuro, hai già avuto contatti? Preferiresti una Lega Pro di vertice o un ritorno in B in squadre di livello medio-basso?
« Con il mio procuratore stiamo sentendo già le prime proposte, ma sono trattative in fase embrionale. Ovviamente mi piacerebbe tanto un ritorno in serie B, al momento il mercato è un po' bloccato quindi vediamo un po'».

Il ricordo più bello con la maglia biancorossa?
«Direi la tripletta al Prato alla 19^ giornata, nel 3-1 del "Puttilli". Sono state le mie prime reti in casa, mi sono state utili per sbloccarmi e di là ho trovato maggiore continuità. Erano arrivate in un momento particolare, nel quale non trovavo gol da un po' e il pubblico giustamente mi stava beccando: l'attaccante deve far gol e quando questo non succede è giusto essere criticati. Comunque porto tanti bei ricordi di Barletta. Ottimo l'avvio, buono il prosieguo, anche il feeling con la piazza alla fine è maturato, e di questo sono felice».

Invece cosa non ha funzionato?
«Nei momenti di difficoltà che abbiamo avuto si è sempre cercato di attaccare la squadra e i singoli, e questo non mi è piaciuto, atteggiamento poco costruttivo. Facendo così, sono maturate situazioni che ci hanno portato fuori dai playoff per un punto e questo alimenta il dispiacere per come è finita».

Quale saluto e augurio vuoi fare a squadra e tifoseria?
«Ai tifosi mando un affettuoso saluto: ci sono sempre stati vicini, anche in lunghe trasferte e ci hanno dato sempre una mano dentro e fuori dal campo. Della città e della società porterò comunque un bel ricordo, e chissà che non ci sia modo di tornare a Barletta più in là. In bocca al lupo alla squadra!».

Un ritorno da avversario, o chissà, da biancorosso...Ciao bomber!
(Twitter: @GuerraLuca88)