Fabio Luce, un barlettano ai mondiali di karate
Intervista al talento cittadino: «Sogno di vincere il mondiale»
lunedì 12 settembre 2011
Ha 20 anni, ma lo spirito dentro è quello di un grande karateka, che affronterà tra poco l'esperienza della sua vita: partecipare ai mondiali di karate, nella specialità kumite. Fabio è infatti tra gli atleti convocati nella specialità di Kumite (combattimento libero) ai prossimi Campionati Mondiali WSKA, che si svolgeranno tra il 17 e il 18 settembre negli Usa, precisamente nella splendida Chicago, dove a Fabio toccherà difendere i colori della nazionale italiana. La convocazione per Fabio arriva al termine di una serie di prestazioni entusiasmanti, che hanno obbligato e convinto i vertici della federazione italiana a convocarlo per l'esperienza americana, dalla quale ci si attende risultati importanti, senza però caricarlo di eccessive responsabilità. Fabio ha appena 20 anni, e per l'ultima stagione gareggerà nella categoria Under 20. Un'opportunità importante per lui e per tutto il movimento barlettano. Abbiamo intervistato in esclusiva per Barlettalife il giovane campione di karate, carpendo tutta la sua emozione e la concentrazione per l'evento che è alle porte.
Come ci si sente a rappresentare l'Italia in un grande evento come il Mondiale di Chiacago?
Sicuramente è un grande impegno, soprattutto dal punto di vista fisico, ma richiederà anche un grande sforzo dal punto di vista psicologico, perché gareggiare in un mondiale per un atleta juniores è un grande passo in avanti. In ogni caso dovrò dare il meglio di me per cercare di ottenere risultati importanti.
Da dove è nata questa tua passione per il karate e per il kumite?
La mia passione è nata con me. Sin da quando ero piccolo ho sempre guardato questi atleti che combattevano, immaginando in un futuro di poter prendere il loro posto. Ora è arrivato il momento di gareggiare, e questo lo devo alla mia perseveranza e a quanto fatto fino a questo momento.
Quanta preparazione e quali sacrifici presuppone la preparazione ad un mondiale?
I sacrifici sono tanti. Come rappresentante dell'Italia sono chiamato ogni mese ad andare a Ferrara per i raduni. Sportivamente parlando, gran parte dei sacrifici li devo al mio maestro, che ringrazio vivamente, perché se sono arrivato fin qui il merito è anche suo. Tornando alla domanda, è molto dura anche dal punto di vista organizzativo, scolastico e anche sociale, perché non si ha mai tanto tempo a disposizione da dedicare ad altro. Ma fino a questo momento sto avendo i miei frutti…
Quali sono le tue aspettative per questo torneo che è alle porte?
È un po' difficile fare pronostici, perché ogni rappresentante di ogni nazione arriva a Chicago al massimo della preparazione e della concentrazione, prontissimo per affrontare il Mondiale. Però posso garantire e promettere che darò il meglio di me per questa gara.
Chi è il tuo modello di riferimento?
Il mio modello di riferimento, l'atleta a cui mi ispiro è Leone Matteo, campione del mondo di Tkf. Anche Matteo è pugliese, e fin da piccolo mi sono ispirato a lui..
Il tuo sogno nel cassetto è…?
Il mio sogno nel cassetto è vincere questo mondiale, con la speranza che averti rivelato il mio sogno non porti male…
Quanto il kumite e il karate sono praticati a Barletta? Ritieni che siano adeguatamente supportati dall'amministrazione comunale?
Il karate a Barletta per il momento è davvero molto diffuso. Nella nostra palestra ci sono molti atleti che praticano karate e fanno kumite. Tuttavia, a livello comunale non c'è molta predisposizione ad aiutare questo sport. Colgo l'occasione per sollecitare in maniera forte l'amministrazione comunale affinché aiuti questo sport a crescere ancora di più, per ottenere ulteriori soddisfazioni.
Gli spazi per allenarvi sono adeguati alle reali necessità di voi atleti?
Sicuramente servirebbero strutture migliori con apparecchiature e personale medico qualificato per supportare meglio i nostri allenamenti, però per il momento non ci si può lamentare…
Un saluto, nella "lingua" del kumite, ai lettori di Barlettalife, che certamente tiferanno per te durante l'esperienza americana…
OSS è una parola che ha tanti significati, può significare tra l'altro anche "ciao" e "grazie"
Non sappiamo se OSS significhi anche in bocca al lupo, ma è quanto la redazione di Barlettalife si sente di dire al nostro campione, con la speranza che realizzi i suoi sogni e ci regali tante emozioni a Chicago…
Come ci si sente a rappresentare l'Italia in un grande evento come il Mondiale di Chiacago?
Sicuramente è un grande impegno, soprattutto dal punto di vista fisico, ma richiederà anche un grande sforzo dal punto di vista psicologico, perché gareggiare in un mondiale per un atleta juniores è un grande passo in avanti. In ogni caso dovrò dare il meglio di me per cercare di ottenere risultati importanti.
Da dove è nata questa tua passione per il karate e per il kumite?
La mia passione è nata con me. Sin da quando ero piccolo ho sempre guardato questi atleti che combattevano, immaginando in un futuro di poter prendere il loro posto. Ora è arrivato il momento di gareggiare, e questo lo devo alla mia perseveranza e a quanto fatto fino a questo momento.
Quanta preparazione e quali sacrifici presuppone la preparazione ad un mondiale?
I sacrifici sono tanti. Come rappresentante dell'Italia sono chiamato ogni mese ad andare a Ferrara per i raduni. Sportivamente parlando, gran parte dei sacrifici li devo al mio maestro, che ringrazio vivamente, perché se sono arrivato fin qui il merito è anche suo. Tornando alla domanda, è molto dura anche dal punto di vista organizzativo, scolastico e anche sociale, perché non si ha mai tanto tempo a disposizione da dedicare ad altro. Ma fino a questo momento sto avendo i miei frutti…
Quali sono le tue aspettative per questo torneo che è alle porte?
È un po' difficile fare pronostici, perché ogni rappresentante di ogni nazione arriva a Chicago al massimo della preparazione e della concentrazione, prontissimo per affrontare il Mondiale. Però posso garantire e promettere che darò il meglio di me per questa gara.
Chi è il tuo modello di riferimento?
Il mio modello di riferimento, l'atleta a cui mi ispiro è Leone Matteo, campione del mondo di Tkf. Anche Matteo è pugliese, e fin da piccolo mi sono ispirato a lui..
Il tuo sogno nel cassetto è…?
Il mio sogno nel cassetto è vincere questo mondiale, con la speranza che averti rivelato il mio sogno non porti male…
Quanto il kumite e il karate sono praticati a Barletta? Ritieni che siano adeguatamente supportati dall'amministrazione comunale?
Il karate a Barletta per il momento è davvero molto diffuso. Nella nostra palestra ci sono molti atleti che praticano karate e fanno kumite. Tuttavia, a livello comunale non c'è molta predisposizione ad aiutare questo sport. Colgo l'occasione per sollecitare in maniera forte l'amministrazione comunale affinché aiuti questo sport a crescere ancora di più, per ottenere ulteriori soddisfazioni.
Gli spazi per allenarvi sono adeguati alle reali necessità di voi atleti?
Sicuramente servirebbero strutture migliori con apparecchiature e personale medico qualificato per supportare meglio i nostri allenamenti, però per il momento non ci si può lamentare…
Un saluto, nella "lingua" del kumite, ai lettori di Barlettalife, che certamente tiferanno per te durante l'esperienza americana…
OSS è una parola che ha tanti significati, può significare tra l'altro anche "ciao" e "grazie"
Non sappiamo se OSS significhi anche in bocca al lupo, ma è quanto la redazione di Barlettalife si sente di dire al nostro campione, con la speranza che realizzi i suoi sogni e ci regali tante emozioni a Chicago…