Doppio ex: Stefano Sanderra "gioca" in anticipo Barletta-Latina
Il tecnico laziale ha allenato biancorossi e pontini in passato
venerdì 5 ottobre 2012
La sfida in programma domenica prossima al "Cosimo Puttilli" tra Barletta e Latina per il sesto turno del campionato di Prima Divisione, girone B, avrà uno spettatore dal cuore diviso, seppur tendente per ragioni perlomeno "geografiche" verso la sponda pontina. Parliamo di Stefano Sanderra, ex-allenatore dei pontini, nonchè tecnico dei biancorossi nella stagione 2008/2009 da novembre 2008, quando subentrò a Marcello Chiricallo, conquistando un buon settimo posto nel girone C del campionato di Seconda Divisione. Il tecnico nato a Roma è stato seduto nelle ultime 2 stagioni sulla panchina del Latina, città dove vive da anni, partecipando prima al salto in Prima Divisione e poi a una complicata salvezza. A giugno la decisione di salutare il team laziale e cercare nuove opportunità "al nord e all'estero", racconta a Barlettalife.it. Mai banale, loquace come sempre, Sanderra ha "giocato" in anticipo ai nostri microfoni Barletta-Latina:
Mister Sanderra, Barletta-Latina per lei è una partita dal sapore di amarcord. Con quali premesse arrivano Barletta e Latina al match di domenica?
"Sicuramente sarà una partita importante per entrambe: i programmi sono diversi. Il Barletta ha un progetto che mira a svilupparsi nel tempo, mentre il Latina quest'anno ha investito un budget importante per puntare con decisione al salto di categoria. Sono due linee programmatiche differenti, ma mi piacciono entrambe: non sarà una partita a cui sarò indifferente".
Qual è il ricordo più bello delle sue esperienze a Barletta e Latina?
"Di Barletta ho un ottimo ricordo, mi sono trovato molto bene con società, tifosi e stampa: raggiungemmo una bella salvezza ed è stato un peccato non poter proseguire nel lavoro. A Latina sono stati due anni splendidi, indimenticabili: fare i risultati che abbiamo fatto non era facile, io poi vivo a Latina e l'ambiente di Latina lo porto nel cuore"
In particolare il Latina veniva messo nella griglia di partenza dopo almeno 5-6 formazioni, ma con l'ottima partenza realizzata il team di Pecchia sarebbe secondo...
"Tranne la prima partita, persa a Pisa per 3-1 contro una squadra in 10 uomini, dove la formazione era in rodaggio con tanti volti nuovi, il Latina ha fatto sempre bene: è una squadra che mira decisamente al vertice, è normale che punti ai playoff, ci sono davvero tanti giocatori importanti e personalmente non mi ha stupito questa posizione di classifica".
Quali potrebbero essere i due calciatori i cui colpi potrebbero decidere la partita di domenica?
"Non ho ancora visto giocare il Barletta, ma so che ha molti giovani interessanti dalla cintola in su: potrei dire Dezi, che è il capocannoniere della squadra, ma ce ne sono tanti, che hanno solo bisogno di conferme dal campo. Per quanto riguarda il Latina, vedo molto bene Barraco e Kolawole Agodirin, calciatori letali in particolare nelle gare esterne".
A giugno ha salutato il Latina dopo due anni- anche se non ininterrotti- positivi e una salvezza conquistata ai playout. Ci spiega il perchè di questo addio?
"Il Latina mi avrebbe voluto trattenere, ma ho preferito spostarmi dal centro-sud d'Italia, dove alleno da quasi 20 anni. Vorrei affrontare ora un'esperienza al Nord o ancor meglio all'estero. Di Latina mi porto ricordi bellissimi, siamo partiti con una sconfitta in Seconda Divisione e in due anni siamo arrivati alla salvezza in Prima Divisione. Ho però notato che non vi è grande meritocrazia in Italia per gli allenatori, in particolare di Lega Pro, e ho preferito cambiare aria, vivere esperienze diverse".
Le sue parole ricordano quelle dell'attuale allenatore del Pescara (ed ex-SudTirol, ndr) Giovanni Stroppa: anche lui aveva parlato di mancanza di meritocrazia verso i giovani allenatori italiani...
"Il discorso di Stroppa è certamente interessante. Bisogna però dire che soprattutto al Centro-Sud d'Italia è raro che siano notati i bravi allenatori: si tende troppo a dare spazio agli ex-calciatori importanti, e il fatto che la gavetta spesso non paghi mi ha sinceramente stancato, ecco perchè vorrei cambiare aria".
A proposito di allenatori, che idea ha dei suoi colleghi Pecchia e Novelli?
"Pecchia ha avuto due anni non facili tra Foggia e Gubbio, però lo trovo una persona molto seria, preparata, che sa lavorare bene. Novelli lo conosco da anni: fa un calcio sempre divertente, propositivo, anche se non ha mai raggiunto grandi risultati, ma ha avuto sempre squadre composte da giovani con l'obiettivo di maturare: è sicuramente un allenatore di categoria".
Cosa fa ora Stefano Sanderra lontano dal rettangolo di gioco?
"Sto seguendo master e corsi di aggiornamento, oltre a seguire tante partite. Inoltre sto creando contatti anche all'estero, ho avuto delle trattative di recente anche in Polonia con il Wisla Cracovia, poi loro hanno deciso di promuovere l'allenatore della formazione Primavera. Mi piacerebbe avviare un'avventura del genere, seguendo alcuni colleghi, per dimostrare il reale valore di tanti allenatori italiani a cui spesso non viene data la giusta risonanza".
Non le chiedo un pronostico sul match di domenica, ma dove arriveranno a fine stagione Barletta e Latina?
"Il Barletta sicuramente realizzerà l'impresa di salvarsi, hanno tutte le carte in regola per farlo: hanno tanti giovani, ma è questa la politica giusta in queste categorie. Per quanto riguarda il Latina, penso non abbia nulla di meno di Benevento, Perugia, Pisa e Nocerina: è una squadra molto solida e non mi meraviglierebbe se riuscisse nel salto di categoria".
Come saluta i tifosi del Barletta?
"Li ricordo con tanto affetto, come tutta la vostra bella città, e auguro alla piazza di raggiungere la salvezza presto".
Domenica per lui non sarà una partita come le altre, c'è da esserne certi...
(Twitter: @GuerraLuca88)
Mister Sanderra, Barletta-Latina per lei è una partita dal sapore di amarcord. Con quali premesse arrivano Barletta e Latina al match di domenica?
"Sicuramente sarà una partita importante per entrambe: i programmi sono diversi. Il Barletta ha un progetto che mira a svilupparsi nel tempo, mentre il Latina quest'anno ha investito un budget importante per puntare con decisione al salto di categoria. Sono due linee programmatiche differenti, ma mi piacciono entrambe: non sarà una partita a cui sarò indifferente".
Qual è il ricordo più bello delle sue esperienze a Barletta e Latina?
"Di Barletta ho un ottimo ricordo, mi sono trovato molto bene con società, tifosi e stampa: raggiungemmo una bella salvezza ed è stato un peccato non poter proseguire nel lavoro. A Latina sono stati due anni splendidi, indimenticabili: fare i risultati che abbiamo fatto non era facile, io poi vivo a Latina e l'ambiente di Latina lo porto nel cuore"
In particolare il Latina veniva messo nella griglia di partenza dopo almeno 5-6 formazioni, ma con l'ottima partenza realizzata il team di Pecchia sarebbe secondo...
"Tranne la prima partita, persa a Pisa per 3-1 contro una squadra in 10 uomini, dove la formazione era in rodaggio con tanti volti nuovi, il Latina ha fatto sempre bene: è una squadra che mira decisamente al vertice, è normale che punti ai playoff, ci sono davvero tanti giocatori importanti e personalmente non mi ha stupito questa posizione di classifica".
Quali potrebbero essere i due calciatori i cui colpi potrebbero decidere la partita di domenica?
"Non ho ancora visto giocare il Barletta, ma so che ha molti giovani interessanti dalla cintola in su: potrei dire Dezi, che è il capocannoniere della squadra, ma ce ne sono tanti, che hanno solo bisogno di conferme dal campo. Per quanto riguarda il Latina, vedo molto bene Barraco e Kolawole Agodirin, calciatori letali in particolare nelle gare esterne".
A giugno ha salutato il Latina dopo due anni- anche se non ininterrotti- positivi e una salvezza conquistata ai playout. Ci spiega il perchè di questo addio?
"Il Latina mi avrebbe voluto trattenere, ma ho preferito spostarmi dal centro-sud d'Italia, dove alleno da quasi 20 anni. Vorrei affrontare ora un'esperienza al Nord o ancor meglio all'estero. Di Latina mi porto ricordi bellissimi, siamo partiti con una sconfitta in Seconda Divisione e in due anni siamo arrivati alla salvezza in Prima Divisione. Ho però notato che non vi è grande meritocrazia in Italia per gli allenatori, in particolare di Lega Pro, e ho preferito cambiare aria, vivere esperienze diverse".
Le sue parole ricordano quelle dell'attuale allenatore del Pescara (ed ex-SudTirol, ndr) Giovanni Stroppa: anche lui aveva parlato di mancanza di meritocrazia verso i giovani allenatori italiani...
"Il discorso di Stroppa è certamente interessante. Bisogna però dire che soprattutto al Centro-Sud d'Italia è raro che siano notati i bravi allenatori: si tende troppo a dare spazio agli ex-calciatori importanti, e il fatto che la gavetta spesso non paghi mi ha sinceramente stancato, ecco perchè vorrei cambiare aria".
A proposito di allenatori, che idea ha dei suoi colleghi Pecchia e Novelli?
"Pecchia ha avuto due anni non facili tra Foggia e Gubbio, però lo trovo una persona molto seria, preparata, che sa lavorare bene. Novelli lo conosco da anni: fa un calcio sempre divertente, propositivo, anche se non ha mai raggiunto grandi risultati, ma ha avuto sempre squadre composte da giovani con l'obiettivo di maturare: è sicuramente un allenatore di categoria".
Cosa fa ora Stefano Sanderra lontano dal rettangolo di gioco?
"Sto seguendo master e corsi di aggiornamento, oltre a seguire tante partite. Inoltre sto creando contatti anche all'estero, ho avuto delle trattative di recente anche in Polonia con il Wisla Cracovia, poi loro hanno deciso di promuovere l'allenatore della formazione Primavera. Mi piacerebbe avviare un'avventura del genere, seguendo alcuni colleghi, per dimostrare il reale valore di tanti allenatori italiani a cui spesso non viene data la giusta risonanza".
Non le chiedo un pronostico sul match di domenica, ma dove arriveranno a fine stagione Barletta e Latina?
"Il Barletta sicuramente realizzerà l'impresa di salvarsi, hanno tutte le carte in regola per farlo: hanno tanti giovani, ma è questa la politica giusta in queste categorie. Per quanto riguarda il Latina, penso non abbia nulla di meno di Benevento, Perugia, Pisa e Nocerina: è una squadra molto solida e non mi meraviglierebbe se riuscisse nel salto di categoria".
Come saluta i tifosi del Barletta?
"Li ricordo con tanto affetto, come tutta la vostra bella città, e auguro alla piazza di raggiungere la salvezza presto".
Domenica per lui non sarà una partita come le altre, c'è da esserne certi...
(Twitter: @GuerraLuca88)