Delvecchio: «Serve chiarezza, gruppo fatto di uomini veri»
Il responsabile dell'area tecnica del Barletta tra campo e momento societario
venerdì 20 febbraio 2015
19.01
Serve chiarezza, ma intanto la mente va al campo dove domani alle 16 sarà tempo di ospitare la Lupa Roma: al termine di una delle settimane più lunghe del passato recente per il calcio barlettano, è intervenuto questo pomeriggio il responsabile dell'area tecnica biancorossa Gennaro Delvecchio: una conferenza stampa, la sua, inaugurata dal «doveroso ricordo di Nicola Italia (storico segretario del club scomparso all'età di 76 anni, ndr), che da barlettano purosangue merita il miglior ricordo possibile: domani giocheremo con il lutto al braccio. Viviamo un momento difficile, in cui il Barletta Calcio sta soffrendo. Va in secondo piano però il ruolino di marcia straordinario del gruppo, che ha collezionato 11 risultati utili di fila: sono uomini e calciatori veri, io metto la mano sul fuoco per loro».
La città si è mobilitata, cercando di aiutare la rosa con raccolte fondi e iniziative di amore: «Non mi sorprende-spiega Delvecchio-a Barletta viviamo di calcio. Qualcuno ha paura che il Barletta Calcio possa fallire, altri che abbia dei problemi seri: siamo arrivati a un momento in cui abbiamo bisogno di chiarezza. La piazza ha riconquistato il professionismo e merita chiarezza. Abbiamo esempi come il Parma o altre realtà in cui si è navigato a fari spenti e poi sono venuti fuori dei problemi quasi irrecuperabili. Chi è responsabile o non responsabile, chiunque vorrà investire nel Barletta, dovrà dare spiegazioni chiare e far sì che vi sia un futuro pulito e chiaro in questa città».
Il vero nodo è rappresentato dalle decisioni future che prenderà il presidente in carica del club: «Perpignano ha comunicato a tutti che oggi arriva (il presidente è in città, dove l'hanno immortalato alcuni scatti fotografici, ndr): io posso parlare del campo, del resto non mi compete dal primo giorno che sono arrivato qui. Gennaro Delvecchio fa parte del Barletta Calcio dal punto di vista tecnico e tattico: non in altri ambiti. Io ho vissuto quanto avvenuto a Bari l'anno scorso, sono sicuro che è una situazione ripetibile: non abbiamo i numeri di Bari, ma abbiamo la forza per reagire». Delvecchio rimanda ad altre figure dell'organigramma le domande sul bilancio societario: «Io mi sono creato una credibilità da calciatore, ora dovrò crearmene una da uomo: se ci sono domande rivolte ad altri, credo vadano fatte ad altri. Io non sono qui a difendermi, ma sono qui a dire che questa squadra merita rispetto e merita solo fatti».
La certezza è nell'abnegazione della città per la causa biancorossa: «Se le cose dovessero andare male, io sono sicuro che questa città e questa tifoseria faranno il massimo per dare un segnale a questa squadra. Ci sono tante persone che fanno sacrifici per seguire il Barletta, qui anche i calciatori attendono garanzie: sono sicuro che questi calciatori non saranno mai soli. Una città intera lo ha dimostrato: ad ora non è possibile parlare di soluzioni concrete, se la situazione prima non sarà chiarita. L'unica certezza oggi è il senso di appartenenza del Barletta Calcio: la chiarezza deve essere totale». E in tempi brevi, aggiungiamo noi.
(Twitter: @GuerraLuca88)
La città si è mobilitata, cercando di aiutare la rosa con raccolte fondi e iniziative di amore: «Non mi sorprende-spiega Delvecchio-a Barletta viviamo di calcio. Qualcuno ha paura che il Barletta Calcio possa fallire, altri che abbia dei problemi seri: siamo arrivati a un momento in cui abbiamo bisogno di chiarezza. La piazza ha riconquistato il professionismo e merita chiarezza. Abbiamo esempi come il Parma o altre realtà in cui si è navigato a fari spenti e poi sono venuti fuori dei problemi quasi irrecuperabili. Chi è responsabile o non responsabile, chiunque vorrà investire nel Barletta, dovrà dare spiegazioni chiare e far sì che vi sia un futuro pulito e chiaro in questa città».
Il vero nodo è rappresentato dalle decisioni future che prenderà il presidente in carica del club: «Perpignano ha comunicato a tutti che oggi arriva (il presidente è in città, dove l'hanno immortalato alcuni scatti fotografici, ndr): io posso parlare del campo, del resto non mi compete dal primo giorno che sono arrivato qui. Gennaro Delvecchio fa parte del Barletta Calcio dal punto di vista tecnico e tattico: non in altri ambiti. Io ho vissuto quanto avvenuto a Bari l'anno scorso, sono sicuro che è una situazione ripetibile: non abbiamo i numeri di Bari, ma abbiamo la forza per reagire». Delvecchio rimanda ad altre figure dell'organigramma le domande sul bilancio societario: «Io mi sono creato una credibilità da calciatore, ora dovrò crearmene una da uomo: se ci sono domande rivolte ad altri, credo vadano fatte ad altri. Io non sono qui a difendermi, ma sono qui a dire che questa squadra merita rispetto e merita solo fatti».
La certezza è nell'abnegazione della città per la causa biancorossa: «Se le cose dovessero andare male, io sono sicuro che questa città e questa tifoseria faranno il massimo per dare un segnale a questa squadra. Ci sono tante persone che fanno sacrifici per seguire il Barletta, qui anche i calciatori attendono garanzie: sono sicuro che questi calciatori non saranno mai soli. Una città intera lo ha dimostrato: ad ora non è possibile parlare di soluzioni concrete, se la situazione prima non sarà chiarita. L'unica certezza oggi è il senso di appartenenza del Barletta Calcio: la chiarezza deve essere totale». E in tempi brevi, aggiungiamo noi.
(Twitter: @GuerraLuca88)