Consigli per...una trasferta in biancorosso: Gubbio
Quarta puntata della rubrica in collaborazione con l'agenzia Pinguino Viaggi
mercoledì 10 ottobre 2012
Barlettalife.it vuole sempre sorprendere e offrire di più ai propri lettori: da questa stagione sportiva alle tante rubriche che consuetamente offriamo per curare lo sport dal punto di vista prettamente tecnico se ne è aggiunta una che analizza in profondità il valore storico-artistico-culturale della località che ospita lo spettacolo sportivo. Con "Consigli per...una trasferta in biancorosso", per ogni impegno esterno del Barletta Calcio nel torneo di Lega Pro, andremo a conoscere meglio i luoghi da visitare, i monumenti da conoscere e le prelibatezze da gustare della città che ospiterà i biancorossi, in un'esclusiva rubrica a cura dell'agenzia Pinguino Viaggi e dei suoi itinerari culturali ed eno-gastronomici. Oggi, per la puntata numero 4, è la volta di Gubbio:
LA GEOGRAFIA
Il territorio del comprensorio turistico di Gubbio è collocato nell'area nord-orientale dell'Umbria, al confine con le Marche (est). Zona prevalentemente montuosa, delimitata ad est dalla catena appenninica e ad ovest dalla valle del Tevere, è ricca di bellezze naturali e tesori d'arte dove storia, cultura e paesaggio convivono in una simbiosi armonica. Accanto a centri storici di straordinaria bellezza e suggestione che conservano testimonianze eccellenti dell'epoca medievale, offre una natura con ambienti incontaminati e produzioni artigianali artistiche che testimoniano la maestria secolare di una consolidata abilità.
LA STORIA
Gubbio strinse alleanza con Roma fin dal III sec. a.C. Municipio ascritto alla tribù Crustumina, la città divenne fiorente nei primi tempi dell'Impero, come testimoniano ancor oggi numerosi resti archeologici (tra cui quelli del Teatro). Alla caduta dell'Impero romano Iguvium fu distrutta durante la guerra gotica. In seguito fece parte (con alterne fortune) del dominio bizantino, dal quale si sottrasse nell'VIII sec., quando venne più volte occupata dai re longobardi.
Nel corso dell'XI sec. Gubbio passò dalla preminente autorità del vescovo a un proprio autogoverno comunale. Sia il Barbarossa (1163) che Enrico VI (1191) riconobbero ai consoli eugubini un'ampia giurisdizione e privilegi che determinarono aspri contrasti con la vicina Perugia. Nel 1217 Eugubium venne sconfitta dai perugini e dovette rinunciare alle sue ambizioni di espansione.
Col 1262 ebbe inizio la preponderanza guelfa che determinò un lungo periodo di pace e di prosperità, se si eccettua il tentativo dei ghibellini di impadronirsi nel 1300 della città. Gubbio raggiunse un elevato numero di abitanti, si svilupparono le arti (specie quella della lana), vennero edificate le nuove mura e gli imponenti palazzi comunali.
Lo sviluppo si arrestò nel 1350, quando Giovanni Gabrielli divenne signore della città. Nel 1354 il cardinale Albornoz sconfisse il tiranno e Gubbio fu sottoposta (con relativa autonomia) al dominio della Chiesa. A tale stato di fatto la città si ribellò nel 1376; poco dopo il vescovo Gabriele Gabrielli si impadronì del potere. Seguì un periodo di lotte intestine che determinò di fatto la sottomissione di Gubbio ai Montefeltro (1384).
La dominazione dei conti e dei duchi di Urbino (Montefeltro fino al 1508, Della Rovere fino al 1631) diede luogo a un periodo di relativa floridezza civile e artistica, soprattutto sotto la signoria di Guidantonio e di Federico di Montefeltro. Con Federico si iniziò la costruzione in forme rinascimentali del Palazzo Ducale. Gli eugubini restarono fedeli ai signori di Urbino anche durante le brevi dominazioni del Valentino (1502) e di Lorenzo dei Medici (1516-1519).
Il periodo in cui Gubbio appartenne direttamente allo Stato della Chiesa fu caratterizzato da una progressiva decadenza economica e politica. Con Napoleone la città venne unita alla Repubblica Cisalpina (1798), a quella Romana (1798-1799) e poi, dal 1808 al 1814, al Regno Italico. Nel 1860, poco dopo l'annessione al Regno d'Italia, Gubbio fu aggregata all'Umbria.
COSA VISITARE
Gubbio si trova al centro di un vasto territorio comunale che si estende dall'Appennino umbro-marchigiano e dal Buranese fino alle colline prospicienti la Valtiberina, tra la Valle dell'Assino e quella del chiascio. Si tratta di una zona ricca di attrattive paesaggistiche e naturali, percorsa da una fitta rete di strade e sentieri e disseminata di antichi castelli, chiese, abbazie, pievi, monasteri:
• Abbazia di Alfiolo, sec XII
• Abbazia di San Bartolomeo a Camporeggiano, sec. XII
• Abbazia di San Benedetto Vecchio, sec XII
• Castello di Baccaresca, sec. XIV
• Castello di Biscina, sec XII
• Castello della Branca, sec XII
• Castello di Carbonana, sec XII
• Castello di Castiglione Ildebrandi sec. XI
• Castello di Colmollaro, notizie
• Castello di Petroia
• Castello di Piazza, sec XII
• Castello di Vallingegno, notizie dal sec XIV
• Chiesa di San Donato, sec XII
• Chiesa di San Felicissimo, sec
• Chiesa della Madonna del Ponte sec. XVI
• Chiesa di Santa Maria Assunta a Caprignone, sec. XIII
• Chiesa di Santa Maria del Suffragio a San Marco, sec XVII
• Monastero di San Verecondo a Vallingegno, sec. XII
• Pieve San Giovanni Battista a Loreto, sec. XIII
• Ruderi del cosiddetto Tempio di Diana a Monteleto
IL PARCO DEL MONTE CUCCO
Si tratta di un parco prevalentemente montano, caratterizzato nelle quote più alte da faggete e pascoli, da pareti rocciose e forre di notevole suggestione. Il monte Cucco (m1566 s.l.m.) è noto inoltre per uno dei sistemi di grotte carsiche più importanti d'Italia, in parte visitabile. All'interno del parco si trovano numerosi centri storici minori, ricchi di testimonianze culturali ed artistiche. La bellezza dei luoghi rende il parco ideale per la pratica di sport quali il trekking, lo sci di fondo, il volo a vela m la speleologia.
COME ARRIVARE A GUBBIO
IN AUTO (per chi proviene da Sud)
• Autostrada A1 DEL SOLE
si esce a ORTE in direzione PERUGIA-CESENA fino all'uscita per GUBBIO
• Autostrada A14 ADRIATICA
si esce ad ANCONA-NORD e si prosegue per (JESI-FABRIANO)-GUBBIO
AS GUBBIO 1910
La storia
Oggi agli occhi dei più appare quasi come una cosa naturale che una associazione calcistica possa avere quasi cento anni. In realtà non è poi così scontato per Gubbio, anzi è un fatto davvero speciale, dovuto più al caso che alle circostanze socio-culturali in grado di poter generare tale evento. In realtà è difficile non guardare la realtà calcistica di Gubbio con un ottica tutta particolare, se si pensa ad una piccola cittadina che nei primi del '900 che era ancora legata ad economie e retaggi culturali molti antichi, immuni dal contatto con la meccanizzazione che stava nascendo in quegli anni per lo più nel settentrione. Così, quando nell'estate del 1910 Don Bosone Rossi, sacerdote eugubino molto attivo tra i giovani, porta a Gubbio, di ritorno dalla grande città di Roma, il primo pallone di cuoio, scocca il fatale incontro tra la città dei Ceri e il Calcio.
È all'interno della Società Sportiva Per Esercizi di Gubbio (già fondata nel 1908), che nasce la Sezione Calcistica, un paio di di anni dopo verrà istituito nel Liceo il primo spazio per il gioco del calcio (Giuoco completo di foot-ball, costato L.30). Nel 1921 compare la prima denominazione staccata dalla S.P.E.S., con il nome di Vis Gubbio, riportando un po' di voglia di rinascere dalle ceneri anche attraverso lo sport.
Passano alcuni anni prima che la Società trovi un vero e proprio campo da calcio, che poi avrebbe fatto la storia del Gubbio, è infatti il 1928 quando viene adattato il "San Benedetto", ex orto interno dell'omonimo convento situato nella zona di San Secondo, con il nome diffuso per l'epoca di Littorio.
LO STADIO "BARBETTI"
Lo stadio di Gubbio dopo gli ultimi lavori ha raggiunto una capienza di 4.939 posti, suddivisi in quattro settori principali: Tribuna "A" con 996 posti, Curva e Tribuna "B" con 1.232 posti, Tribune "C" e "D" con 1.557 posti e il settore Ospiti con 1.188 posti. Il vecchio Stadio aveva un capienza ufficiale di 4.850 unità, ma in alcune particolari circostanze è stata abbondantemente superata questa cifra: si ricordano in particolare le partite Gubbio-Poggibonsi (29 marzo 1987, Interregionale) con circa 6.000 spettatori (nell'occasione venne aggiunta una gradinata laterale in tubi innocenti) e l'anno successivo, in serie C2, il record di presenze (8.000 spettatori) per il derbyssimo Gubbio-Perugia (ottobre 1987).
Nome: Stadio Pietro Barbetti
Anno Costruzione: 1977
Capienza: 4939
Indirizzo: Via Paruccini c/o Stadio "Pietro Barbetti"
Telefono: 075 / 922 18 28
Fax: 075 / 922 18 24
LA GEOGRAFIA
Il territorio del comprensorio turistico di Gubbio è collocato nell'area nord-orientale dell'Umbria, al confine con le Marche (est). Zona prevalentemente montuosa, delimitata ad est dalla catena appenninica e ad ovest dalla valle del Tevere, è ricca di bellezze naturali e tesori d'arte dove storia, cultura e paesaggio convivono in una simbiosi armonica. Accanto a centri storici di straordinaria bellezza e suggestione che conservano testimonianze eccellenti dell'epoca medievale, offre una natura con ambienti incontaminati e produzioni artigianali artistiche che testimoniano la maestria secolare di una consolidata abilità.
LA STORIA
Gubbio strinse alleanza con Roma fin dal III sec. a.C. Municipio ascritto alla tribù Crustumina, la città divenne fiorente nei primi tempi dell'Impero, come testimoniano ancor oggi numerosi resti archeologici (tra cui quelli del Teatro). Alla caduta dell'Impero romano Iguvium fu distrutta durante la guerra gotica. In seguito fece parte (con alterne fortune) del dominio bizantino, dal quale si sottrasse nell'VIII sec., quando venne più volte occupata dai re longobardi.
Nel corso dell'XI sec. Gubbio passò dalla preminente autorità del vescovo a un proprio autogoverno comunale. Sia il Barbarossa (1163) che Enrico VI (1191) riconobbero ai consoli eugubini un'ampia giurisdizione e privilegi che determinarono aspri contrasti con la vicina Perugia. Nel 1217 Eugubium venne sconfitta dai perugini e dovette rinunciare alle sue ambizioni di espansione.
Col 1262 ebbe inizio la preponderanza guelfa che determinò un lungo periodo di pace e di prosperità, se si eccettua il tentativo dei ghibellini di impadronirsi nel 1300 della città. Gubbio raggiunse un elevato numero di abitanti, si svilupparono le arti (specie quella della lana), vennero edificate le nuove mura e gli imponenti palazzi comunali.
Lo sviluppo si arrestò nel 1350, quando Giovanni Gabrielli divenne signore della città. Nel 1354 il cardinale Albornoz sconfisse il tiranno e Gubbio fu sottoposta (con relativa autonomia) al dominio della Chiesa. A tale stato di fatto la città si ribellò nel 1376; poco dopo il vescovo Gabriele Gabrielli si impadronì del potere. Seguì un periodo di lotte intestine che determinò di fatto la sottomissione di Gubbio ai Montefeltro (1384).
La dominazione dei conti e dei duchi di Urbino (Montefeltro fino al 1508, Della Rovere fino al 1631) diede luogo a un periodo di relativa floridezza civile e artistica, soprattutto sotto la signoria di Guidantonio e di Federico di Montefeltro. Con Federico si iniziò la costruzione in forme rinascimentali del Palazzo Ducale. Gli eugubini restarono fedeli ai signori di Urbino anche durante le brevi dominazioni del Valentino (1502) e di Lorenzo dei Medici (1516-1519).
Il periodo in cui Gubbio appartenne direttamente allo Stato della Chiesa fu caratterizzato da una progressiva decadenza economica e politica. Con Napoleone la città venne unita alla Repubblica Cisalpina (1798), a quella Romana (1798-1799) e poi, dal 1808 al 1814, al Regno Italico. Nel 1860, poco dopo l'annessione al Regno d'Italia, Gubbio fu aggregata all'Umbria.
COSA VISITARE
Gubbio si trova al centro di un vasto territorio comunale che si estende dall'Appennino umbro-marchigiano e dal Buranese fino alle colline prospicienti la Valtiberina, tra la Valle dell'Assino e quella del chiascio. Si tratta di una zona ricca di attrattive paesaggistiche e naturali, percorsa da una fitta rete di strade e sentieri e disseminata di antichi castelli, chiese, abbazie, pievi, monasteri:
• Abbazia di Alfiolo, sec XII
• Abbazia di San Bartolomeo a Camporeggiano, sec. XII
• Abbazia di San Benedetto Vecchio, sec XII
• Castello di Baccaresca, sec. XIV
• Castello di Biscina, sec XII
• Castello della Branca, sec XII
• Castello di Carbonana, sec XII
• Castello di Castiglione Ildebrandi sec. XI
• Castello di Colmollaro, notizie
• Castello di Petroia
• Castello di Piazza, sec XII
• Castello di Vallingegno, notizie dal sec XIV
• Chiesa di San Donato, sec XII
• Chiesa di San Felicissimo, sec
• Chiesa della Madonna del Ponte sec. XVI
• Chiesa di Santa Maria Assunta a Caprignone, sec. XIII
• Chiesa di Santa Maria del Suffragio a San Marco, sec XVII
• Monastero di San Verecondo a Vallingegno, sec. XII
• Pieve San Giovanni Battista a Loreto, sec. XIII
• Ruderi del cosiddetto Tempio di Diana a Monteleto
IL PARCO DEL MONTE CUCCO
Si tratta di un parco prevalentemente montano, caratterizzato nelle quote più alte da faggete e pascoli, da pareti rocciose e forre di notevole suggestione. Il monte Cucco (m1566 s.l.m.) è noto inoltre per uno dei sistemi di grotte carsiche più importanti d'Italia, in parte visitabile. All'interno del parco si trovano numerosi centri storici minori, ricchi di testimonianze culturali ed artistiche. La bellezza dei luoghi rende il parco ideale per la pratica di sport quali il trekking, lo sci di fondo, il volo a vela m la speleologia.
COME ARRIVARE A GUBBIO
IN AUTO (per chi proviene da Sud)
• Autostrada A1 DEL SOLE
si esce a ORTE in direzione PERUGIA-CESENA fino all'uscita per GUBBIO
• Autostrada A14 ADRIATICA
si esce ad ANCONA-NORD e si prosegue per (JESI-FABRIANO)-GUBBIO
AS GUBBIO 1910
La storia
Oggi agli occhi dei più appare quasi come una cosa naturale che una associazione calcistica possa avere quasi cento anni. In realtà non è poi così scontato per Gubbio, anzi è un fatto davvero speciale, dovuto più al caso che alle circostanze socio-culturali in grado di poter generare tale evento. In realtà è difficile non guardare la realtà calcistica di Gubbio con un ottica tutta particolare, se si pensa ad una piccola cittadina che nei primi del '900 che era ancora legata ad economie e retaggi culturali molti antichi, immuni dal contatto con la meccanizzazione che stava nascendo in quegli anni per lo più nel settentrione. Così, quando nell'estate del 1910 Don Bosone Rossi, sacerdote eugubino molto attivo tra i giovani, porta a Gubbio, di ritorno dalla grande città di Roma, il primo pallone di cuoio, scocca il fatale incontro tra la città dei Ceri e il Calcio.
È all'interno della Società Sportiva Per Esercizi di Gubbio (già fondata nel 1908), che nasce la Sezione Calcistica, un paio di di anni dopo verrà istituito nel Liceo il primo spazio per il gioco del calcio (Giuoco completo di foot-ball, costato L.30). Nel 1921 compare la prima denominazione staccata dalla S.P.E.S., con il nome di Vis Gubbio, riportando un po' di voglia di rinascere dalle ceneri anche attraverso lo sport.
Passano alcuni anni prima che la Società trovi un vero e proprio campo da calcio, che poi avrebbe fatto la storia del Gubbio, è infatti il 1928 quando viene adattato il "San Benedetto", ex orto interno dell'omonimo convento situato nella zona di San Secondo, con il nome diffuso per l'epoca di Littorio.
LO STADIO "BARBETTI"
Lo stadio di Gubbio dopo gli ultimi lavori ha raggiunto una capienza di 4.939 posti, suddivisi in quattro settori principali: Tribuna "A" con 996 posti, Curva e Tribuna "B" con 1.232 posti, Tribune "C" e "D" con 1.557 posti e il settore Ospiti con 1.188 posti. Il vecchio Stadio aveva un capienza ufficiale di 4.850 unità, ma in alcune particolari circostanze è stata abbondantemente superata questa cifra: si ricordano in particolare le partite Gubbio-Poggibonsi (29 marzo 1987, Interregionale) con circa 6.000 spettatori (nell'occasione venne aggiunta una gradinata laterale in tubi innocenti) e l'anno successivo, in serie C2, il record di presenze (8.000 spettatori) per il derbyssimo Gubbio-Perugia (ottobre 1987).
Nome: Stadio Pietro Barbetti
Anno Costruzione: 1977
Capienza: 4939
Indirizzo: Via Paruccini c/o Stadio "Pietro Barbetti"
Telefono: 075 / 922 18 28
Fax: 075 / 922 18 24
Rubrica a cura di:
PINGUINO VIAGGI- BARLETTA
via Rizzitelli, 28
76121 Barletta -BT-
tel/fax 0883345282
filialebarletta@pinguinoviaggi.net
Fonte foto: agriturismocaiferri.it
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