Conclusa la sesta edizione del Trofeo velico Antonio Pennetti

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mercoledì 21 aprile 2010
In categoria Crociera/Regata si impone RUBENS (First 34.7) della LNI Trani armata da Riccardo Rosati e timonata da Simone Ferrarese (22 anni) dello Yacht Club Cortina d'Ampezzo, pugliese DOC ottimo timoniere molto apprezzato nella specialità match race, figlio d'arte; il padre è Roberto, olimpionico.

Al secondo posto l'equipaggio di MAISIXTI (First 45) del CUS Bari, dell'armatore e timoniere Giuseppe Latorre. Terzo classificato LE COCÒ (Dufour 40) della LNI Trani, armata da Ludovico Pennetti e condotta dal giovane e promettente Valerio Galati.

Gli ottimi risultati delle due barche tranesi hanno consentito alla LNI Trani di riportare a casa il Trofeo Challenge "Antonio Pennetti".

Al primo posto della categoria Crociera il Grand Soleil 43 GRACE II dell'armatore Nicola Turi del CUS Bari, seguito da INDIGO della LNI Manfredonia, armata da Lorenzo Di Candia e timonata dal suo figliolo Michele, mentre terzo si classificava GAIOS del CUS Bari, armatori Giuseppe De Vanna e Pasquale "Lino" Amoroso e timonata da Michele Piccininni.

Altro riconoscimento per RUBENS quale la coppa LNI offerta dal Presidente Giuseppe Di Ciommo per l'imbarcazione meglio classificata tra quelle iscritte al registro del naviglio della LNI.

Ad Elisabetta Picca del Circolo della Vela Bari, in equipaggio su RUBENS, la coppa offerta dal CONI per la componente femminile meglio classificata.

Francesco Mauro Manzi della LNI Trani, di soli 15 anni, ha ricevuto una targa offerta dalla Regione Puglia e consegnata dal Consigliere Ruggiero Mennea, quale partecipante più giovane.

Durante la prima prova del 17 aprile l'imbarcazione LUDUAN di Giovanni Sylos Labini del CV Bari transitava per prima in tempo reale al cancello di Barletta e otteneva la coppa intitolata al velista barlettano Gennaro Ormas.

Perfetta la macchina organizzativa coordinata dal presidente della Fiv VIII zona e dal suo vice, Raffaele Ricci e il barlettano Giulio Torre. « Siamo grati di cuore a tutti e diciamo grazie per aver onorato, attraverso questa regata, la memoria di nostro padre e veicolato i valori sportivi della vela», hanno dichiarato i fratelli Pennetti.