Casa-Cavese, la risposta della tifoseria a mister Melotti
Clima teso nelle fila dei prossimi avversari del Barletta
giovedì 31 marzo 2011
15.11
Nervi tesi in casa Cavese. Situazione prevedibile considerata la deficitaria situazione in classifica per i prossimi avversari del Barletta; meno prevedibile il fatto che lo "scontro" coinvolga da un lato i tifosi dell'associazione SognoCavese e dall'altro il tecnico dei metelliani, Mauro Melotti. Al centro delle critiche dei supporters campani le dichiarazioni rilasciate dall'allenatore ex-Rimini nel dopopartita di Cavese-Virtus Lanciano, quando Melotti aveva criticato il clima, a suo dire poco sereno, che permea l'ambiente metelliano, puntando il dito contro la tifoseria.
Pronta è arrivata la replica dei sostenitori degli aquilotti: in una dura lettera a firma di Francesco Bove, presidente di Sogno Cavese, il massimo dirigente fa capire che lo sfogo del tecnico emiliano (il quale aveva esordito rimettendo anche il proprio mandato) sarebbe stato fuori luogo, soprattutto considerando che la tifoseria di Cava ha avuto un ruolo importante all'inizio della stagione per il contributo fornito all'iscrizione della squadra al torneo di Prima Divisione, e che il diritto di criticare con toni civili appartiene ai tifosi, evadendo le critiche del tecnico emiliano che aveva accusato la tifoseria di recarsi allo stadio «per il solo gusto di rompere le uova nel paniere».
L'associazione, nella lettera indicata, ha posto in evidenza il forte legame tra la società della Cavese e la sua tifoseria, rilevando le parole di Melotti come «fortemente lesive della dignitá della tifoseria biancoblù». Nell'atto finale contro la Virtus Lanciano, in una partita in cui il successo campano non è arrivato anche per episodi poco fortunati (vedi rigore fallito da Camillo Ciano), l'associazione Sogno Cavese ribadisce che «La squadra è stata incitata sino al novantesimo minuto e non pare che gli allenamenti e la vita quotidiana dei calciatori siano un supplizio (…)La civile contestazione del pubblico – si legge nel comunicato- è un sacrosanto diritto di una tifoseria ormai stanca ed esasperata; la contestazione, neanche forte nei toni, va sempre accettata da parte di un professionista, soprattutto nell'ipotesi in cui i risultati sono impietosi».
Nella parte finale del comunicato, l'associazione di Cava dei Tirreni ha inoltre ribadito il proprio diritto a intervenire attraverso comunicati stampa «ogni qual volta ravviserá, come in questo caso, il mancato rispetto nei confronti della tradizione storica e sportiva della SS Cavese 1919 e della dignitá della sua tifoseria, che sará sempre presente al fianco degli aquilotti». Ora bisognerà vedere quali effetti sortiranno queste polemiche sulla formazione campana, attualmente all'ultima posizione nella classifica del campionato di Prima Divisione, girone B, con 21 punti, a 6 lunghezze dal penultimo posto e a 9 punti dal Barletta sestultimo.
Pronta è arrivata la replica dei sostenitori degli aquilotti: in una dura lettera a firma di Francesco Bove, presidente di Sogno Cavese, il massimo dirigente fa capire che lo sfogo del tecnico emiliano (il quale aveva esordito rimettendo anche il proprio mandato) sarebbe stato fuori luogo, soprattutto considerando che la tifoseria di Cava ha avuto un ruolo importante all'inizio della stagione per il contributo fornito all'iscrizione della squadra al torneo di Prima Divisione, e che il diritto di criticare con toni civili appartiene ai tifosi, evadendo le critiche del tecnico emiliano che aveva accusato la tifoseria di recarsi allo stadio «per il solo gusto di rompere le uova nel paniere».
L'associazione, nella lettera indicata, ha posto in evidenza il forte legame tra la società della Cavese e la sua tifoseria, rilevando le parole di Melotti come «fortemente lesive della dignitá della tifoseria biancoblù». Nell'atto finale contro la Virtus Lanciano, in una partita in cui il successo campano non è arrivato anche per episodi poco fortunati (vedi rigore fallito da Camillo Ciano), l'associazione Sogno Cavese ribadisce che «La squadra è stata incitata sino al novantesimo minuto e non pare che gli allenamenti e la vita quotidiana dei calciatori siano un supplizio (…)La civile contestazione del pubblico – si legge nel comunicato- è un sacrosanto diritto di una tifoseria ormai stanca ed esasperata; la contestazione, neanche forte nei toni, va sempre accettata da parte di un professionista, soprattutto nell'ipotesi in cui i risultati sono impietosi».
Nella parte finale del comunicato, l'associazione di Cava dei Tirreni ha inoltre ribadito il proprio diritto a intervenire attraverso comunicati stampa «ogni qual volta ravviserá, come in questo caso, il mancato rispetto nei confronti della tradizione storica e sportiva della SS Cavese 1919 e della dignitá della sua tifoseria, che sará sempre presente al fianco degli aquilotti». Ora bisognerà vedere quali effetti sortiranno queste polemiche sulla formazione campana, attualmente all'ultima posizione nella classifica del campionato di Prima Divisione, girone B, con 21 punti, a 6 lunghezze dal penultimo posto e a 9 punti dal Barletta sestultimo.