Calcioscommesse, inammissibile il ricorso del Barletta

Il giudizio della Corte di Giustizia Federale nella giornata di ieri

sabato 7 luglio 2012
A cura di Luca Guerra
Per l'ennesima volta la Giustizia sportiva dice male al Barletta Calcio in questa stagione. C'era infatti anche il nome del Barletta Calcio tra quelli delle 5 società che hanno presentato ricorso come terze parti interessate nell'ambito del processo sportivo d'appello sullo scandalo legato al calcio scommesse, che ha avuto il via lunedì 2 luglio a Roma. I giudici della Corte di giustizia federale, presieduta da Gerardo Mastrandrea, erano chiamati a valutare i ricorsi presentati da club e tesserati condannati in primo grado, mentre 4 società - Ancona, Piacenza, Ravenna (tutte ormai giuridicamente fallite) e Avesa - e tre tesserati - Marco Paoloni, Federico Cossato e Vincenzo Santoruvo - hanno rinunciato al dibattimento.

Ieri la Corte di Giustizia Federale ha parzialmente accolto 7 ricorsi di club e tesserati contro le sentenze di primo grado emesse dalla Commissione Disciplinare Nazionale in relazione al primo filone del calcio scommesse, relativo all'inchiesta condotta dalla Procura di Cremona. In virtù della decisione odierna, al Pescara è stata annullata la penalizzazione di 2 punti, convertita in un'ammenda di 30.000 euro; ridotte anche le penalizzazioni di Novara e Siena (entrambe da -4 a -3), Albinoleffe (da -15 a -9), Reggina (da -4 a -3) e Monza (da -5 a -4). Tra i tesserati, ridotte le squalifiche di Franco De Falco (da 3 anni e 9 mesi a 1 anno e ammenda di 30.000 euro) e Gianluca Nicco (da 3 anni a 1 anno e ammenda di 30.000 euro). Respinti invece i reclami di Siena, Spezia, Empoli, Sampdoria e Padova e tutti gli altri dei singoli tesserati. Inammissibili i ricorsi della Nocerina, del Vicenza, del Barletta, in parte inammissibili e in parte respinti quelli del Cesena e del Gubbio.

Già il 31 maggio, data del via al processo sportivo a Roma, la società biancorossa aveva infatti presentato istanza, assieme a Cesena, Nocerina, Trapani e Vicenza di prender parte al processo sportivo sul calcioscommesse perche' "portatrice di interessi indiretti per ragioni di classifica". La richiesta non era però stata accolta perché - come spiegato dal presidente della Commissione Sergio Artico nella prima udienza - "non potrebbe trarre alcun vantaggio dalle decisioni del dibattimento". Per quanto riguarda invece i contenuti del ricorso delle altre quattro società "in ballo", il Cesena (appena retrocesso in serie B) ha chiesto l'inammissibilità della penalizzazione concordata dall'Atalanta (2 punti) e la retrocessione del Novara (punito dalla Disciplinare con 4 punti di penalizzazione da scontare il prossimo anno in serie B) all'ultimo posto della classifica di serie A. Nocerina, Vicenza e Gubbio hanno invece contestato il patteggiamento del Grosseto (6 punti da scontare nella prossima stagione), ma il club umbro ha presentato ricorso anche contro le sanzioni inflitte a Modena, Ascoli (patteggiamenti), Empoli, Padova e Reggina (sentenza primo grado): in ballo c'è la classifica dell'ultimo campionato di serie B 2011-12.

AI procedimento di appello, le cui udienze si sono svolte tra lunedì e martedì scorsi, hanno preso parte 10 dei 14 club (non hanno presentato ricorso la dilettante Avesa e le fallite Ancona, Piacenza e Ravenna) e 30 dei 33 tesserati (tutti tranne Cossato, Paoloni e Santoruvo) condannati in primo grado. Sono stati 47 i ricorsi presentati (comprese le parti terze e le associazioni di consumatori e tifosi), 51 le parti intervenute comprendendo anche Atalanta, Cremonese, Grosseto, Modena, 110 gli interventi.
(Twitter: @GuerraLuca88)