Calcio, la posizione della Figc sul caso "calcio-scommesse"

Le parole del presidente Abete

giovedì 2 giugno 2011 00.00
A cura di Luca Guerra
A seguito degli arresti avvenuti all'alba in seguito alle inchieste sui casi di calcio-scommesse in serie A, serie B e Lega Pro, con quest'ultima categoria maggiormente interessata e colpita, pronta è arrivata la reazione della Figc, rappresentata dal presidente Giancarlo Abete, che attraverso un comunicato pubblicato sul sito ufficiale della Federazione Italiana Gioco Calcio ha espresso una ferma condanna all'accaduto e ha confermato l'intenzione della Figc di aprire un'inchiesta interna condotta dal procuratore federale Stefano Palazzi. Ecco il testo del comunicato:


«In prima linea per fare chiarezza e pulizia: è questa la posizione della Figc in merito alle vicende legate all'indagine sul calcio scommesse venute alla luce questa mattina. Il procuratore federale Stefano Palazzi ha già aperto un'inchiesta e nelle prossime ore prenderà contatto con la magistratura di Cremona e con il pm Di Martino per chiedere, appena gli organi inquirenti lo riterranno opportuno, la trasmissione degli atti dell'indagine in modo da approfondire gli aspetti di propria competenza.

Il presidente Abete è stato raggiunto dalla notizia a Zurigo, dove è impegnato con le elezioni della Fifa: "Se ci saranno i presupposti, la Federcalcio si costituirà parte civile per proteggere la regolarità dei campionati e chiedere i danni", sono queste le prime parole del presidente federale.

"Le informazioni arrivano una dopo l'altra – prosegue Abete - ma aspetto di avere presto un quadro più preciso. Mi par di capire che l'indagine riguardi tante partite e che non siano coinvolti dirigenti, ma soltanto ex giocatori e tesserati. Alcuni arrestati, altri indagati, e questa è già una differenza importante". Il discorso si allarga alle ultime denunce di Platini e Blatter sul pericolo scommesse, quello che può uccidere il calcio: "Non è un caso che la Fifa abbia appena stipulato un accordo da 20 milioni di dollari con l'Interpol. Anche noi riceviamo spesso segnalazioni, ma poi bisogna indagare. E cercare di capire: è possibile che la criminalità organizzata cerchi di usare il calcio, occorre vedere se e come ha inciso sull'attività sportiva".

Aggiunge ancora il numero uno della Figc: "E' bene ricordare che la giustizia sportiva non può usare intercettazioni o controlli bancari, i mezzi necessari per svolgere le indagini. Ma dopo le investigazioni delle forze di polizia, che intanto ringrazio, dovremo provvedere per garantire la partenza dei prossimi campionati".

In mattinata sull'argomento è intervenuto da Roma il direttore generale della Figc Antonello Valentini: "La Federazione – ha dichiarato il dg – si costituirà parte civile a tutela dell'immagine del calcio e in difesa della trasparenza e della correttezza dell'organizzazione calcistica. Tutto quello che serve a fare chiarezza, a eliminare ombre e a risanare l'ambiente non può che trovare la Figc in prima linea e pienamente disponibile e collaborativa. Ho seguito in tv la diretta della conferenza stampa del pm Di Martino: confidiamo nel lavoro dell'autorità inquirente e siamo pronti ovviamente a fornire la massima collaborazione, condividendo allo stesso tempo il richiamo alla cautela e alla prudenza fatto dallo stesso magistrato in presenza di delicati provvedimenti cautelari a carico di alcuni tesserati e degli ulteriori approfondimenti in corso".