Calcio, la posizione del Barletta in merito alla questione-diritti tv

La società biancorossa sostiene la linea del presidente Mario Macalli

sabato 12 febbraio 2011 12.14
A cura di Luca Guerra
Attraverso un comunicato ufficiale, la Società Sportiva Barletta Calcio ha confermato il proprio appoggio agli ultimi interventi messi in atto dal presidente della Lega Pro, il dott. Mario Macalli, in merito al blocco dell'iter del disegno di legge bipartisan per incentivare la costruzione o la ristrutturazione degli stadi. Per quanto riguarda il disegno di legge, Macalli ha dichiarato a nome dei club di Lega Pro che "non siamo folli, abbiamo fatto una battaglia contro una disposizione di legge che non serve a nessuno, eccetto qualche speculatore. Noi abbiamo fatto quello che era necessario fare, questa legge sugli stadi è partita con un testo di un certo tipo, al Senato alcuni sono andati avanti con questa vergogna, hanno modificato sempre di più la legge. Hanno addirittura inserito anche la modifica del decreto Melandri. Di fronte ad una cosa del genere, non potevamo stare zitti". Il presidente Macalli ha anche minacciato, in un intervento a Radio Sportiva, "la possibilità di arrivare anche al blocco dei campionati di Lega Pro."

Con il suddetto comunicato, la Società Sportiva Barletta Calcio ha rivelato la propria posizione in materia di ripartizione dei proventi derivanti dai contratti televisivi per le società di Lega Pro, quantificabile attualmente nell'1% del totale, ritenendo che tale quota non darebbe alle società di Lega Pro ulteriori possibilità di sviluppo. In un recente intervento, il presidente Macalli aveva spiegato il disequilibrio nella ripartizione dei proventi televisivi, spiegando che attualmente "non si rispetta quanto stabilito dalla Legge Melandri sulla ripartizione degli introiti dei diritti tv alla LegaPro e alla Serie B spetterebbe il 6% degli introiti totali, più un altro 4% che, secondo la Legge Melandri, dovrebbe finire in una fondazione cui poi poter attingere per impiantistica, settori giovanili, e varie. Ma noi di questo 10% totale non abbiamo mai visto un euro. Noi vogliamo che siano rispettati i criteri di giusta ripartizione dei fondi. Abbiamo un numero società nettamente superiore agli altri campionati".