Calcio, la Flop 11 della 6^ giornata del campionato di Prima Divisione, girone B
Maglia nera del weekend per la Virtus Lanciano
martedì 11 ottobre 2011
18.46
Il campionato di Prima Divisione precorre le tappe, inserendo un turno infrasettimanale nel fitto calendario, e con esso anche Flop 11, l'esclusiva rubrica targata Barlettalife che riunisce in una formazione i peggiori del weekend, anticipa di 24 ore il suo consueto appuntamento con i lettori. Un weekend di grandi ritorni, come quelli di Triestina, Spezia e Barletta, abili a ritrovare la vittoria contro Latina, Trapani e Bassano Virtus, e di conferme in giallo e blù, come quelle offerte da Pergocrema a Frosinone in vetta alla graduatoria. Stoppa la sua marcia trionfale a Siracusa la Cremonese, torna con i piedi per terra dopo l'exploit contro il Pergocrema il Prato, sconfitto di misura ad Andria. Una giornata ricca di sorprese quella trascorsa domenica nel girone B del torneo, con i "colpi di coda" di SudTirol e Piacenza, vincenti contro le attese di fronte a Portogruaro e Virtus Lanciano. Sono proprio i frentani a bere l'amaro calice come peggiore squadra della settimana, con ben 3 rappresentanti nella Flop 11, disposta con il 4-3-1-2 per l'occasione.
In panchina siede un traballante Massimo Rastelli, allenatore del Portogruaro: i granata del Veneto tardano a ingranare la marcia giusta e al "Druso" contro il SudTirol fanno vedere quanto di cattivo annoveri il proprio repertorio, come spesso in trasferta in questa stagione. Squadra poco incisiva e troppo rinunciataria, strano visto che in panchina siede un ex-attaccante: proprio a Rastelli il compito di trovare presto il giusto rimedio pena un possibile esonero.
Tra i pali della Flop di questa settimana non chiude la propria porta Vincenzo Aridità: il portiere della Virtus Lanciano al "Garilli" di Piacenza si rende protagonista di diverse incertezze nel ko frentano. In ritardo sul bolide con cui Avogadri firma il 2-1, poco sicuro nella guida della retroguardia, il portiere nato in Campania avrà modo di riscattarsi già domani, nell'impegno infrasettimanale.
Retroguardia a 4 che sulla corsia di destra per l'occasione adatta il giovanissimo Filippo Scaglia, classe 1992. Lo stopper dei giallorossi offre una prova incerta, ai limiti dell'imbarazzante contro Saveriano Infantino del Barletta, rimediando due ingenue ammonizioni che lo spediscono sotto la doccia con 15' di anticipo, nel momento in cui i suoi stavano cercando la rimonta.
Sull'altro lato Carlo Mammarella della Virtus Lanciano, dalle stelle alle stalle in 15 giorni: due settimane fa il suo eurogol nel recupero aveva portato i frentani ad avere la meglio sul Barletta sul terreno del "Biondi", domenica scorsa l'esterno abruzzese ha invece patito le pene dell'inferno contro Guerra e poi Volpe del Piacenza. Urge un'aspirina per il mal di testa con il quale è uscito dal "Garilli"…
Al centro della retroguardia troviamo un aficionado (terza presenza stagionale) della Flop 11 in questo avvio di torneo, Mattia Serafini: il centrale del Prato, arrivato a fine mercato dall'Albinoleffe, conferma il ritardo di condizione già denunciato nei primi turni di campionato anche nel match di Andria, dove tiene in gioco Meccariello in occasione del gol del decisivo 1-0. Giusto l'avvicendamento con Cavagna nell'intervallo.
Affianca Serafini un centrocampista adattato dal suo tecnico nel ruolo di centrale difensivo in questa stagione, con risultati sin qui alterni: parliamo di Federico Amenta, primo ad affondare con la sua retroguardia nel naufragio di Piacenza, dove la Virtus Lanciano ha rimediato il secondo stop stagionale. Da rivedere la sua posizione in occasione del pareggio di Simone Guerra che ha riportato gli emiliani in partita.
Mediana a 3, con tanto cuore al quale non corrispondono dinamismo e lucidità: al centro delle operazioni Simone Corrent, esperto centrocampista che "tradisce" la sua Carrarese facendosi parare da Nordi il penalty che avrebbe potuto portare in vantaggio i suoi contro il Frosinone. Un errore che ne condiziona parzialmente la prestazione, al di sotto della sufficienza.
Esperienza al potere, senza però costrutto, anche nel versante destro della mediana, dove troviamo Simone Berardi del Latina: il centrocampista classe 1979 manda in onda il "lato B" del lucido ed eclettico atleta sceso in campo sette giorni prima al "Puttilli" e nella sfida contro la Triestina con una sequela di errori in fase di impostazione "convince" il suo mister Sanderra a sostituirlo con Tortolano in avvio di ripresa.
Colui che aveva giustiziato il Latina sette giorni prima completa la mediana, nel ruolo di mezzala sinistra: parliamo di Federico Cerone. Il centrocampista del Barletta non soddisfa dal punto di vista dalla prestazione, forse condizionato dalla posizione defilata impostagli da Cari, ma completa il suo pomeriggio storto facendosi cacciare da Ripa a 20' dal termine per una presunta gomitata ai danni di Basso della Virtus Bassano.
Nervi tesi anche in attacco, con un en-plein di espulsioni: alle spalle delle punte si sistema Simone Rabito, croce e delizia della Cremonese di mister Brevi. L'esperto fantasista ex-Padova entra sul terreno del "Di Simone" per sbloccare la sfida contro gli aretusei, ma riesce a rimediare due ammonizioni in altrettanti giri di lancette, esponendo i suoi ai contropiedi, per loro fortuna infruttuosi, del Siracusa.
Coppia d'attacco nel segno del numero 37: come il minuto segnato dal cronometro nel primo tempo di Pergocrema-Feralpi Salò, quando la punta dei padroni di casa Emanuele Testardi non ha trovato di meglio che farsi espellere per una durissima entrata ai danni del difensore ospite Blanchard. Gli toccherà offrire una cena ad Adeleke, che firma comunque il successo per 1-0 del team di mister Brini.
Al fianco del prodotto delle giovanili della Samp, una "vecchia volpe" della categoria come Antonino Bonvissuto: anche per lui il 37, del secondo tempo, però è il minuto dell'espulsione che lascia il Frosinone in inferiorità numerica dinanzi agli assalti della Carrarese, senza però mutare il risultato del match. Giornata da dimenticare e 3 turni di squalifica per il bomber campano, che subirà certo una dura reprimenda da parte di mister Sabatini.
La "maglia nera", priva delle bande tricolore che adornano la divise federali in questa stagione, tra i direttori di gara va al 30enne Cristian Brasi della sezione di Seregno: impegnato in SudTirol-Portogruaro 2-0, il fischietto lombardo non espelle l'estremo ospite Bavena quando interviene fallosamente su Campo in occasione del rigore che porta in vantaggio i padroni di casa e perde ben presto dalle mani il match del "Druso".
FLOP 11 BARLETTALIFE (4-3-1-2): Aridità (Virtus Lanciano); Scaglia (Bassano Virtus), Serafini (Prato), Amenta (Virtus Lanciano), Mammarella (Virtus Lanciano); Berardi (Latina), Corrent (Carrarese), Cerone (Barletta); Rabito (Cremonese); Testardi (Pergocrema), Bonvissuto (Frosinone).
ALLENATORE FLOP 11: Massimo Rastelli (Portogruaro).
ARBITRO FLOP 11: Cristian Brasi della sezione di Seregno (SudTirol-Portogruaro 2-0).
In panchina siede un traballante Massimo Rastelli, allenatore del Portogruaro: i granata del Veneto tardano a ingranare la marcia giusta e al "Druso" contro il SudTirol fanno vedere quanto di cattivo annoveri il proprio repertorio, come spesso in trasferta in questa stagione. Squadra poco incisiva e troppo rinunciataria, strano visto che in panchina siede un ex-attaccante: proprio a Rastelli il compito di trovare presto il giusto rimedio pena un possibile esonero.
Tra i pali della Flop di questa settimana non chiude la propria porta Vincenzo Aridità: il portiere della Virtus Lanciano al "Garilli" di Piacenza si rende protagonista di diverse incertezze nel ko frentano. In ritardo sul bolide con cui Avogadri firma il 2-1, poco sicuro nella guida della retroguardia, il portiere nato in Campania avrà modo di riscattarsi già domani, nell'impegno infrasettimanale.
Retroguardia a 4 che sulla corsia di destra per l'occasione adatta il giovanissimo Filippo Scaglia, classe 1992. Lo stopper dei giallorossi offre una prova incerta, ai limiti dell'imbarazzante contro Saveriano Infantino del Barletta, rimediando due ingenue ammonizioni che lo spediscono sotto la doccia con 15' di anticipo, nel momento in cui i suoi stavano cercando la rimonta.
Sull'altro lato Carlo Mammarella della Virtus Lanciano, dalle stelle alle stalle in 15 giorni: due settimane fa il suo eurogol nel recupero aveva portato i frentani ad avere la meglio sul Barletta sul terreno del "Biondi", domenica scorsa l'esterno abruzzese ha invece patito le pene dell'inferno contro Guerra e poi Volpe del Piacenza. Urge un'aspirina per il mal di testa con il quale è uscito dal "Garilli"…
Al centro della retroguardia troviamo un aficionado (terza presenza stagionale) della Flop 11 in questo avvio di torneo, Mattia Serafini: il centrale del Prato, arrivato a fine mercato dall'Albinoleffe, conferma il ritardo di condizione già denunciato nei primi turni di campionato anche nel match di Andria, dove tiene in gioco Meccariello in occasione del gol del decisivo 1-0. Giusto l'avvicendamento con Cavagna nell'intervallo.
Affianca Serafini un centrocampista adattato dal suo tecnico nel ruolo di centrale difensivo in questa stagione, con risultati sin qui alterni: parliamo di Federico Amenta, primo ad affondare con la sua retroguardia nel naufragio di Piacenza, dove la Virtus Lanciano ha rimediato il secondo stop stagionale. Da rivedere la sua posizione in occasione del pareggio di Simone Guerra che ha riportato gli emiliani in partita.
Mediana a 3, con tanto cuore al quale non corrispondono dinamismo e lucidità: al centro delle operazioni Simone Corrent, esperto centrocampista che "tradisce" la sua Carrarese facendosi parare da Nordi il penalty che avrebbe potuto portare in vantaggio i suoi contro il Frosinone. Un errore che ne condiziona parzialmente la prestazione, al di sotto della sufficienza.
Esperienza al potere, senza però costrutto, anche nel versante destro della mediana, dove troviamo Simone Berardi del Latina: il centrocampista classe 1979 manda in onda il "lato B" del lucido ed eclettico atleta sceso in campo sette giorni prima al "Puttilli" e nella sfida contro la Triestina con una sequela di errori in fase di impostazione "convince" il suo mister Sanderra a sostituirlo con Tortolano in avvio di ripresa.
Colui che aveva giustiziato il Latina sette giorni prima completa la mediana, nel ruolo di mezzala sinistra: parliamo di Federico Cerone. Il centrocampista del Barletta non soddisfa dal punto di vista dalla prestazione, forse condizionato dalla posizione defilata impostagli da Cari, ma completa il suo pomeriggio storto facendosi cacciare da Ripa a 20' dal termine per una presunta gomitata ai danni di Basso della Virtus Bassano.
Nervi tesi anche in attacco, con un en-plein di espulsioni: alle spalle delle punte si sistema Simone Rabito, croce e delizia della Cremonese di mister Brevi. L'esperto fantasista ex-Padova entra sul terreno del "Di Simone" per sbloccare la sfida contro gli aretusei, ma riesce a rimediare due ammonizioni in altrettanti giri di lancette, esponendo i suoi ai contropiedi, per loro fortuna infruttuosi, del Siracusa.
Coppia d'attacco nel segno del numero 37: come il minuto segnato dal cronometro nel primo tempo di Pergocrema-Feralpi Salò, quando la punta dei padroni di casa Emanuele Testardi non ha trovato di meglio che farsi espellere per una durissima entrata ai danni del difensore ospite Blanchard. Gli toccherà offrire una cena ad Adeleke, che firma comunque il successo per 1-0 del team di mister Brini.
Al fianco del prodotto delle giovanili della Samp, una "vecchia volpe" della categoria come Antonino Bonvissuto: anche per lui il 37, del secondo tempo, però è il minuto dell'espulsione che lascia il Frosinone in inferiorità numerica dinanzi agli assalti della Carrarese, senza però mutare il risultato del match. Giornata da dimenticare e 3 turni di squalifica per il bomber campano, che subirà certo una dura reprimenda da parte di mister Sabatini.
La "maglia nera", priva delle bande tricolore che adornano la divise federali in questa stagione, tra i direttori di gara va al 30enne Cristian Brasi della sezione di Seregno: impegnato in SudTirol-Portogruaro 2-0, il fischietto lombardo non espelle l'estremo ospite Bavena quando interviene fallosamente su Campo in occasione del rigore che porta in vantaggio i padroni di casa e perde ben presto dalle mani il match del "Druso".
FLOP 11 BARLETTALIFE (4-3-1-2): Aridità (Virtus Lanciano); Scaglia (Bassano Virtus), Serafini (Prato), Amenta (Virtus Lanciano), Mammarella (Virtus Lanciano); Berardi (Latina), Corrent (Carrarese), Cerone (Barletta); Rabito (Cremonese); Testardi (Pergocrema), Bonvissuto (Frosinone).
ALLENATORE FLOP 11: Massimo Rastelli (Portogruaro).
ARBITRO FLOP 11: Cristian Brasi della sezione di Seregno (SudTirol-Portogruaro 2-0).