Calcio, il presidente del Barletta Tatò torna sulla questione-stadio
Ennesima intervista del patron biancorosso sul tema "Puttilli"
giovedì 7 luglio 2011
Il presidente del Barletta, Roberto Tatò, è tornato a parlare dell'annosa questione legata allo stadio barlettano, rilasciando un'intervista al quotidiano "PrimaPaginaBat" a firma di Maurizio Spaccavento. Riportiamo integralmente l'intervista, nella quale le dichiarazioni del numero 1 del sodalizio di via Vittorio Veneto lasciano trasparire amarezza dovuta all'immobilismo di Comune e Coni in merito all'avvio dei lavori di adeguamento del "Cosimo Puttilli":
Si è svolto questa mattina al Puttilli un sopralluogo per verificare in maniera diretta gli eventuali lavori da destinare alla struttura per renderla più agibile e con l'intento di migliorarne la visibilità dagli spalti". È uno stralcio del comunicato del Barletta Calcio pubblicato il 16 giugno scorso sul sito ufficiale. A quel sopralluogo parteciparono anche rappresentanti del Comune e del Coni.
Venti giorni dopo non c'è stato alcuno sviluppo, ma nel frattempo si è dimesso il sindaco Maffei ed un corteo di oltre mille persone tra tifosi e gruppi organizzati della tifoseria ha invaso le strade.
«A che punto siamo? Al chilometro zero». Così esclama il presidente del Barletta, Roberto Tatò, contattato sulla questione stadio. «Tante chiacchiere - prosegue - ma ora fa rumore il silenzio totale. È un atteggiamento che ha sempre contraddistinto questa Amministrazione. Sinceramente, non credo che l'impasse politica abbia contribuito, probabilmente, ma spero di sbagliare, non sarebbe cambiato nulla anche se al Comune fosse filato tutto liscio nel postelezioni. Come andrà a finire la vicenda legata al Puttilli? Con un nulla di fatto».
In una intervista rilasciata a Primapagina l'8 giugno scorso, il presidente Tatò lanciò un messaggio forte: «Se non si interviene sullo stadio, il Barletta nella prossima stagione giocherà le gare casalinghe ad Andria».Una provocazione o una possibilità concreta?
«No, non si è trattato di una provocazione, è stato un amaro sfogo - ha ribadito ieri Tatò -, ma è una eventualità tutt'altro che esclusa. Ci sono stati dei contatti e ad oggi questa possibilità rimane in piedi». È amareggiato il presidente Tatò «ma ne approfitto per lanciare un invito alla classe politica, sindaco, amministratori, consiglieri comunali: superate la crisi e fate prevalere il buonsenso».
Il massimo dirigente biancorosso è a Milano per il calciomercato. Inevitabile una domanda sull'andamento delle trattative: «Il mercato è in corso, abbiamo già annunciato una stagione importante, ma consentiteci per ora di mantenere un velo di riserbo».
Tornando alla questione stadio, fa da contraltare a Tatò il referente del Coni al tavolo tecnico, Isidoro Alvisi: «Dopo il sopralluogo, il dipartimento Engineering del Coni Servizi sta realizzando due o tre ipotesi di intervento con costi e tempi diversi. Saranno pronte verso il 20 luglio. Poi torneremo a sederci attorno ad un tavolo per parlare finalmente di soluzioni concrete visto che fino ad ora le ipotesi si sono basate sul nulla. È chiaro che l'ultima parola spetta al Comune e quindi se la situazione politica non si ricomporrà, rischia di svanire tutto nel nulla».
I tifosi, circa mille, sono scesi in strada lo stesso giorno delle dimissioni di Maffei. «È stato un caso - spiega Beppe Savino del sito cuorebiancorosso.com -. La manifestazione era stata organizzata una settimana prima. Non voglio entrare nelle questioni politiche, ma la speranza è che si trovi una soluzione per lo stadio, una questione che come hanno dimostrato i mille tifosi in strada, sta molto a cuore ai barlettani».
Fonte: PrimaPaginaBat
Si è svolto questa mattina al Puttilli un sopralluogo per verificare in maniera diretta gli eventuali lavori da destinare alla struttura per renderla più agibile e con l'intento di migliorarne la visibilità dagli spalti". È uno stralcio del comunicato del Barletta Calcio pubblicato il 16 giugno scorso sul sito ufficiale. A quel sopralluogo parteciparono anche rappresentanti del Comune e del Coni.
Venti giorni dopo non c'è stato alcuno sviluppo, ma nel frattempo si è dimesso il sindaco Maffei ed un corteo di oltre mille persone tra tifosi e gruppi organizzati della tifoseria ha invaso le strade.
«A che punto siamo? Al chilometro zero». Così esclama il presidente del Barletta, Roberto Tatò, contattato sulla questione stadio. «Tante chiacchiere - prosegue - ma ora fa rumore il silenzio totale. È un atteggiamento che ha sempre contraddistinto questa Amministrazione. Sinceramente, non credo che l'impasse politica abbia contribuito, probabilmente, ma spero di sbagliare, non sarebbe cambiato nulla anche se al Comune fosse filato tutto liscio nel postelezioni. Come andrà a finire la vicenda legata al Puttilli? Con un nulla di fatto».
In una intervista rilasciata a Primapagina l'8 giugno scorso, il presidente Tatò lanciò un messaggio forte: «Se non si interviene sullo stadio, il Barletta nella prossima stagione giocherà le gare casalinghe ad Andria».Una provocazione o una possibilità concreta?
«No, non si è trattato di una provocazione, è stato un amaro sfogo - ha ribadito ieri Tatò -, ma è una eventualità tutt'altro che esclusa. Ci sono stati dei contatti e ad oggi questa possibilità rimane in piedi». È amareggiato il presidente Tatò «ma ne approfitto per lanciare un invito alla classe politica, sindaco, amministratori, consiglieri comunali: superate la crisi e fate prevalere il buonsenso».
Il massimo dirigente biancorosso è a Milano per il calciomercato. Inevitabile una domanda sull'andamento delle trattative: «Il mercato è in corso, abbiamo già annunciato una stagione importante, ma consentiteci per ora di mantenere un velo di riserbo».
Tornando alla questione stadio, fa da contraltare a Tatò il referente del Coni al tavolo tecnico, Isidoro Alvisi: «Dopo il sopralluogo, il dipartimento Engineering del Coni Servizi sta realizzando due o tre ipotesi di intervento con costi e tempi diversi. Saranno pronte verso il 20 luglio. Poi torneremo a sederci attorno ad un tavolo per parlare finalmente di soluzioni concrete visto che fino ad ora le ipotesi si sono basate sul nulla. È chiaro che l'ultima parola spetta al Comune e quindi se la situazione politica non si ricomporrà, rischia di svanire tutto nel nulla».
I tifosi, circa mille, sono scesi in strada lo stesso giorno delle dimissioni di Maffei. «È stato un caso - spiega Beppe Savino del sito cuorebiancorosso.com -. La manifestazione era stata organizzata una settimana prima. Non voglio entrare nelle questioni politiche, ma la speranza è che si trovi una soluzione per lo stadio, una questione che come hanno dimostrato i mille tifosi in strada, sta molto a cuore ai barlettani».
Fonte: PrimaPaginaBat