Buon 8 marzo con Angela Gargano, una stakanovista prestata alla maratona
La record-woman barlettana si racconta ai nostri microfoni
venerdì 8 marzo 2013
0.38
Raccontarla per numeri sarebbe riduttivo, ma per un'atleta di mezza età (a una signora gli anni non si chiedono, ma quando evidenziano delle eccellenze sono d'uopo) che ha il primato italiano per numero di gare fatte e terza al mondo in questa speciale classifica. Tra le gare disputate la Marathon des Sables, la 160 km sull'Himalaya in Nepal, la Nove colli Running di 202 km, ed è stata anche pluricampionessa italiana di categoria. Parliamo della maratoneta Angela Gargano, assoluta eccellenza barlettana nel settore, che nel 2010 ha conquistato il miglior successo in carriera con il record italiano assoluto di 562,330 km (migliore prestazione italiana) alla 6 giorni di corsa su strada svoltasi ad Antibes (Francia);la Gargano è anche l'atleta italiana che detiene dal 2010 il record della gara competitiva ufficiale più lunga e con più chilometri mai disputata. Record su record, che la Gargano continua a battere. Con lei abbiamo parlato dei suoi progetti e del significato della Festa della Donna e del ruolo femminile nello sport.
Angela, partiamo da un po' di numeri del 2012. Quante gare hai portato a termine?
"Esattamente 33 tra maratone e ultramaratone, per un totale di 2.252 chilometri. Non sono tante rispetto al solito, in quanto io e mio marito (Michele, ndr, con il quale condivide vita e gioie sportive) abbiamo iniziato la stagione solo ad aprile. Nel 2013, dall'inizio del'anno, abbiamo già sostenuto oltre 10 gare".
La tua carriera quando ha avuto inizio? E quante gare hai totalizzato sin qui?
"Ho gareggiato in 580 occasioni. Domenica scorsa ho sostenuto l'ultramaratona del Trasimeno, percorrendo i 58 chilometri che rappresentano il periplo del lago omonimo. Mi sono approcciata alla disciplina nel 1991, quando mi sono sposata, ma la mia prima maratona risale al 1994".
Oggi si celebra la Festa della Donna. E' una celebrazione della quale secondo te si è perso il senso per lasciare il passo a uno spensierato consumismo?
"Io lo vivo come un giorno come gli altri: per me è semplice e mero consumismo. La festa dovrebbe essere un ricordo di un evento storico, una forma di rispetto per le donne che hanno perso la vita in quel drammatico evento, ma oggi non mi piace la piega che questa giornata sta prendendo. Mi piace ricordare il perché dell'esistenza dell'8 marzo, ma aborro la sua parte consumistica".
Pratichi uno sport che ha avuto esimi rappresentanti maschili. Quanto è stato difficile sdoganarlo da questi canoni?
"Quando ho cominciato io, eravamo in pochissime a correre, mentre oggi già il semplice jogging è più diffuso, basti guardare i nostri litorali. Purtroppo è un mondo ancora maschilista nell'ambito dell'atletica: ci sono differenze, per esempio, anche nel valore dei premi tra uomo e donna. Resta questa mentalità che non premia lo sforzo, che è pari per entrambi. Ancora oggi, nella maggior parte delle gara, noi donne che sottraiamo più tempo a lavoro e famiglia per correre, siamo ancora poco premiate dai regolamenti".
Di te dicono che hai completamente rivoluzionato i trattati di fisiologia umana. Concordi?
"Diciamo che già da quando ho iniziato a praticare questa disciplina ho stupito fortemente il mio primo presidente. Nel 1994 ho fatto la mia prima maratona ad Acquaviva delle Fonti e qualche giorno dopo ne ho fatta un'altra. Io credo che tutti possano praticare questa disciplina. Ovviamente non mi alleno per il singolo evento come i professionisti: ne faccio tante, ma ogni domenica ne faccio una. Ad esempio ricordo volentieri la "Nove Colli" del 2008 a Cesenatico, quando partimmo con un caldo afoso e tagliammo il traguardo di notte, un ricordo emozionante e indimenticabile. Nel 2010 ho stabilito il record femminile con 562 chilometri percorsi in sei giorni. Io ho sempre ascoltato il mio corpo e per questo ho quasi sempre portato a termine le mie gare, senza badare ai tempi che totalizzo. Io non mi ritiro se vedo che sto andando oltre i tempi previsti, io vado avanti".
Dove e quanto ti alleni? Segui diete speciali?
"Mi alleno sulla Litoranea di Levante il martedì, il mercoledì e il venerdì. La domenica faccio sempre una gara, tra due settimane sarò alla mitica Maratona di Roma, indubbiamente la mia preferita. Per quanto riguarda l'alimentazione, non seguo diete particolari: non posso fare a meno di pasta e dolci, non ho mai badato in maniera maniacale alla mia dieta, nemmeno la mattina prima della gara. Posso fare a meno della carne, che mangio una o due volte a settimana, ma la pasta non deve mai mancare".
Dalle tue parole ho capito che adori viaggiare. Correre ti ha aiutato in questo?
"Sì, ho cominciato a correre anche per vedere posti nuovi. Io e mio marito amiamo viaggiare, vedere posti speciali, nei quali puoi conoscere nuove persone, altre amicizie, comprendere altre abitudini. La corsa mi ha dato più sicurezza, mi ha fatto sentire più forte, sia per le condizioni atmosferiche avverse sia per la necessità di adeguarsi e temprarsi a diversi modi di mangiare. Ho fatto 100 maratone in un anno nel 2002: è stato un anno in cui ho visto tantissimi stati diversi".
Qual è il tuo obiettivo per il 2013?
"Vorrei portare a termine nuovamente la "Nove Colli", il che mi servirebbe per partecipare a una gara che si tiene in Grecia, la "Spartathon", lunga 246 chilometri: è una gara da portare a termine entro 36 ore, e vi puoi accedere solo se negli ultimi due anni hai sostenuto almeno una gara sui 202 chilometri consecutivi. E' un mio sogno. Vorrei riprendermi poi un record, quello sulla "Sei Giorni" di Pantano, in Basilicata. Sono questi i due obiettivi per il 2013, e l'unico modo per raggiungerli sta nel macinare chilometri".
Come festeggerai? Meglio ricevere un mazzolino di mimose o una bella corsa ritemprante in riva al mare?
"Una bella corsa ritemprante, senza dubbio, e poi presenzierò alla presentazione di un libro presso una libreria cittadina in serata. Quello che dico alle donne è che correre fa molto bene, lo consiglio a tutte: se riescono a ritagliarsi del tempo per correre, ne trarranno beneficio. A me la corsa dà gioia di vivere, non è retorica, è questo il messaggio che deve passare".
(Twitter: @GuerraLuca88)
Angela, partiamo da un po' di numeri del 2012. Quante gare hai portato a termine?
"Esattamente 33 tra maratone e ultramaratone, per un totale di 2.252 chilometri. Non sono tante rispetto al solito, in quanto io e mio marito (Michele, ndr, con il quale condivide vita e gioie sportive) abbiamo iniziato la stagione solo ad aprile. Nel 2013, dall'inizio del'anno, abbiamo già sostenuto oltre 10 gare".
La tua carriera quando ha avuto inizio? E quante gare hai totalizzato sin qui?
"Ho gareggiato in 580 occasioni. Domenica scorsa ho sostenuto l'ultramaratona del Trasimeno, percorrendo i 58 chilometri che rappresentano il periplo del lago omonimo. Mi sono approcciata alla disciplina nel 1991, quando mi sono sposata, ma la mia prima maratona risale al 1994".
Oggi si celebra la Festa della Donna. E' una celebrazione della quale secondo te si è perso il senso per lasciare il passo a uno spensierato consumismo?
"Io lo vivo come un giorno come gli altri: per me è semplice e mero consumismo. La festa dovrebbe essere un ricordo di un evento storico, una forma di rispetto per le donne che hanno perso la vita in quel drammatico evento, ma oggi non mi piace la piega che questa giornata sta prendendo. Mi piace ricordare il perché dell'esistenza dell'8 marzo, ma aborro la sua parte consumistica".
Pratichi uno sport che ha avuto esimi rappresentanti maschili. Quanto è stato difficile sdoganarlo da questi canoni?
"Quando ho cominciato io, eravamo in pochissime a correre, mentre oggi già il semplice jogging è più diffuso, basti guardare i nostri litorali. Purtroppo è un mondo ancora maschilista nell'ambito dell'atletica: ci sono differenze, per esempio, anche nel valore dei premi tra uomo e donna. Resta questa mentalità che non premia lo sforzo, che è pari per entrambi. Ancora oggi, nella maggior parte delle gara, noi donne che sottraiamo più tempo a lavoro e famiglia per correre, siamo ancora poco premiate dai regolamenti".
Di te dicono che hai completamente rivoluzionato i trattati di fisiologia umana. Concordi?
"Diciamo che già da quando ho iniziato a praticare questa disciplina ho stupito fortemente il mio primo presidente. Nel 1994 ho fatto la mia prima maratona ad Acquaviva delle Fonti e qualche giorno dopo ne ho fatta un'altra. Io credo che tutti possano praticare questa disciplina. Ovviamente non mi alleno per il singolo evento come i professionisti: ne faccio tante, ma ogni domenica ne faccio una. Ad esempio ricordo volentieri la "Nove Colli" del 2008 a Cesenatico, quando partimmo con un caldo afoso e tagliammo il traguardo di notte, un ricordo emozionante e indimenticabile. Nel 2010 ho stabilito il record femminile con 562 chilometri percorsi in sei giorni. Io ho sempre ascoltato il mio corpo e per questo ho quasi sempre portato a termine le mie gare, senza badare ai tempi che totalizzo. Io non mi ritiro se vedo che sto andando oltre i tempi previsti, io vado avanti".
Dove e quanto ti alleni? Segui diete speciali?
"Mi alleno sulla Litoranea di Levante il martedì, il mercoledì e il venerdì. La domenica faccio sempre una gara, tra due settimane sarò alla mitica Maratona di Roma, indubbiamente la mia preferita. Per quanto riguarda l'alimentazione, non seguo diete particolari: non posso fare a meno di pasta e dolci, non ho mai badato in maniera maniacale alla mia dieta, nemmeno la mattina prima della gara. Posso fare a meno della carne, che mangio una o due volte a settimana, ma la pasta non deve mai mancare".
Dalle tue parole ho capito che adori viaggiare. Correre ti ha aiutato in questo?
"Sì, ho cominciato a correre anche per vedere posti nuovi. Io e mio marito amiamo viaggiare, vedere posti speciali, nei quali puoi conoscere nuove persone, altre amicizie, comprendere altre abitudini. La corsa mi ha dato più sicurezza, mi ha fatto sentire più forte, sia per le condizioni atmosferiche avverse sia per la necessità di adeguarsi e temprarsi a diversi modi di mangiare. Ho fatto 100 maratone in un anno nel 2002: è stato un anno in cui ho visto tantissimi stati diversi".
Qual è il tuo obiettivo per il 2013?
"Vorrei portare a termine nuovamente la "Nove Colli", il che mi servirebbe per partecipare a una gara che si tiene in Grecia, la "Spartathon", lunga 246 chilometri: è una gara da portare a termine entro 36 ore, e vi puoi accedere solo se negli ultimi due anni hai sostenuto almeno una gara sui 202 chilometri consecutivi. E' un mio sogno. Vorrei riprendermi poi un record, quello sulla "Sei Giorni" di Pantano, in Basilicata. Sono questi i due obiettivi per il 2013, e l'unico modo per raggiungerli sta nel macinare chilometri".
Come festeggerai? Meglio ricevere un mazzolino di mimose o una bella corsa ritemprante in riva al mare?
"Una bella corsa ritemprante, senza dubbio, e poi presenzierò alla presentazione di un libro presso una libreria cittadina in serata. Quello che dico alle donne è che correre fa molto bene, lo consiglio a tutte: se riescono a ritagliarsi del tempo per correre, ne trarranno beneficio. A me la corsa dà gioia di vivere, non è retorica, è questo il messaggio che deve passare".
(Twitter: @GuerraLuca88)
La giornata internazionale della donna (comunemente definita festa della donna) ricorre l'8 marzo di ogni anno per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui esse sono ancora fatte oggetto in molte parti del mondo. Questa celebrazione si è tenuta per la prima volta negli Stati Uniti nel 1909, in alcuni paesi europei nel 1911 e in Italia nel 1922.