Barletta Under 21, con la Lazio 0-6 a tavolino e due anni di stop per Napolitano

Mister Di Benedetto: «Il nostro giocatore ha sbagliato, ma è stato provocato»

martedì 27 maggio 2014 0.52
A cura di Luca Guerra
La scalata storica del Barletta C5 Under 21 alla finale-scudetto nazionale, dopo diverse prodezze, si è fermata nel peggiore dei modi domenica mattina al "PalaDisfida Mario Borgia": era la fine del primo tempo supplementare in gara-2 della semifinale-playoff, con i biancorossi di mister Antonio Dibenedetto e la quotata Lazio ferme sul 6-6 dopo il 6-4 (risultato omologo a quello di gara-1) con cui si era chiuso il tempo regolamentare, quando al fischio finale del primo tempo supplementare il calcettista barlettano Marco Napolitano ha colpito l'arbitro con un calcio. Partita interrotta e risultato congelato, fino a ieri sera quando il Giudice Sportivo si è espresso sul ricorso barlettano: "Rilevato che il gravame in epigrafe attiene a fatti che hanno determinato decisioni di natura tecnica e disciplinare adottate in campo dall'arbitro, la valutazioni delle quali gli è preclusa ai sensi dell'art.29 comma 3 del C.G.S., lo respinge dichiarandolo inammissibile ed addebitando alla società ricorrente la relativa tassa di reclamo". Match perso a tavolino 0-6 e stagione finita.

Le scorie di una domenica da dimenticare non si fermano qui. Cinque turni di squalifica inflitti a mister Dibenedetto "il quale allontanato per proteste teneva un comportamento gravemente offensivo e minaccioso nei confronti dell'arbitro, reiterando detta condotta anche a fine gara; due anni di squalifica a Napolitano (fino al 31 maggio 2017) "per l'atto di grave violenza commesso in danno dell'arbitro", inibizione fino al 30 giugno 2014 per il dirigente Antonio Dazzaro "per l'atteggiamento gravemente offensivo ed irriguardoso tenuto a fine gara nei confronti dell'arbitro" e multa di 700 euro al club "per inosservanza dell'obbligo di assistenza medica durante la gara e per la condotta gravemente offensiva da parte dei propri sostenitori nei confronti dell'arbitro nel corso del primo tempo supplementare nonchè per lancio da parte dei medesimi sostenitori di liquido non identificato che attingeva il direttore di gara al capo ed alla schiena".

Un referto pesantissimo, frutto di un atto che a mente fredda mister Dibenedetto ha commentato ai nostri microfoni: «E' davvero un peccato che sia finita così: sicuramente la reazione del mio giocatore è sbagliata e non doveva assolutamente agire in quel modo. C'è però da dire, senza volerlo minimamente discolpare, che l'arbitro lo ha prima offeso e poi spintonato ordinandogli di stare zitto, di lì ha poi tirato fuori il cartellino rosso. Di qui si spiega la reazione di Napolitano, che resta sicuramente sbagliata. L'arbitro mi è sembrato prevenuto nei nostri confronti: noi abbiamo avuto cinque ammoniti e un espulso, loro nemmeno un cartellino giallo, eppure è stato un match ruvido».

Dibenedetto rammaricato per l'esito della gara: «La Lazio è apparsa più forte tecnicamente e qualitativamente, ma noi abbiamo messo in campo molto cuore e tanto pressing per indurli a sbagliare. Spiace che sia finita così, ma sono comunque fiero di aver allenato un gruppo splendido e di aver giocato davanti a un grande pubblico». Il Giudice Sportivo e un attimo di follia regalano così l'ultimo atto alla Lazio, che affronterà in finale la Kaos Futsal. etto.
(Twitter: @GuerraLuca88)