Barletta, numeri da urlo: media spettatori seconda solo al Catania
In tutta la serie D solo i siciliani hanno fatto meglio
giovedì 17 novembre 2022
11.47
Venti ottobre 2019, centro sportivo "Manzi-Chiapulin", uno sparuto gruppo di fedelissimi assiste al match tra Barletta e Deghi. I biancorossi, ultimi in classifica nel torneo di Eccellenza ospitano l'ambiziosa formazione di San Pietro in Lama (3442 anime in provincia di Lecce) e portano a casa i 3 punti per la gioia di quei poco più di cento visionari che intravedevano la luce in fondo al tunnel. Da quella giornata di 3 anni fa sembrano passati anni luce. C'è stata una pandemia, c'è una guerra in corso ma c'è anche una passione rinata e uno stadio, il "Puttilli" che è tornato ad aprire le sue porte dopo 7, interminabili, anni di chiusura. Oggi, il Barletta 1922 è tornato ad essere cuore della città, un fenomeno sociale e identitario che coinvolge uomini, donne, bambini, famiglie intere. I numeri, stanno lì a dimostrarlo. Con 4400 spettatori di media a partita il Barletta 1922 ha la seconda media pubblico assoluta in Italia per quel che riguarda la serie D, prima nel girone H. A fare meglio del popolo biancorosso solo il Catania con i suoi 13.776 spettatori di media. Se i siciliani rappresentano una vera e propria fuoriserie per la categoria lo stesso si può dire per il Livorno i cui numeri sono però inferiori al Barletta. 3109 è la media di spettatori che affollano gli spalti del "Picchi" per provare a spingere i labronici alla risalita in C. Alle spalle del Livorno, un'altra toscana, l'Arezzo con i suoi 2735 spettatori di media a partita.
Dati eloquenti che rappresentano al meglio la portata del fenomeno Barletta 1922, un onda lunga che arriva da lontano, dai successi costruiti lo scorso anno dalla società del presidente Mario Dimiccoli che, pur costretta a giocare le gare casalinghe al "San Sabino" di Canosa, ha riacceso l'entusiasmo con le sue vittorie trovando l'apice con i 2000 innamorati presenti al "Manlio Scopigno" di Rieti lo scorso 14 maggio per la vittoriosa finale di Coppa Italia Dilettanti con il Salsomaggiore. Di lì, è stato un crescendo di numeri ed entusiasmo. Domenica prossima nel match contro il Lavello si prevedono non meno di 5000 spettatori, uno spettacolo nello spettacolo. L'onda della "gente di mare" (il pezzo del margheritano Raf e di Umberto Tozzi è la vera e propria colonna sonora delle domeniche al "Puttilli") sta trascinando proprio tutti e non vuole assolutamente fermarsi. Quanto è lontano, quel Barletta-Deghi...
Dati eloquenti che rappresentano al meglio la portata del fenomeno Barletta 1922, un onda lunga che arriva da lontano, dai successi costruiti lo scorso anno dalla società del presidente Mario Dimiccoli che, pur costretta a giocare le gare casalinghe al "San Sabino" di Canosa, ha riacceso l'entusiasmo con le sue vittorie trovando l'apice con i 2000 innamorati presenti al "Manlio Scopigno" di Rieti lo scorso 14 maggio per la vittoriosa finale di Coppa Italia Dilettanti con il Salsomaggiore. Di lì, è stato un crescendo di numeri ed entusiasmo. Domenica prossima nel match contro il Lavello si prevedono non meno di 5000 spettatori, uno spettacolo nello spettacolo. L'onda della "gente di mare" (il pezzo del margheritano Raf e di Umberto Tozzi è la vera e propria colonna sonora delle domeniche al "Puttilli") sta trascinando proprio tutti e non vuole assolutamente fermarsi. Quanto è lontano, quel Barletta-Deghi...