Barletta, il punto dopo il successo sulla Cremonese

Biancorossi ritrovati sul piano della solidità difensiva e Cari stavolta azzecca le mosse

martedì 6 dicembre 2011 07.00
Tre punti pesanti
Il giorno dopo il successo sulla Cremonese è fatto di sorrisi e facce distese in casa Barletta. Del resto ne hanno ben donde dalle parti di via Vittorio Veneto, dopo quella che probabilmente è stata la migliore prestazione del collettivo guidato da mister Cari. Tre punti pesanti, conquistati contro la (ormai non più) reale capolista del girone, che ha difatti figurato come la migliore delle compagini avversarie affrontate finora al Puttilli. Fattore, questo, che impreziosisce ancora di più la vittoria casalinga e che consente di guardare con più fiducia all'immediato futuro, dal nome Carrarese. Nella stagnante classifica del girone B c'è la grossa occasione di staccare il gruppo nel giro di poche giornate. Un obiettivo alla portata se si considera il formato trasferta di questa squadra.

Solidità difensiva
Nei 90' minuti che rilanciano i biancorossi, match winner e protagonista indiscusso della gara non poteva che essere Giorgios Pelagias, difensore roccioso di un reparto che contro la Cremonese si è imposto con notevole autorità e che ha consentito a Sicignano di allungare la sua striscia di imbattibilità casalinga. Di tutte le note positive, infatti, proprio la solidità difensiva è quella che più risalta agli occhi e alle orecchie dei tifosi. Proprio quel Barletta che in casa passava in svantaggio al primo affondo ospite è sembrato solo lontano parente di quello apprezzato Domenica, quando le azioni pericolose degli ospiti diminuivano col passare dei minuti impattandosi contro il muro eretto da Mengoni (ancora straordinario) e compagni. Non è un caso che l'unico brivido corso lungo la schiena dei tifosi barlettani si sia verificato con la punizione calciata magistralmente da Le Noci ma difatti regalata da un ingenuo fallo di mano al limite dell'area di rigore. Se è vero che i campionati si vincono prima con la difesa allora ci si augura a prescindere una squadra sempre così solida da qui in poi, consapevoli che in avanti c'è quasi sempre l'occasione per buttarla in fondo al sacco.

Cari sorprende e non sbaglia

Nella prima partita perfetta giocata dai biancorossi in questa stagione (ancor di più di quella con un rimaneggiatissimo Frosinone) sono state molte le novità e le sorprese a livello tattico proposte dal tecnico romano. Il gol di Pelagias dà a Cari l'opportunità di lustrare la sua auto da corsa, diventata improvvisamente lucida e scattante non a caso, dopo una settimana di frenetico studio tattico sui temibili grigio rossi. Troppo pesante il trio d'attacco Noci-Nizzetto-Musetti per schierare un Angeletti sotto tono e allora dentro di nuovo il nazionale cipriota, con buona pace degli esteti del calcio e degli amanti delle sovrapposizioni. Certo non sarà un Roberto Carlos in versione biancorossa ma quantomeno copre bene e garantisce centimetri in area di rigore: bingo.

In attacco lo scalpitante Mazzeo aveva voglia di tornare ai livelli di inizio stagione e l'unica punta di ruolo Di Gennaro garantiva un gioco di sponda troppo monotematico. Ecco quindi il salernitano per l'ex Gallipoli a formare un reparto offensivo che non può dare punti di riferimento e che corre da matti. Si, corre parecchio perché per la prima volta dall'inizio della stagione i biancorossi si schierano con gli esterni di ruolo (tra cui il finalmente redivivo Simoncelli) sulle loro fasce di competenza e il risultato è presto sotto gli occhi: la retroguardia cremonese tiene un tempo ma poi non ci capisce molto e capitola.

Si era parlato tanto di cambi di modulo nel corso di questa settimana, di un 4-3-3 da riconfermare dopo la buona prova di La Spezia. Cari ha però preferito lasciare intatto il consueto 4-2-3-1, cambiandone gli interpreti e difatti ammettendo implicitamente alcuni errori commessi nel recente passato, una mossa rivelatasi vincente. Bene, bravo... speriamo bis!

Marco Bruno