Barletta, il punto dopo il pari con lo Spezia
Cari sbaglia in avvio ma torna sui suoi passi in corso d'opera
lunedì 28 novembre 2011
17.23
Bicchiere mezzo pieno
È un pareggio che va oltre il mero punto conquistato in classifica quello che il Barletta ha ottenuto ieri nel pomeriggio del "Picco" di La Spezia. Contro i bianconeri, imbottiti di pezzi pregiatissimi per la categoria, i biancorossi mettono in mostra una prova nel complesso positiva. Al ritorno dalla Liguria è legittimo parlare di bicchiere mezzo pieno per la truppa di mister Cari, perché il risultato di ieri che acquista valore anche alla luce delle statistiche, che vedevano gli "aquilotti" vincenti quattro volte su sei partite complessive giocate davanti al loro pubblico. Contro lo Spezia si è assistito ad un match del tutto speculare a quello andato in scena solo una settimana fa contro il Siracusa. Se in Sicilia i biancorossi erano riusciti a imporre il loro gioco nella prima frazione, spegnendosi man mano alla distanza, ieri la musica è stata di segno diametralmente opposto: un primo tempo regalato agli avversari -con la complicità di una disposizione tattica inedita - e un secondo in netta ripresa.
Cari, la novità tattica
Non tutti se ne saranno accorti ma Cari ha per la prima volta proposto un undici titolare schierato non con il consueto 4-2-3-1. Una novità per certi versi "clamorosa" se si considera che il 4-3-3 con cui il Barletta è sceso in campo dal primo minuto era stato proposto solo a gara in corso contro il Frosinone e la Triestina, quando era necessario difendere il gol di vantaggio con un centrocampista in più. L'esperimento ad ogni modo pare non aver funzionato per la mancanza degli interpreti giusti: i biancorossi infatti, come già evidenziato sopra, hanno letteralmente regalato un'intera frazione di gioco con un centrocampo troppo compassato nei ritmi e poco supportato da terzini di gioco adattati e bloccati sulla linea dei centrali.
Terzini e Schetter, le scelte della discordia
Ha fatto discutere infatti la scelta di schierare a sinistra un centrale difensivo puro come Pelagias, dettata probabilmente oltre che dalla condizione atletica non proprio perfetta di Mazzarani, anche dalla volontà di contrastare meglio sulle palle alte un avversario che fa della fisicità una delle caratteristiche principali del proprio gioco. Le perplessità riguardano anche la scelta, prettamente di natura tecnica, di non schierare Tony Schetter dal primo minuto. Lo stesso Schetter che poi, con il suo ingresso in campo nel secondo tempo e per la prima volta nel ruolo di esterno sinistro, ha letteralmente impresso la giusta svolta alla partita. Considerando un Mazzeo adattato nel ruolo di esterno offensivo destro e decisamente in ombra nel primo tempo Cari ha infatti commesso un errore di percorso, avendo avuto però la maturità di tornare sui suoi passi.
Cremonese crocevia
Con un Simoncelli in ripresa e uno Schetter in queste condizioni non sarrebbe affatto malvagio ripartire, contro la Cremonese, con gli stessi uomini del secondo tempo di La Spezia, possibilmente con almeno un terzino di ruolo in più. La gara con i lombardi rappresenta un crocevia fondamentale per poter accorciare ulteriormente l'assurda classifica di questo girone e rimanere in linea di galleggiamento, per poter giungere poi al mercato di gennaio con la consapevolezza di poter rinforzare un organico ancora in lotta per le prime piazze.
Marco Bruno
È un pareggio che va oltre il mero punto conquistato in classifica quello che il Barletta ha ottenuto ieri nel pomeriggio del "Picco" di La Spezia. Contro i bianconeri, imbottiti di pezzi pregiatissimi per la categoria, i biancorossi mettono in mostra una prova nel complesso positiva. Al ritorno dalla Liguria è legittimo parlare di bicchiere mezzo pieno per la truppa di mister Cari, perché il risultato di ieri che acquista valore anche alla luce delle statistiche, che vedevano gli "aquilotti" vincenti quattro volte su sei partite complessive giocate davanti al loro pubblico. Contro lo Spezia si è assistito ad un match del tutto speculare a quello andato in scena solo una settimana fa contro il Siracusa. Se in Sicilia i biancorossi erano riusciti a imporre il loro gioco nella prima frazione, spegnendosi man mano alla distanza, ieri la musica è stata di segno diametralmente opposto: un primo tempo regalato agli avversari -con la complicità di una disposizione tattica inedita - e un secondo in netta ripresa.
Cari, la novità tattica
Non tutti se ne saranno accorti ma Cari ha per la prima volta proposto un undici titolare schierato non con il consueto 4-2-3-1. Una novità per certi versi "clamorosa" se si considera che il 4-3-3 con cui il Barletta è sceso in campo dal primo minuto era stato proposto solo a gara in corso contro il Frosinone e la Triestina, quando era necessario difendere il gol di vantaggio con un centrocampista in più. L'esperimento ad ogni modo pare non aver funzionato per la mancanza degli interpreti giusti: i biancorossi infatti, come già evidenziato sopra, hanno letteralmente regalato un'intera frazione di gioco con un centrocampo troppo compassato nei ritmi e poco supportato da terzini di gioco adattati e bloccati sulla linea dei centrali.
Terzini e Schetter, le scelte della discordia
Ha fatto discutere infatti la scelta di schierare a sinistra un centrale difensivo puro come Pelagias, dettata probabilmente oltre che dalla condizione atletica non proprio perfetta di Mazzarani, anche dalla volontà di contrastare meglio sulle palle alte un avversario che fa della fisicità una delle caratteristiche principali del proprio gioco. Le perplessità riguardano anche la scelta, prettamente di natura tecnica, di non schierare Tony Schetter dal primo minuto. Lo stesso Schetter che poi, con il suo ingresso in campo nel secondo tempo e per la prima volta nel ruolo di esterno sinistro, ha letteralmente impresso la giusta svolta alla partita. Considerando un Mazzeo adattato nel ruolo di esterno offensivo destro e decisamente in ombra nel primo tempo Cari ha infatti commesso un errore di percorso, avendo avuto però la maturità di tornare sui suoi passi.
Cremonese crocevia
Con un Simoncelli in ripresa e uno Schetter in queste condizioni non sarrebbe affatto malvagio ripartire, contro la Cremonese, con gli stessi uomini del secondo tempo di La Spezia, possibilmente con almeno un terzino di ruolo in più. La gara con i lombardi rappresenta un crocevia fondamentale per poter accorciare ulteriormente l'assurda classifica di questo girone e rimanere in linea di galleggiamento, per poter giungere poi al mercato di gennaio con la consapevolezza di poter rinforzare un organico ancora in lotta per le prime piazze.
Marco Bruno