Barletta e taekwondo, il fascino dell'oriente

Chiusa la competizione europea al Paladisfida

lunedì 15 marzo 2010
A cura di Enrico Gorgoglione
Passione, competizioni, sacrificio, rispetto degli avversari, concentrazione e tanto tifo sono le parole chiave dell'Europeo di Taekwon Do appena conclusosi al Paladisfida di Barletta. Questo affascinante sport d'origine asiatica ha conquistato una buona parte dei cittadini barlettani, che in questi giorni si è riversata al palazzetto. Bella la cornice pittoresca fornita dalle altre nazioni, dalla Groelandia alla Repubblica Ceca, dall' Irlanda alla Russia.

Molte le nazionali in gara e molte le emozioni suscitate non solo tra gli addetti ai lavori. L'unica parziale delusione della manifestazione, peraltro ben gestita e organizzata, è stato il Team Italia che non ha potuto dire la propria visto il ricambio generazionale in corso. Fanno incetta di premi la Russia e la Repubblica Ceca che si dimostrano tecnicamente più forti delle avversarie.

Riportiamo l'intervista a Ruggiero Lanotte, uno degli organizzatori dell'evento.

Grande evento, 600 atleti partecipanti, molti curiosi sugli spalti. Un bilancio tutto sommato positivo
La macchina organizzativa è stata perfetta, all'altezza di un campionato del mondo di taekwon do. Più di così non potevamo chiedere. C'è stato grande seguito di pubblico, e tutto ha funzionato alla grande. Abbiamo dimostrato che la nostra organizzazione è di gran lunga superiore a quella delle altre nazioni. Grazie anche alla spinta dei media abbiamo dimostrato di poter competere con gli altri sport barlettani, dimenticando la dicitura di "sport minore";

Unica nota negativa la prestazione degli italiani che sono apparsi sfortunati ma tutto sommato una spanna al di sotto degli avversari. Come mai quest'assenza dai podi per gli italiani?
Il Team Italia ha recentemente subito un importante ricambio generazionale e per questo motivo i ragazzi, privi d'esperienza, hanno soltanto sfiorato il podio. Queste gare consentiranno ai nostri atleti di accumulare esperienza. Le altre squadre erano tecnicamente più dotate di noi ma spesso sono state fortunate. Le fondamenta ci sono, ora si spera di formare il prima possibile squadre competitive;

Nei prossimi eventi si spera dunque di vedere un'Italia più competitiva, sperando di fare avvicinare a questo sport tanta gente
La speranza è quella di vedere gli italiani ai prossimi europei in Estonia e ai mondiali in Bielorussia. in ogni caso stiamo cercando di entrare nelle scuole, per avvicinarsi sempre più alla perfezione russa e ceca.