Barletta – Cavese, ecco le pagelle
Guerri e Simoncelli i migliori, inguardabile Galeoto
martedì 19 ottobre 2010
18.27
Torna, come ogni martedi', il consueto appuntamento con le pagelle dei giocatori biancorossi impegnati la domenica precedente. Il rocambolesco pareggio contro la Cavese ha avuto ripercussioni anche sulle valutazioni assegnate agli uomini di Sciannimanico, che alternano sufficienze piene a sonanti bocciature.
Dossena voto 5.5: l'unico intervento degno di nota dell'estremo difensore biancorosso si registra al minuto 51, quando si fa trovare pronto sulla gran botta scaturita dal calcio di punizione di C.Ciano. Non immune da colpe in occasione del primo goal – visto che rimane incollato alla linea di porta senza neanche tentare di anticipare Schetter – cosi come qualche perplessità suscita la sua posizione in occasione della seconda rete campana, viceversa il suo nome non figura tra gli imputati al fattaccio del terzo goal, visto che per lo meno si era fatto trovare pronto sul tiro dell'esterno.
Galeoto voto 3: Sciannimanico nel dopo partita aveva parlato di « cose mai viste in 30 anni di calcio», una frase che, oltre a far venire in mente di certi pensieri maliziosi, mette i brividi considerando che tra il numero due biancorosso e Anselmi sono racchiusi circa quarant'anni di calcio in piazze che portano il nome di Crotone, Verona e Genova. Senza tener conto della sfortunata circostanza del terzo goal, l'ex giocatore di Genoa e Messina ci mette del suo anche in occasione del secondo goal quando si fa sfuggire Schetter – il quale scommettere sarà stato presente negli incubi del difensore biancorosso – libero quindi di servire l'assist per la rete dell'1-2 sui piedi di C.Ciano.
Anselmi voto 4: bene fino al primo goal della Cavese. Nel corso del primo tempo si fa notare per un prezioso intervento togliendo dalla linea di porta un pallone calciato da Di Napoli, che si era dapprima stampato sul palo, per poi finire contro la schiena di Dossena. Dal 71' in poi hanno inizio i 25 minuti di pura follia del capitano biancorosso, dapprima quando perde Cipriani – in occasione del primo goal - libero di mettere al centro con una zuccata la palla sui piedi di Schetter, per finire con quel terzo goal che è costato due punti preziosissimi per il Barletta, insomma « cose mai viste».
Lucioni voto 7: due goal per un punto, due goal per due voti in più in pagella per il "Lucio" biancorosso considerate le sue colpe sui gol della Cavese. Notevoli le colpe del numero cinque del Barletta in occasione del secondo goal, imperdonabile infatti la dormita su C.Ciano che dopo averlo anticipato è libero di battere Dossena. Il resto, dal goal del pareggio al goal che avrebbe scatenato l'apoteosi del "C.Puttilli", è frutto della sua naturale predisposizione offensiva.
Frezza voto 6.5: mette sui piedi di Guerri la palla del goal del vantaggio, per il resto della gara si disimpegna bene sugli attacchi portati dagli avversari. Nonostante il numero tre biancorosso si sia rivelato meno propositivo del solito in fase di attacco, ha offerto comunque un buon lavoro in fase di copertura: l'unico a salvarsi in difesa nel naufragio biancorosso.
Guerri voto 7: schierato a sorpresa da mister Sciannimanico, oltre al bel goal conferma i segnali di crescita intravisti in Coppa. Bravo nel sfruttare gli spazi lasciati liberi dai centrali della Cavese in occasione del vantaggio, generoso nel non tirare mai dietro la gamba fino al momento in cui l'allenatore biancorosso gli preferisce Infantino (73' Infantino s.v.).
Rajcic voto 6: la prova del centrocampista croato di per sé meriterebbe un voto in più se non fosse per i tanti palloni persi a centrocampo.
Schierato da mister Sciannimanico a sorpresa sulla mediana nel ruolo dello squalificato Menicozzo, il numero otto biancorosso offre una prestazione qualitativamente buona sia sul piano dell'impostazione del gioco e sia in fase di copertura.
D'Allocco voto 5.5: un voto in meno per il fatale errore compiuto davanti all'estremo difensore della Cavese Pane al minuto 65 su lancio di Bellomo. Avesse messo dentro quel pallone forse oggi staremmo parlando di un successo. Ad ogni modo quando Agnelli gli subentra la sua mancanza si sente, visto gli innumerevoli palloni conquistati a centrocampo e vista anche la qualità che il numero undici biancorosso mette in campo. Che dall'esito dell'ultima uscita casalinga mister Sciannimanico abbia finalmente imparato che l'apporto del centrocampista ex-Andria è di sostanziale importanza? (69' Agnelli voto 4).
Simoncelli voto 7: Il mai domo "Simon" fa letteralmente impazzire Troise per i circa cinquantacinque minuti che precedono l'espulsione dello stopper campano, dettata anche dalla frustrazione per i continui dribbling subiti. Vera e propria spina nel fianco della difesa campana, il numero sette biancorosso nell'arco dei novanta minuti si rivela uno dei pochi da salvare nella debacle del Barletta.
Margiotta voto 4,5: il pubblico del "C.Puttilli" ormai non ne può più della pochezza offerta fin qui dal "el puntero". Tenuto in campo – e non si capisce il perché – per tutti i novanta minuti l'attaccante venezuelano viene letteralmente annientato da Cipriani, si fa notare solo per qualche sponda – vedere quella per Lucioni in occasione del terzo goal – per il resto nulla da segnalare. Per vedere il nome dell'attaccante biancorosso nelle occasioni da rete bisogna aspettare addirittura il 60', quando riceve palla da Rajcic e prova il tiro da fuori senza impensierire più di tanto l'estremo difensore della Cavese.
Bellomo voto 6.5: più sostanza che i soliti numeri alla "Bellomo". Inizia a sinistra poi Sciannimanico lo sposta a destra, visto che nella prima frazione del primo tempo lo si vedo poco nel vivo dell'azione, per poi ritornare a sinistra, regge fino a che i crampi non gli costringono ad alzare bandiera bianca. Come sempre il fantasista biancorosso produce giocate in quantità industriali, disputando una partita al servizio della squadra, mettendo sui piedi dei suoi compagni – vedi la palla goal sui piedi di D'Alocco – numerose palle invitanti (77' Carbonaro voto 5.5).
Mister Sciannimanico voto 4.5: Avrà anche avuto ragione nel mettere tra i titolari la sorpresa Guerri, ma allo stesso tempo resta inspiegabile la sua ostinazione nel tenere in campo Margiotta, cosi come poco comprensibile e fruttuosa è risultata la scelta di inserire un disastroso Agnelli in luogo di un più efficace D'Allocco.
Dossena voto 5.5: l'unico intervento degno di nota dell'estremo difensore biancorosso si registra al minuto 51, quando si fa trovare pronto sulla gran botta scaturita dal calcio di punizione di C.Ciano. Non immune da colpe in occasione del primo goal – visto che rimane incollato alla linea di porta senza neanche tentare di anticipare Schetter – cosi come qualche perplessità suscita la sua posizione in occasione della seconda rete campana, viceversa il suo nome non figura tra gli imputati al fattaccio del terzo goal, visto che per lo meno si era fatto trovare pronto sul tiro dell'esterno.
Galeoto voto 3: Sciannimanico nel dopo partita aveva parlato di « cose mai viste in 30 anni di calcio», una frase che, oltre a far venire in mente di certi pensieri maliziosi, mette i brividi considerando che tra il numero due biancorosso e Anselmi sono racchiusi circa quarant'anni di calcio in piazze che portano il nome di Crotone, Verona e Genova. Senza tener conto della sfortunata circostanza del terzo goal, l'ex giocatore di Genoa e Messina ci mette del suo anche in occasione del secondo goal quando si fa sfuggire Schetter – il quale scommettere sarà stato presente negli incubi del difensore biancorosso – libero quindi di servire l'assist per la rete dell'1-2 sui piedi di C.Ciano.
Anselmi voto 4: bene fino al primo goal della Cavese. Nel corso del primo tempo si fa notare per un prezioso intervento togliendo dalla linea di porta un pallone calciato da Di Napoli, che si era dapprima stampato sul palo, per poi finire contro la schiena di Dossena. Dal 71' in poi hanno inizio i 25 minuti di pura follia del capitano biancorosso, dapprima quando perde Cipriani – in occasione del primo goal - libero di mettere al centro con una zuccata la palla sui piedi di Schetter, per finire con quel terzo goal che è costato due punti preziosissimi per il Barletta, insomma « cose mai viste».
Lucioni voto 7: due goal per un punto, due goal per due voti in più in pagella per il "Lucio" biancorosso considerate le sue colpe sui gol della Cavese. Notevoli le colpe del numero cinque del Barletta in occasione del secondo goal, imperdonabile infatti la dormita su C.Ciano che dopo averlo anticipato è libero di battere Dossena. Il resto, dal goal del pareggio al goal che avrebbe scatenato l'apoteosi del "C.Puttilli", è frutto della sua naturale predisposizione offensiva.
Frezza voto 6.5: mette sui piedi di Guerri la palla del goal del vantaggio, per il resto della gara si disimpegna bene sugli attacchi portati dagli avversari. Nonostante il numero tre biancorosso si sia rivelato meno propositivo del solito in fase di attacco, ha offerto comunque un buon lavoro in fase di copertura: l'unico a salvarsi in difesa nel naufragio biancorosso.
Guerri voto 7: schierato a sorpresa da mister Sciannimanico, oltre al bel goal conferma i segnali di crescita intravisti in Coppa. Bravo nel sfruttare gli spazi lasciati liberi dai centrali della Cavese in occasione del vantaggio, generoso nel non tirare mai dietro la gamba fino al momento in cui l'allenatore biancorosso gli preferisce Infantino (73' Infantino s.v.).
Rajcic voto 6: la prova del centrocampista croato di per sé meriterebbe un voto in più se non fosse per i tanti palloni persi a centrocampo.
Schierato da mister Sciannimanico a sorpresa sulla mediana nel ruolo dello squalificato Menicozzo, il numero otto biancorosso offre una prestazione qualitativamente buona sia sul piano dell'impostazione del gioco e sia in fase di copertura.
D'Allocco voto 5.5: un voto in meno per il fatale errore compiuto davanti all'estremo difensore della Cavese Pane al minuto 65 su lancio di Bellomo. Avesse messo dentro quel pallone forse oggi staremmo parlando di un successo. Ad ogni modo quando Agnelli gli subentra la sua mancanza si sente, visto gli innumerevoli palloni conquistati a centrocampo e vista anche la qualità che il numero undici biancorosso mette in campo. Che dall'esito dell'ultima uscita casalinga mister Sciannimanico abbia finalmente imparato che l'apporto del centrocampista ex-Andria è di sostanziale importanza? (69' Agnelli voto 4).
Simoncelli voto 7: Il mai domo "Simon" fa letteralmente impazzire Troise per i circa cinquantacinque minuti che precedono l'espulsione dello stopper campano, dettata anche dalla frustrazione per i continui dribbling subiti. Vera e propria spina nel fianco della difesa campana, il numero sette biancorosso nell'arco dei novanta minuti si rivela uno dei pochi da salvare nella debacle del Barletta.
Margiotta voto 4,5: il pubblico del "C.Puttilli" ormai non ne può più della pochezza offerta fin qui dal "el puntero". Tenuto in campo – e non si capisce il perché – per tutti i novanta minuti l'attaccante venezuelano viene letteralmente annientato da Cipriani, si fa notare solo per qualche sponda – vedere quella per Lucioni in occasione del terzo goal – per il resto nulla da segnalare. Per vedere il nome dell'attaccante biancorosso nelle occasioni da rete bisogna aspettare addirittura il 60', quando riceve palla da Rajcic e prova il tiro da fuori senza impensierire più di tanto l'estremo difensore della Cavese.
Bellomo voto 6.5: più sostanza che i soliti numeri alla "Bellomo". Inizia a sinistra poi Sciannimanico lo sposta a destra, visto che nella prima frazione del primo tempo lo si vedo poco nel vivo dell'azione, per poi ritornare a sinistra, regge fino a che i crampi non gli costringono ad alzare bandiera bianca. Come sempre il fantasista biancorosso produce giocate in quantità industriali, disputando una partita al servizio della squadra, mettendo sui piedi dei suoi compagni – vedi la palla goal sui piedi di D'Alocco – numerose palle invitanti (77' Carbonaro voto 5.5).
Mister Sciannimanico voto 4.5: Avrà anche avuto ragione nel mettere tra i titolari la sorpresa Guerri, ma allo stesso tempo resta inspiegabile la sua ostinazione nel tenere in campo Margiotta, cosi come poco comprensibile e fruttuosa è risultata la scelta di inserire un disastroso Agnelli in luogo di un più efficace D'Allocco.