Barletta Calcio, si prova a immaginare il futuro
Mercoledì la nascita di un consorzio, serve un miracolo per salvare la Lega Pro
lunedì 25 maggio 2015
14.44
Superata la settimana sportivamente più dura degli ultimi anni, tra lo scoppio dell'inchiesta "Dirty Soccer" e il terrore di vedere il proprio nome infangato sugli almanacchi, in casa Barletta Calcio la piazza si interroga su come affrontare le tappe che di qui conducono al 30 giugno, data che nei fatti dirà quale sarà il futuro del pallone a tinte biancorosse. All'ombra delle combine e del calcioscommesse, che difficilmente-considerando le indagini ancora in atto-sarà diradata in tempi brevi, resta da aggiungere quella del fallimento economico e finanziario, con casse vuote ormai da tempo e una massa debitoria che inquieta in via Vittorio Veneto.
La realtà racconta oggi che il calcio a Barletta e Giuseppe Perpignano vanno in due direzioni differenti: i recenti eventi (mancato saldo delle rateizzazioni e iscrizione nel registro degli indagati) hanno definitivamente sancito la frattura tra l'immobiliarista genovese, che in un anno di gestione ha dilapidato ogni forma di fiducia, e la città. Rumors di corridoio vorrebbero il presidente biancorosso intenzionato a rimettere il titolo nelle mani del sindaco Pasquale Cascella, ma al momento non sono stati avviati contatti ufficiali con Palazzo di Città: la data del 4 giugno, utile per ratificare il preliminare di cessione quote, è stata vanificata dai fatti, così ci si interroga su come ripartire. Il monte debitorio al 28 febbraio era pari a 900mila euro, con massa prospettica di un milione e 300mila euro fino al 30 giugno: in soldoni, occorrerebbe almeno un milione e 500mila euro per ripartire in Lega Pro, ignorando le eventuali sanzioni derivanti dall'indagine condotta dalla Dda di Catanzaro.
La speranza è l'ultima a morire, ma i fatti impongono anche di guardare più in basso della terza serie del calcio italiano, faticosamente riconquistata cinque anni fa: per potersi iscrivere alla serie D servirebbe un deposito di 300mila euro a fondo perduto in Figc, e in quest'ottica sarà presentato mercoledì 27 maggio presso lo studio del notaio Napolitano un "consorzio" di imprenditori e tifosi promosso da Barletta Club "I Biancorossi", Cucs e Gruppo Erotico 1987 (non si chiamerà più Sos Barletta Srls, come nelle prime intenzioni) atto a raccogliere fondi che spingano investitori ad avvicinarsi al titolo sportivo del club: la singola quota prevista ammonta ad € 5.000 e al momento della costituzione e i soci costituenti dovranno versare il 10% (€ 500). La settimana ha però avuto il via così come era finita: a luci spente, come i locali del "Cosimo Puttili". E mentre in tante piazze si ragiona già di conferme, addii e calciomercato, a Barletta si lavora con pallottoliere e codici alla mano.
(Twitter: @GuerraLuca88)
La realtà racconta oggi che il calcio a Barletta e Giuseppe Perpignano vanno in due direzioni differenti: i recenti eventi (mancato saldo delle rateizzazioni e iscrizione nel registro degli indagati) hanno definitivamente sancito la frattura tra l'immobiliarista genovese, che in un anno di gestione ha dilapidato ogni forma di fiducia, e la città. Rumors di corridoio vorrebbero il presidente biancorosso intenzionato a rimettere il titolo nelle mani del sindaco Pasquale Cascella, ma al momento non sono stati avviati contatti ufficiali con Palazzo di Città: la data del 4 giugno, utile per ratificare il preliminare di cessione quote, è stata vanificata dai fatti, così ci si interroga su come ripartire. Il monte debitorio al 28 febbraio era pari a 900mila euro, con massa prospettica di un milione e 300mila euro fino al 30 giugno: in soldoni, occorrerebbe almeno un milione e 500mila euro per ripartire in Lega Pro, ignorando le eventuali sanzioni derivanti dall'indagine condotta dalla Dda di Catanzaro.
La speranza è l'ultima a morire, ma i fatti impongono anche di guardare più in basso della terza serie del calcio italiano, faticosamente riconquistata cinque anni fa: per potersi iscrivere alla serie D servirebbe un deposito di 300mila euro a fondo perduto in Figc, e in quest'ottica sarà presentato mercoledì 27 maggio presso lo studio del notaio Napolitano un "consorzio" di imprenditori e tifosi promosso da Barletta Club "I Biancorossi", Cucs e Gruppo Erotico 1987 (non si chiamerà più Sos Barletta Srls, come nelle prime intenzioni) atto a raccogliere fondi che spingano investitori ad avvicinarsi al titolo sportivo del club: la singola quota prevista ammonta ad € 5.000 e al momento della costituzione e i soci costituenti dovranno versare il 10% (€ 500). La settimana ha però avuto il via così come era finita: a luci spente, come i locali del "Cosimo Puttili". E mentre in tante piazze si ragiona già di conferme, addii e calciomercato, a Barletta si lavora con pallottoliere e codici alla mano.
(Twitter: @GuerraLuca88)