Barletta Calcio, oggi in conferenza stampa parla il ds Pavone
La diretta su Barlettalife.it. Un segnale dovuto in un momento complicato per la squadra
martedì 9 ottobre 2012
11.09
Questo pomeriggio, alle ore 15, presso il "Cosimo Puttilli", è prevista la ripresa degli allenamenti della squadra. Il tecnico Novelli dovrà verificare le condizioni di Di Bella e Mazzarani, assenti contro il Latina per infortuni muscolari: ma quel che oggi tiene maggiormente banco in casa biancorossa è la tranquillità dell'ambiente, minata dagli ultimi risultati negativi. La divisione del peso di un momento complicato come quello che sta attraversando il Barletta, sembrava necessaria quanto prima verso tifoseria, stampa e critica. Lo hanno compreso i piani alti del sodalizio di via Vittorio Veneto, che oggi pomeriggio presenterà davanti a pc, taccuini e telecamere conferenza stampa il direttore sportivo Peppino Pavone, uno dei creatori del progetto-Barletta Calcio 2012/13, un progetto che oggi evidentemente stenta a decollare. Alle 18 Presso la sala stampa dello stadio "Cosimo Puttill" Pavone risponderà alle domande dei cronisti presenti per fare parzialmente chiarezza sul futuro sportivo e societario della Barletta, atteso nel prossimo turno di campionato dall'ostico impegno sul modello Gubbio dell'ex Simone Guerri. La redazione sportiva di Barlettalife.it seguirà la conferenza stampa del direttore sportivo biancorosso riportando in diretta le dichiarazioni più interessanti di Pavone, che torna davanti ai microfoni a tre mesi dall'ultima volta (16 luglio, conferenza di presentazione) sui vostri schermi.
A far da contraltare a mister Novelli, sempre presente davanti ai microfoni e in conferenza stampa, si era sin qui contrapposta la mancanza di dichiarazioni post-partita da parte del ds Pavone e del presidente Roberto Tatò, richieste a gran voce anche da alcuni tifosi all'esterno dello stadio al termine di Barletta-Latina. Il patron biancorosso domenica aveva abbandonato la tribuna dopo il 2-0 messo a segno da Tortolano nel finale di primo tempo, e diversi riferiscono di averlo visto seguire il resto della partita dalla parte interdetta alla vendita dei biglietti in gradinata. Uno stratagemma per seguire con maggior tranquillità la ripresa ed evitare tensioni che solitamente si accumulano durante i 90' di gara in tribuna. La piazza di Barletta ha capito e accettato l'annata difficile che attende la squadra, ma era nata una sensazione: che fosse arrivato il tempo che anche il resto della "triade" che ha costruito la rosa con Novelli faccia chiarezza sul momento che il Barletta attraversa, regalando un segnale di distensione verso la piazza e ulteriori certezze alla giovane rosa. Oggi con la presenza del ds Pavone in conferenza stampa il primo passo in avanti verso un futuro maggiormente- si confida- tranquillo.
Ore 18.05
Inizia la conferenza stampa. Presente in Sala Stampa anche il presidente Roberto Tatò.
Sulla politica dei giovani
Pavone: "La squadra non può prescindere dai minutaggi e dagli under. Molti mi hanno chiesto l'arrivo di alcuni svincolati: se compro giocatori esperti, e non lo farò, altri con meno esperienza non matureranno mai. Abbiamo tanti giocatori in prestito o compartecipazione: quindi alla base di tutto stiamo anche creando un futuro potenziale, non stiamo lavorando solo con i prestiti. De Leidi è a metà con l'Atalanta ed è un 1991, Meucci è nostro. Volere tutto e subito non è possibile".
Serve stare uniti
Pavone: "All'inizio dell'anno ho chiesto a 2-3 imprenditori amici di dare una mano alla società, e questo il presidente non lo sa. Il Barletta quest'anno ha fatto circa 800 abbonamenti, che nelle casse sociali producono 50-60.000 euro. L'incasso di domenica è stato di 3.000 euro, con la Nocerina di 12.000. Sono soldi che non coprono le spese. Io ringrazio quegli imprenditori che ci hanno dato una mano facendo pubblicità, la Bicap che ci ha fatti da sponsor, gli altri no. Un campionato costa tanto e tante sono le spese: io dico che negli anni precedenti il presidente può anche aver messo fuori tanti soldi. Il presidente non può essere da solo al comando, è impensabile che una sola famiglia si carichi sulle spalle l'onere della gestione di una società di calcio. Io vorrei cercare di rendere la società autosufficiente sul piano economico, ecco il perchè dell'importanza dei minutaggi. A fine stagione, se tutto va bene, la famiglia Tatò ci rimetterà due milioni di euro".
Sul rendimento della squadra
Pavone: "Sappiamo che non stiamo andando bene, e i primi a esserne dispiaciuti. Ma chiedo alla stampa: contestarci a cosa serve? Se vorrete sostenerci vi ringraziamo. Credo che questa squadra possa sopportare una rincorsa-salvezza: ho fiducia nei ragazzi e li ritengo dei buoni giocatori, anche se in giro leggo da qualche parte che saremmo una "squadretta". Per fare i processi c'è tempo fino a maggio: ora però è presto per i processi. Molti calciatori vengono da campionati "pro" già disputati, penso a Meduri, Di Bella, Burzigotti, Romeo". Ci manca esperienza in mezzo al campo? "Non credo, credo molto in Meduri, penso che abbia la forza di imporsi. Credo che la nostra squadra non abbia problemi in nessun reparto, siamo ben coperti per la prospettiva che abbiamo in mente. Oggi siamo venuti qua per questa conferenza per chiarire che questa società non ha niente da nascondere: siamo limpidi da questo punto di vista. Rispondiamo con tranquillità a qualsiasi domanda, possiamo certamente aver sbagliato qualcosa ma siamo tranquilli".
Sul carattere della squadra
Pavone: "Credo che il crollo psicologico avuto dopo lo 0-2 con il Latina non sia una costante. Ripeto, non siamo assolutamente felici della classifica. Ci sono tante situazioni che noi abbiamo valutato: la squadra non è partita al completo dall'inizio, ma è stata costruita in corsa. In tanti sono arrivati a fine agosto e la situazione si è delineata di volta in volta. Vogliamo essere tranquilli ora nelle nostre valutazioni. Da questa situazione ne usciamo solo con il lavoro e con l'entusiasmo, non serve altro. Noi promettiamo il lavoro, l'entusiasmo lo chiediamo all'ambiente, anche se sappiamo quanto sia complicato. La sofferenza non piace a nessuno, lo sappiamo. E' difficile chiedere pazienza per una crescita graduale".
Il presidente sul momento della squadra
Tatò: "Come si esce da questa situazione? Il mio pensiero non è di preoccupazione in questo momento,perchè siamo alle prime partite, e siamo stati anche sfortunati. Sin qui abbiamo seminato bene, ma abbiamo raccolto poco. Tante squadre erano partite sparate e ora stanno calando. La partita di domenica per me è un fattore episodico, sono certo che usciremo velocemente da questa situazione. Non chiediamo certo clemenza ai giornalisti come successo in altre piazze: ho letto che Novelli addirittura resta a Barletta perchè non posso permettermi un altro stipendio, il che non mi sembra una lettura obiettiva della situazione. Sparare su una squadra che ora va male ed è in debito di punti è facile".
Sulla conferma di Novelli
Tatò: "Novelli non è mai stato in discussione, anche se perde a Gubbio resta l'allenatore del Barletta. Dobbiamo consentirgli di raccogliere i frutti del lavoro serio che ha fatto sin qui". Pavone: "Il mister sta cambiando spesso squadra, sta cercando spesso di cambiare formazione per trovare la quadratura del cerchio".
Interventi a gennaio?
Tatò: "La storia calcistica non si scrive con i "se" e con i "ma". Di volta in volta faremo le nostre riflessioni e faremo quello che sarà possibile. Viviamo giorno per giorno la nostra stagione".
Sul pubblico in calo sugli spalti e la politica dei prezzi
Tatò: "La politica dei prezzi ridotti è una cosa a cui sto pensando con i miei collaboratori perchè evidentemente va studiata questa diminuzione di pubblico allo stadio, evidentemente correlata ai risultati. Abbiamo tempo, il prossimo match interno è a Novembre contro l'Andria".
Passaggio di mano?
Tatò. "Se ci fosse un gruppo di imprenditori pronti a collaborare con la mia persona, o se un mio passo indietro potrebbe coagulare gli interessi di nuovi investitori al mio fianco, io non mi sottrarrò. Sono intenzioni generiche, teoriche. Al momento nessuno si è presentato a bussare alla porta del sottoscritto. Io ho provato in ogni modo a coinvolgere 15 imprenditori, per riunirli, sollecitarli: non c'è stato modo, perchè la crisi economica che impera rende difficile il coinvolgimento di questi investitori. Si sono fermati anche i vari Moratti, Berlusconi, è legittimo che ci freniamo anche noi".
Progetto eccessivamente incentrato sulle rescissioni?
Tatò: "Questo percorso di esodo ci ha occupati per molto tempo. Pavone si è occupato in prima persona degli esodi eccellenti. Per me la ricerca delle rescissioni non ha influito in maniera eccessiva sul mercato. Non voglio che la lettura data sia quella che non abbiamo allestito la rosa perchè eravamo impegnati a sfoltire le fila dei calciatori in esubero. La rosa oggi è completa in ogni reparto, in ogni settore, perchè il livello di tanti calciatori è simile: ora va trovato lo zoccolo duro tra i calciatori in rosa, vanno individuati i 7-8 titolari". Pavone: "Nei miei panni, vedendo dei contratti che non corrispondevano alla valenza tecnica dei calciatori e con la situazione attuale sul piano economico, non potevo operare in altro modo".
L'entusiasmo dell'anno scorso rispetto a questa stagione
Tatò: "Ho sbagliato a ipotecare il futuro, ho commesso un errore perchè sono arrivate tante smentite sul campo e non. Un presidente di calcio è tifoso, diminuisce la passione di fronte a tante delusioni, vedi anche i discorsi sul "Puttilli".
Pavone sull'esperienza lavorativa
"E' la più difficile sulla quale mi sono trovato sin qui. A Barletta c'è possibilità di fare grandi cose, c'è entusiasmo, c'è voglia di fare, ma nello stesso tempo manchiamo di due culture. Quella dell'attesa e quella della costruzione: tutto e subito non si può avere, bisogna avere tempo di seminare per poter raccogliere domani. Ho chiesto aiuto anche per dare supporto a questi ragazzi: oggi in allenamento c'era qualche tifoso che gridava e metteva pressione ai calciatori: è questa la tranquillità che chiediamo, null'altro. Poi sono certo che i risultati potranno arrivare".
Tatò sul suo modo di vivere la partita
Perchè vivo in maniera meno distaccata le partite di questa stagione? "Ho capito che a vivere in maniera troppo appassionata le partite di campionato, come è successo lo scorso anno, perchè si rischia anche di sentirsi male (ride, ndr). Domenica mi sono spostato dalla tribuna dopo lo 0-2, è vero, ma mi sono spostato in un altro settore per guardare con maggiore tranquillità il secondo tempo".
(Twitter: @GuerraLuca88)
A far da contraltare a mister Novelli, sempre presente davanti ai microfoni e in conferenza stampa, si era sin qui contrapposta la mancanza di dichiarazioni post-partita da parte del ds Pavone e del presidente Roberto Tatò, richieste a gran voce anche da alcuni tifosi all'esterno dello stadio al termine di Barletta-Latina. Il patron biancorosso domenica aveva abbandonato la tribuna dopo il 2-0 messo a segno da Tortolano nel finale di primo tempo, e diversi riferiscono di averlo visto seguire il resto della partita dalla parte interdetta alla vendita dei biglietti in gradinata. Uno stratagemma per seguire con maggior tranquillità la ripresa ed evitare tensioni che solitamente si accumulano durante i 90' di gara in tribuna. La piazza di Barletta ha capito e accettato l'annata difficile che attende la squadra, ma era nata una sensazione: che fosse arrivato il tempo che anche il resto della "triade" che ha costruito la rosa con Novelli faccia chiarezza sul momento che il Barletta attraversa, regalando un segnale di distensione verso la piazza e ulteriori certezze alla giovane rosa. Oggi con la presenza del ds Pavone in conferenza stampa il primo passo in avanti verso un futuro maggiormente- si confida- tranquillo.
Ore 18.05
Inizia la conferenza stampa. Presente in Sala Stampa anche il presidente Roberto Tatò.
Sulla politica dei giovani
Pavone: "La squadra non può prescindere dai minutaggi e dagli under. Molti mi hanno chiesto l'arrivo di alcuni svincolati: se compro giocatori esperti, e non lo farò, altri con meno esperienza non matureranno mai. Abbiamo tanti giocatori in prestito o compartecipazione: quindi alla base di tutto stiamo anche creando un futuro potenziale, non stiamo lavorando solo con i prestiti. De Leidi è a metà con l'Atalanta ed è un 1991, Meucci è nostro. Volere tutto e subito non è possibile".
Serve stare uniti
Pavone: "All'inizio dell'anno ho chiesto a 2-3 imprenditori amici di dare una mano alla società, e questo il presidente non lo sa. Il Barletta quest'anno ha fatto circa 800 abbonamenti, che nelle casse sociali producono 50-60.000 euro. L'incasso di domenica è stato di 3.000 euro, con la Nocerina di 12.000. Sono soldi che non coprono le spese. Io ringrazio quegli imprenditori che ci hanno dato una mano facendo pubblicità, la Bicap che ci ha fatti da sponsor, gli altri no. Un campionato costa tanto e tante sono le spese: io dico che negli anni precedenti il presidente può anche aver messo fuori tanti soldi. Il presidente non può essere da solo al comando, è impensabile che una sola famiglia si carichi sulle spalle l'onere della gestione di una società di calcio. Io vorrei cercare di rendere la società autosufficiente sul piano economico, ecco il perchè dell'importanza dei minutaggi. A fine stagione, se tutto va bene, la famiglia Tatò ci rimetterà due milioni di euro".
Sul rendimento della squadra
Pavone: "Sappiamo che non stiamo andando bene, e i primi a esserne dispiaciuti. Ma chiedo alla stampa: contestarci a cosa serve? Se vorrete sostenerci vi ringraziamo. Credo che questa squadra possa sopportare una rincorsa-salvezza: ho fiducia nei ragazzi e li ritengo dei buoni giocatori, anche se in giro leggo da qualche parte che saremmo una "squadretta". Per fare i processi c'è tempo fino a maggio: ora però è presto per i processi. Molti calciatori vengono da campionati "pro" già disputati, penso a Meduri, Di Bella, Burzigotti, Romeo". Ci manca esperienza in mezzo al campo? "Non credo, credo molto in Meduri, penso che abbia la forza di imporsi. Credo che la nostra squadra non abbia problemi in nessun reparto, siamo ben coperti per la prospettiva che abbiamo in mente. Oggi siamo venuti qua per questa conferenza per chiarire che questa società non ha niente da nascondere: siamo limpidi da questo punto di vista. Rispondiamo con tranquillità a qualsiasi domanda, possiamo certamente aver sbagliato qualcosa ma siamo tranquilli".
Sul carattere della squadra
Pavone: "Credo che il crollo psicologico avuto dopo lo 0-2 con il Latina non sia una costante. Ripeto, non siamo assolutamente felici della classifica. Ci sono tante situazioni che noi abbiamo valutato: la squadra non è partita al completo dall'inizio, ma è stata costruita in corsa. In tanti sono arrivati a fine agosto e la situazione si è delineata di volta in volta. Vogliamo essere tranquilli ora nelle nostre valutazioni. Da questa situazione ne usciamo solo con il lavoro e con l'entusiasmo, non serve altro. Noi promettiamo il lavoro, l'entusiasmo lo chiediamo all'ambiente, anche se sappiamo quanto sia complicato. La sofferenza non piace a nessuno, lo sappiamo. E' difficile chiedere pazienza per una crescita graduale".
Il presidente sul momento della squadra
Tatò: "Come si esce da questa situazione? Il mio pensiero non è di preoccupazione in questo momento,perchè siamo alle prime partite, e siamo stati anche sfortunati. Sin qui abbiamo seminato bene, ma abbiamo raccolto poco. Tante squadre erano partite sparate e ora stanno calando. La partita di domenica per me è un fattore episodico, sono certo che usciremo velocemente da questa situazione. Non chiediamo certo clemenza ai giornalisti come successo in altre piazze: ho letto che Novelli addirittura resta a Barletta perchè non posso permettermi un altro stipendio, il che non mi sembra una lettura obiettiva della situazione. Sparare su una squadra che ora va male ed è in debito di punti è facile".
Sulla conferma di Novelli
Tatò: "Novelli non è mai stato in discussione, anche se perde a Gubbio resta l'allenatore del Barletta. Dobbiamo consentirgli di raccogliere i frutti del lavoro serio che ha fatto sin qui". Pavone: "Il mister sta cambiando spesso squadra, sta cercando spesso di cambiare formazione per trovare la quadratura del cerchio".
Interventi a gennaio?
Tatò: "La storia calcistica non si scrive con i "se" e con i "ma". Di volta in volta faremo le nostre riflessioni e faremo quello che sarà possibile. Viviamo giorno per giorno la nostra stagione".
Sul pubblico in calo sugli spalti e la politica dei prezzi
Tatò: "La politica dei prezzi ridotti è una cosa a cui sto pensando con i miei collaboratori perchè evidentemente va studiata questa diminuzione di pubblico allo stadio, evidentemente correlata ai risultati. Abbiamo tempo, il prossimo match interno è a Novembre contro l'Andria".
Passaggio di mano?
Tatò. "Se ci fosse un gruppo di imprenditori pronti a collaborare con la mia persona, o se un mio passo indietro potrebbe coagulare gli interessi di nuovi investitori al mio fianco, io non mi sottrarrò. Sono intenzioni generiche, teoriche. Al momento nessuno si è presentato a bussare alla porta del sottoscritto. Io ho provato in ogni modo a coinvolgere 15 imprenditori, per riunirli, sollecitarli: non c'è stato modo, perchè la crisi economica che impera rende difficile il coinvolgimento di questi investitori. Si sono fermati anche i vari Moratti, Berlusconi, è legittimo che ci freniamo anche noi".
Progetto eccessivamente incentrato sulle rescissioni?
Tatò: "Questo percorso di esodo ci ha occupati per molto tempo. Pavone si è occupato in prima persona degli esodi eccellenti. Per me la ricerca delle rescissioni non ha influito in maniera eccessiva sul mercato. Non voglio che la lettura data sia quella che non abbiamo allestito la rosa perchè eravamo impegnati a sfoltire le fila dei calciatori in esubero. La rosa oggi è completa in ogni reparto, in ogni settore, perchè il livello di tanti calciatori è simile: ora va trovato lo zoccolo duro tra i calciatori in rosa, vanno individuati i 7-8 titolari". Pavone: "Nei miei panni, vedendo dei contratti che non corrispondevano alla valenza tecnica dei calciatori e con la situazione attuale sul piano economico, non potevo operare in altro modo".
L'entusiasmo dell'anno scorso rispetto a questa stagione
Tatò: "Ho sbagliato a ipotecare il futuro, ho commesso un errore perchè sono arrivate tante smentite sul campo e non. Un presidente di calcio è tifoso, diminuisce la passione di fronte a tante delusioni, vedi anche i discorsi sul "Puttilli".
Pavone sull'esperienza lavorativa
"E' la più difficile sulla quale mi sono trovato sin qui. A Barletta c'è possibilità di fare grandi cose, c'è entusiasmo, c'è voglia di fare, ma nello stesso tempo manchiamo di due culture. Quella dell'attesa e quella della costruzione: tutto e subito non si può avere, bisogna avere tempo di seminare per poter raccogliere domani. Ho chiesto aiuto anche per dare supporto a questi ragazzi: oggi in allenamento c'era qualche tifoso che gridava e metteva pressione ai calciatori: è questa la tranquillità che chiediamo, null'altro. Poi sono certo che i risultati potranno arrivare".
Tatò sul suo modo di vivere la partita
Perchè vivo in maniera meno distaccata le partite di questa stagione? "Ho capito che a vivere in maniera troppo appassionata le partite di campionato, come è successo lo scorso anno, perchè si rischia anche di sentirsi male (ride, ndr). Domenica mi sono spostato dalla tribuna dopo lo 0-2, è vero, ma mi sono spostato in un altro settore per guardare con maggiore tranquillità il secondo tempo".
(Twitter: @GuerraLuca88)