Barletta Calcio, l'alfabeto della stagione 2011/2012
Una stagione sfortunata dalla A alla Z
sabato 26 maggio 2012
9.38
Una fine in 3 atti. Domenica 6 maggio 2012, ore 16:47. E' questo il momento che sul campo ha spento definitivamente i sogni di grandeur e playoff del Barletta Calcio, offuscati da un'annata in chiaroscuro, farcita di errori (troppi) e risalite (parecchie): la punizione dell'emiliano Giovio, imparabile per Pasquale Pane, ha sancito al "Garilli" un 2-2 che di fatto non ha scalfito di una virgola la penultima posizione in graduatoria del Piacenza, e dall'altra parte ha invece annichilito le speranze di completare una magica "remuntada" per i biancorossi, che grazie alla doppietta di Raffaele Franchini stava sorpassandola la Cremonese di mister Brevi in quinta posizione, proponendosi come avversario di un deluso Trapani e come seria candidata alla finalissima. Niente da fare, una parabola arcuata ha tagliato a fette i cuori di migliaia di tifosi biancorossi, con le orecchie incollate alle radioline. Speranze riassopite per nove giorni, fino a che alle 18.30 del 15 maggio il Tnas, con un secco comunicato ha respinto il ricorso del Barletta contro la penalizzazione di un punto imposta dalla Disciplinare in marzo per la questione Tatò-Gambling. E infine il 23 maggio il distacco dei Tatò, ancora da chiarire in quanto a cause ed effetti. Una fine senza...fine. Il sesto posto è il frutto di una stagione altalenante, all'insegna del "vorrei ma non posso". Noi di Barlettalife abbiamo provato a riassumerne i tratti caratteristici in rigoroso ordine alfabetico:
A. Come Antonio Schetter, autentico capitano in campo e in pectore del club di via Vittorio Veneto: arrivato in sordina, si è presto imposto come leader, sfornando assist a ripetizione e realizzando anche 8 centri in campionato. Meritata la fascia di capitano ricevuta quando Guerri si è accomodato in panchina;
B. Come Serie B, il sogno proibito del patron biancorosso e dei tifosi del Barletta Calcio, sfuggito troppo presto rispetto ai programmi di inizio stagione...;
C. Come Castagnini Renzo: il direttore sportivo giunto all'ombra di Eraclio in pompa magna, ma incapace di gestire fruttuosamente il ricco budget messo a sua disposizione, allestendo una squadra ricca- ahinoi- di crepe e di difetti strutturali pagati lungo l'arco dell'intera stagione;
D. Come Francesco Di Gennaro, il flop della campagna acquisti imbastita in estate dal d.s. Castagnini, al quale Tatò aveva concesso piena fiducia: l'attaccante, reduce da una stagione in chiaroscuro, ha realizzato appena 2 reti nell'intero torneo, ed è stato out per problemi al ginocchio, che l'hanno tenuto fuori per quasi 4 mesi. E' lui la principale delusione della stagione biancorossa;
E. Come Esonero: quello di Marco Cari, giunto dopo il pari di Latina del 5 febbraio, è probabilmente arrivato troppo tardi. Il tecnico di Ciampino era stato precedentemente sfiduciato, e forse un addio anticipato avrebbe permesso di imbastire con il nuovo allenatore il mercato di gennaio;
F. Come Raffaele Franchini: arrivato all'ombra di Eraclio, il calciatore ex-Atletico Roma si è ben presto guadagnato nell'ambiente il titolo di "pupillo" del presidente biancorosso, ripagando sin qui la tanta fiducia concessa con prestazioni altalenanti e solo 6 reti. Tatò si sarà pentito del lauto contratto triennale offertogli per strapparlo al Taranto a luglio? Al calciomercato estivo la risposta;
G. Come Giustificazione: quella che il punto di penalizzazione non deve offrire al Barletta e ai suoi calciatori nella stagione 2011/2012. Il punto tolto dalla Disciplinare è una goccia nel mare di occasioni perse, dai troppi pareggi interni alle ingenue sconfitte fuori casa (Salò su tutte): quelle sì che hanno inciso sul cammino del club biancorosso;
H. Come Hotel Ata Executive di Milano, che la dirigenza biancorossa, capeggiata dal presidente, ha presidiato nella fase finale della sessione invernale del Calciomercato 2011/12 per le società professionistiche. I rinforzi attesi in difesa e in mediana arrivarono, ma la necessità di un'alternativa nel ruolo di prima punta non fu colta e pagata poi sul campo;
I. Come Saveriano Infantino: sarebbe potuto essere il bomber di Tolve il simbolo della rinascita biancorossa, lui che trascinò i compagni nello storico 3-2 del "Puttilli" contro il Siracusa. 4 centri stagionali, tutti di pregevole fattura, che probabilmente non gli varranno però la riconferma, con un contratto in scadenza in attesa di valutazione;
L. Come Lega Pro: la categoria nella quale purtroppo il Barletta giocherà anche la prossima stagione...;
M. Come Mazzeo Fabio: arrivato all'ombra di Eraclio per illuminare le manovre biancorosse e sfornare assist per la prima punta, nella seconda parte di stagione l'attaccante campano si è scoperto bomber implacabile, siglando ben 14 reti in campionato;
N. Come Nello Di Costanzo: giunto a Barletta come la soluzione al "male" commesso da Cari, l'allenatore romano, complice anche un'infermeria spesso piena, non ha dato l'atteso cambio di marcia in termini di risultati, pur lasciando vedere un calcio diverso, e la sua conferma per la prossima stagione appare complicata;
O. Come Occasioni perse: troppe quelle che il Barletta ha mostrato sul campo, dai tanti pareggi interni fino alla sciagurata sconfitta interna contro lo Spezia, condita da palle-gol fallite a profusione nel primo tempo prima del centro decisivo messo a segno dal ligure Evacuo. Tanti piccoli stop frutto di errori e sfortuna, pagati a fine stagione;
P. Come Penalizzazione per il caso Tatò-Gambling: "annusata" a febbraio, quando le voci più disparate (retrocessione, 20 punti di penalità) si erano abbattute per mano di catastrofisti "giuristi", arrivata a marzo in quantità di un punto, pagata fino a maggio, quando il 6 al "Garilli" di Piacenza arrivò quel maledetto 2-2 che stoppò i sogni di playoff del sodalizio biancorosso, poi cancellati definitivamente dal Tnas. Ma questa è un'altra storia;
Q. Come Quattrini: tanti ne ha spesi la dirigenza biancorossa in stagione, spesso senza gli esiti sperati;
R. Come Roberto Tatò, numero uno del sodalizio di via Vittorio Veneto e vero termometro del come le opinioni nella piazza possano cambiare: accolto come lo "sceicco" in estate, quando aveva speso tanti soldi per costruire una squadra in grado di arrivare ai piani alti, e quasi "ripudiato" a fine campionato, quando molti, evidentemente con fare frettoloso, avevano visto solo nel punto di penalizzazione giunto per una grossolana ingenuità della dirigenza la colpa dei playoff sfuggiti di mano. Del presidente nella stagione 2011/2012 ricorderemo soprattutto le partite seguite con passione in tribuna, rigorosamente in piedi, e il veemente discorso a Saveriano Infantino tra primo e secondo tempo di Barletta-Siracusa. Speriamo invece di "dimenticare" presto lo scarno comunicato con il quale ha reso oscuro il futuro del sodalizio biancorosso;
S. Come Stadio "Cosimo Puttilli": il cruccio numero 1 del sodalizio biancorosso. I lavori procedono a rilento, e tutti si chiedono se e quando finiranno…;
T. Come Tnas: il Tribunale Nazionale per l'Arbitrato sportivo ha cancellato il 15 maggio in quel di Roma le residue speranze del Barletta di riagganciare il treno-playoff grazie alla restituzione di quel "maledetto" punto;
U. Come Uomini, quelli con la U maiuscola, quello che, nel senso di quanto spesso il presidente biancorosso Roberto Tatò ha chiesto di diventare ai suoi ragazzi quando si trattava di gestire le fasi calde delle partite, quando troppo spesso il Barletta scompariva: un peccato dilapidare le grandi qualità tecniche della squadra anche per limiti caratteriali…;
V. Come Via-Vai, quello che potrebbe concretizzarsi in seno al Barletta Calcio per la stagione 2012/2013, se dovessero essere confermate le voci che vogliono l'intera rosa, compresi i titolari di contratti pluriennali, in bilico, e solo tre calciatori in odore di sicura riconferma. Il calciomercato è solo nella fase embrionale...;
Z. Come Zoccolo duro: quello che con ogni probabilità il Barletta perderà dal 30 giugno, con gli addii dei componenti della "vecchia guardia" come Guerri, Masiero, Cerone e Infantino, raramente protagonisti in stagione ad eccezione dell'ultimo, per la scadenza del regime contrattuale;
(Twitter: @GuerraLuca88)
A. Come Antonio Schetter, autentico capitano in campo e in pectore del club di via Vittorio Veneto: arrivato in sordina, si è presto imposto come leader, sfornando assist a ripetizione e realizzando anche 8 centri in campionato. Meritata la fascia di capitano ricevuta quando Guerri si è accomodato in panchina;
B. Come Serie B, il sogno proibito del patron biancorosso e dei tifosi del Barletta Calcio, sfuggito troppo presto rispetto ai programmi di inizio stagione...;
C. Come Castagnini Renzo: il direttore sportivo giunto all'ombra di Eraclio in pompa magna, ma incapace di gestire fruttuosamente il ricco budget messo a sua disposizione, allestendo una squadra ricca- ahinoi- di crepe e di difetti strutturali pagati lungo l'arco dell'intera stagione;
D. Come Francesco Di Gennaro, il flop della campagna acquisti imbastita in estate dal d.s. Castagnini, al quale Tatò aveva concesso piena fiducia: l'attaccante, reduce da una stagione in chiaroscuro, ha realizzato appena 2 reti nell'intero torneo, ed è stato out per problemi al ginocchio, che l'hanno tenuto fuori per quasi 4 mesi. E' lui la principale delusione della stagione biancorossa;
E. Come Esonero: quello di Marco Cari, giunto dopo il pari di Latina del 5 febbraio, è probabilmente arrivato troppo tardi. Il tecnico di Ciampino era stato precedentemente sfiduciato, e forse un addio anticipato avrebbe permesso di imbastire con il nuovo allenatore il mercato di gennaio;
F. Come Raffaele Franchini: arrivato all'ombra di Eraclio, il calciatore ex-Atletico Roma si è ben presto guadagnato nell'ambiente il titolo di "pupillo" del presidente biancorosso, ripagando sin qui la tanta fiducia concessa con prestazioni altalenanti e solo 6 reti. Tatò si sarà pentito del lauto contratto triennale offertogli per strapparlo al Taranto a luglio? Al calciomercato estivo la risposta;
G. Come Giustificazione: quella che il punto di penalizzazione non deve offrire al Barletta e ai suoi calciatori nella stagione 2011/2012. Il punto tolto dalla Disciplinare è una goccia nel mare di occasioni perse, dai troppi pareggi interni alle ingenue sconfitte fuori casa (Salò su tutte): quelle sì che hanno inciso sul cammino del club biancorosso;
H. Come Hotel Ata Executive di Milano, che la dirigenza biancorossa, capeggiata dal presidente, ha presidiato nella fase finale della sessione invernale del Calciomercato 2011/12 per le società professionistiche. I rinforzi attesi in difesa e in mediana arrivarono, ma la necessità di un'alternativa nel ruolo di prima punta non fu colta e pagata poi sul campo;
I. Come Saveriano Infantino: sarebbe potuto essere il bomber di Tolve il simbolo della rinascita biancorossa, lui che trascinò i compagni nello storico 3-2 del "Puttilli" contro il Siracusa. 4 centri stagionali, tutti di pregevole fattura, che probabilmente non gli varranno però la riconferma, con un contratto in scadenza in attesa di valutazione;
L. Come Lega Pro: la categoria nella quale purtroppo il Barletta giocherà anche la prossima stagione...;
M. Come Mazzeo Fabio: arrivato all'ombra di Eraclio per illuminare le manovre biancorosse e sfornare assist per la prima punta, nella seconda parte di stagione l'attaccante campano si è scoperto bomber implacabile, siglando ben 14 reti in campionato;
N. Come Nello Di Costanzo: giunto a Barletta come la soluzione al "male" commesso da Cari, l'allenatore romano, complice anche un'infermeria spesso piena, non ha dato l'atteso cambio di marcia in termini di risultati, pur lasciando vedere un calcio diverso, e la sua conferma per la prossima stagione appare complicata;
O. Come Occasioni perse: troppe quelle che il Barletta ha mostrato sul campo, dai tanti pareggi interni fino alla sciagurata sconfitta interna contro lo Spezia, condita da palle-gol fallite a profusione nel primo tempo prima del centro decisivo messo a segno dal ligure Evacuo. Tanti piccoli stop frutto di errori e sfortuna, pagati a fine stagione;
P. Come Penalizzazione per il caso Tatò-Gambling: "annusata" a febbraio, quando le voci più disparate (retrocessione, 20 punti di penalità) si erano abbattute per mano di catastrofisti "giuristi", arrivata a marzo in quantità di un punto, pagata fino a maggio, quando il 6 al "Garilli" di Piacenza arrivò quel maledetto 2-2 che stoppò i sogni di playoff del sodalizio biancorosso, poi cancellati definitivamente dal Tnas. Ma questa è un'altra storia;
Q. Come Quattrini: tanti ne ha spesi la dirigenza biancorossa in stagione, spesso senza gli esiti sperati;
R. Come Roberto Tatò, numero uno del sodalizio di via Vittorio Veneto e vero termometro del come le opinioni nella piazza possano cambiare: accolto come lo "sceicco" in estate, quando aveva speso tanti soldi per costruire una squadra in grado di arrivare ai piani alti, e quasi "ripudiato" a fine campionato, quando molti, evidentemente con fare frettoloso, avevano visto solo nel punto di penalizzazione giunto per una grossolana ingenuità della dirigenza la colpa dei playoff sfuggiti di mano. Del presidente nella stagione 2011/2012 ricorderemo soprattutto le partite seguite con passione in tribuna, rigorosamente in piedi, e il veemente discorso a Saveriano Infantino tra primo e secondo tempo di Barletta-Siracusa. Speriamo invece di "dimenticare" presto lo scarno comunicato con il quale ha reso oscuro il futuro del sodalizio biancorosso;
S. Come Stadio "Cosimo Puttilli": il cruccio numero 1 del sodalizio biancorosso. I lavori procedono a rilento, e tutti si chiedono se e quando finiranno…;
T. Come Tnas: il Tribunale Nazionale per l'Arbitrato sportivo ha cancellato il 15 maggio in quel di Roma le residue speranze del Barletta di riagganciare il treno-playoff grazie alla restituzione di quel "maledetto" punto;
U. Come Uomini, quelli con la U maiuscola, quello che, nel senso di quanto spesso il presidente biancorosso Roberto Tatò ha chiesto di diventare ai suoi ragazzi quando si trattava di gestire le fasi calde delle partite, quando troppo spesso il Barletta scompariva: un peccato dilapidare le grandi qualità tecniche della squadra anche per limiti caratteriali…;
V. Come Via-Vai, quello che potrebbe concretizzarsi in seno al Barletta Calcio per la stagione 2012/2013, se dovessero essere confermate le voci che vogliono l'intera rosa, compresi i titolari di contratti pluriennali, in bilico, e solo tre calciatori in odore di sicura riconferma. Il calciomercato è solo nella fase embrionale...;
Z. Come Zoccolo duro: quello che con ogni probabilità il Barletta perderà dal 30 giugno, con gli addii dei componenti della "vecchia guardia" come Guerri, Masiero, Cerone e Infantino, raramente protagonisti in stagione ad eccezione dell'ultimo, per la scadenza del regime contrattuale;
(Twitter: @GuerraLuca88)