Barletta Calcio, il punto sulla debacle del "Flaminio"
Un sonoro 3 a 0 riporta in ultima posizione i biancorossi
lunedì 13 dicembre 2010
Tutte le strade portano a Roma. Quella per la salvezza del Barletta no. Sabato nell'inconsueto anticipo della diciassettesima giornata del girone B, disputatosi sul prato del "Flaminio", i ragazzi di mister Sciannimanico hanno rimediato una sonora sconfitta che deve far riflettere sullo stato psico-fisico della squadra. Il Barletta è caduto sotto i colpi di Caputo, Padella e M. Esposito, ma più volte ha rischiato di capitolare sulle rapide ripartenze dell'Atletico Roma. Un passivo che, sommato all'exploit della Cavese sul terreno del Foligno, riporta i biancorossi agli inferi dell'ultimo posto, a pari punti (quota 15) proprio con il Foligno. Sul campo però il Barletta sarebbe ultimo, considerando che gli umbri pagano il punto di penalizzazione imposto dalla Disciplinare.
Sabato non hanno funzionato tante, troppe cose nella formazione biancorossa. Andiamo ad analizzare i più e i meno della settimana del Barletta:
I PIU':
Bellomo sempre a testa alta
Nonostante la partita si fosse incanalata sin dal principio verso i binari di una sonora sconfitta, Nicola Bellomo non è mai uscito dal vivo dell'azione; il talento di Bari Vecchia ha sempre cercato di proporsi per ricevere palla a tutto campo, innescando diverse volte in posizione interessante Simoncelli e risultando un problema per la difesa avversaria nell'arco dei novanta minuti.
Anselmi non perde la calma
In una gara giocata costantemente in affanno, il capitano biancorosso ha retto l'urto, chiudendo in un paio di occasioni le incursioni centrali di Ciofani e proponendosi bene anche in fase offensiva: l'ex-Verona aveva anche trovato la rete del pareggio, resa vana dall'annullamento per fuorigioco.
I MENO:
In mediana "zero" filtro senza Menicozzo
Il Barletta ha pagato oltremodo la squalifica del suo leader di centrocampo: Sciannimanico l'ha rimpiazzato con Antonino D'Allocco, che non ha saputo regalare lo stesso filtro offerto dal mediano di Apricena. La partita di Roma ha confermato che attualmente il Barletta ha assoluta necessità di una mediana muscolare per sostenere il tridente.
Poca spinta sulle fasce
L'assenza del "vecchietto terribile" Francesco Galeoto, indisponibile per squalifica, ha portato il Barletta a impostare la manovra principalmente sulla fascia sinistra: Frezza è stato però irretito dall'ottimo M. Esposito, trovando quasi mai la linea di fondo. Sulla fascia opposta Ischia ha denunciato la scarsa dimestichezza con la fascia, disputando una buona gara solo in fase difensiva.
I cambi non convincono
Quando si perde tre a zero, e gli innesti in corsa riguardano due terzini e un regista, i conti non tornano: le sostituzioni di Lorusso, Masiero e Agnelli non hanno portato buoni frutti alla causa biancorossa. Sarebbe stato preferibile "tentare" le due punte affiancate con l'inserimento di Margiotta al fianco di Henri Shiba, o cercare di portare maggiore spinta sulle fasce laterali lanciando nella mischia uno tra Caccavallo e Carbonaro. Un segnale di scarsa tranquillità.
Troppo nervosismo in campo
L'esperienza della squadra biancorossa non si è vista sabato sul terreno del "Flaminio": lo testimoniano le ingenue ammonizioni rimediate da Shiba e Masiero a partita praticamente finita, e in particolare l'espulsione di Ivan Rajcic, espulso a partita finita per aver cercato il contatto con l'allenatore romano Incocciati. Per il centrocampista croato l'ennesima dimostrazione di non sapere tenere i nervi a bada nei finali di gara; forse servirebbero provvedimenti da parte della società.
La debacle del "Flaminio" potrebbe lasciare scorie difficili da digerire per la squadra biancorossa; nella prossima giornata i ragazzi di Sciannimanico sono attesi a una prova di forza e compattezza. Al "Cosimo Puttilli" arriva la Lucchese, che all'andata ha sconfitto il Barletta per 2-0. Serve una vittoria per risollevarsi e partire con il piede giusto nel girone di ritorno.
Sabato non hanno funzionato tante, troppe cose nella formazione biancorossa. Andiamo ad analizzare i più e i meno della settimana del Barletta:
I PIU':
Bellomo sempre a testa alta
Nonostante la partita si fosse incanalata sin dal principio verso i binari di una sonora sconfitta, Nicola Bellomo non è mai uscito dal vivo dell'azione; il talento di Bari Vecchia ha sempre cercato di proporsi per ricevere palla a tutto campo, innescando diverse volte in posizione interessante Simoncelli e risultando un problema per la difesa avversaria nell'arco dei novanta minuti.
Anselmi non perde la calma
In una gara giocata costantemente in affanno, il capitano biancorosso ha retto l'urto, chiudendo in un paio di occasioni le incursioni centrali di Ciofani e proponendosi bene anche in fase offensiva: l'ex-Verona aveva anche trovato la rete del pareggio, resa vana dall'annullamento per fuorigioco.
I MENO:
In mediana "zero" filtro senza Menicozzo
Il Barletta ha pagato oltremodo la squalifica del suo leader di centrocampo: Sciannimanico l'ha rimpiazzato con Antonino D'Allocco, che non ha saputo regalare lo stesso filtro offerto dal mediano di Apricena. La partita di Roma ha confermato che attualmente il Barletta ha assoluta necessità di una mediana muscolare per sostenere il tridente.
Poca spinta sulle fasce
L'assenza del "vecchietto terribile" Francesco Galeoto, indisponibile per squalifica, ha portato il Barletta a impostare la manovra principalmente sulla fascia sinistra: Frezza è stato però irretito dall'ottimo M. Esposito, trovando quasi mai la linea di fondo. Sulla fascia opposta Ischia ha denunciato la scarsa dimestichezza con la fascia, disputando una buona gara solo in fase difensiva.
I cambi non convincono
Quando si perde tre a zero, e gli innesti in corsa riguardano due terzini e un regista, i conti non tornano: le sostituzioni di Lorusso, Masiero e Agnelli non hanno portato buoni frutti alla causa biancorossa. Sarebbe stato preferibile "tentare" le due punte affiancate con l'inserimento di Margiotta al fianco di Henri Shiba, o cercare di portare maggiore spinta sulle fasce laterali lanciando nella mischia uno tra Caccavallo e Carbonaro. Un segnale di scarsa tranquillità.
Troppo nervosismo in campo
L'esperienza della squadra biancorossa non si è vista sabato sul terreno del "Flaminio": lo testimoniano le ingenue ammonizioni rimediate da Shiba e Masiero a partita praticamente finita, e in particolare l'espulsione di Ivan Rajcic, espulso a partita finita per aver cercato il contatto con l'allenatore romano Incocciati. Per il centrocampista croato l'ennesima dimostrazione di non sapere tenere i nervi a bada nei finali di gara; forse servirebbero provvedimenti da parte della società.
La debacle del "Flaminio" potrebbe lasciare scorie difficili da digerire per la squadra biancorossa; nella prossima giornata i ragazzi di Sciannimanico sono attesi a una prova di forza e compattezza. Al "Cosimo Puttilli" arriva la Lucchese, che all'andata ha sconfitto il Barletta per 2-0. Serve una vittoria per risollevarsi e partire con il piede giusto nel girone di ritorno.