Barletta Calcio, il punto dopo la vittoria contro la Lucchese
Tre punti importanti per chiudere bene il 2010
lunedì 20 dicembre 2010
11.53
La vittoria del cuore. Strappata con gli artigli e con i nervi, decisiva per avviarsi al termine del 2010 con una classifica migliore. Il Barletta che ieri ha sconfitto per uno a zero la Lucchese non ha certo brillato per gioco, ma ha messo in mostra una determinazione chiaramente superiore a quella con la quale aveva affrontato l'Atletico Roma sabato scorso al "Flaminio". Un successo importante contro una diretta concorrente, ora raggiunta a quota 18 in quartultima posizione. Ora non bisogna più commettere errori, fondamentale sfruttare la pausa natalizia per ricaricare le batterie e intervenire con acquisti mirati, che permetterebbero anche lo sfoltimento della rosa, obiettivo primario per la società del patron Tatò.
Ieri molte cose hanno funzionato nell'undici messo in campo da Sciannimanico, sebbene qualche pecca ci sia ancora, e bisogna lavorare per migliorare. Andiamo ad analizzare i più e i meno della domenica del Barletta:
I PIU':
"Il vecchio e il bambino"
Francesco Guccini potrebbe scriverci il sequel della sua canzone sulla prestazione fornita da Francesco Galeoto, classe '72, e Fabio Lucioni, classe '87, nella partita di ieri contro la Lucchese. Una generazione di differenza, ma stessa efficacia: Galeoto ha "arato" la fascia destra per novanta minuti, annullando Pera, mentre Lucioni ha sopperito alle sbavature di Anselmi, in crisi nel gioco aereo contro Marotta.
Classe e saggezza: Ivan Rajcic
Tanto contestato dopo l'ingenua espulsione rimediata in quel di Roma, quanto esaltato dopo la prestazione monstre di ieri. Con il suo passo, a metà tra il felpato e il lento, il croato gestisce la manovra biancorossa e apre sapientemente il gioco sulle fasce. Ciliegina sulla torta della sua prestazione, la scivolata che propizia il gol (da condividere con il toscano Marotta) che frutta i tre punti.
Di Masi di nuovo decisivo
Dopo le indecisioni contro l'Atletico Roma, ieri il portierone biancorosso è tornato ai suoi consueti livelli: decisivo su Marotta nel finale, conferisce sicurezza e dimostra padronanza tra i pali nell'assalto a Fort Apache portato dalla Lucchese nel lunghissimo recupero.
Sacrificio sulle ali
Simoncelli e Bellomo per una domenica hanno messo da parte il fioretto e hanno sfoderato una prestazione di carattere: bravi nell'"accorciare" la squadra e rinforzare la mediana in fase difensiva, limitano le sortite offensive riuscendo comunque a tenere bassi i terzini toscani.
Il gemellaggio
In curva tifo di eccezione per il Barletta ieri: a incitare i biancorossi vi erano alcuni tifosi provenienti da Salisburgo, città con la quale Barletta è gemellata. Presente anche uno striscione a suggello dell'evento: " 1200 chilometri di rispetto e amicizia, buon Natale Salisburgo".
I MENO:
Poco filtro in mediana
Nella ripresa la Lucchese ha preso il controllo del gioco, approfittando della giornata-no di Simone Guerri, in calo fisico dopo diverse partite ad alti livelli, e dell'infortunio occorso a Michele Menicozzo, uscito per un duro pestone di Marotta e costretto al cambio con Agnelli, che assicura meno filtro del "mastino" biancorosso.
Altre espulsioni nel finale
Nell'interminabile recupero (8 minuti!) l'arbitro Maresca è riuscito a espellere Pitino, reo di aver protestato eccessivamente all'ennesima punizione invertita in favore degli ospiti, e Paolo Carbonaro, ammonito per la seconda volta un attimo prima del fischio finale. Il pianto rabbioso dell'attaccante ex-Giulianova al momento di abbandonare il campo è il simbolo della sua stagione a Barletta.
Una vittoria che assicura un Natale di speranza, calcisticamente parlando, ai supporters biancorossi. La classifica ancora non sorride, ma l'avere tre squadre alle spalle rappresenta una base di partenza per la squadra di Sciannimanico. Dopo la pausa natalizia è in programma la trasferta di Pisa, il 9 gennaio 2011 all'"Arena Garibaldi". Un altro scontro diretto da "sangue e arena".
Ieri molte cose hanno funzionato nell'undici messo in campo da Sciannimanico, sebbene qualche pecca ci sia ancora, e bisogna lavorare per migliorare. Andiamo ad analizzare i più e i meno della domenica del Barletta:
I PIU':
"Il vecchio e il bambino"
Francesco Guccini potrebbe scriverci il sequel della sua canzone sulla prestazione fornita da Francesco Galeoto, classe '72, e Fabio Lucioni, classe '87, nella partita di ieri contro la Lucchese. Una generazione di differenza, ma stessa efficacia: Galeoto ha "arato" la fascia destra per novanta minuti, annullando Pera, mentre Lucioni ha sopperito alle sbavature di Anselmi, in crisi nel gioco aereo contro Marotta.
Classe e saggezza: Ivan Rajcic
Tanto contestato dopo l'ingenua espulsione rimediata in quel di Roma, quanto esaltato dopo la prestazione monstre di ieri. Con il suo passo, a metà tra il felpato e il lento, il croato gestisce la manovra biancorossa e apre sapientemente il gioco sulle fasce. Ciliegina sulla torta della sua prestazione, la scivolata che propizia il gol (da condividere con il toscano Marotta) che frutta i tre punti.
Di Masi di nuovo decisivo
Dopo le indecisioni contro l'Atletico Roma, ieri il portierone biancorosso è tornato ai suoi consueti livelli: decisivo su Marotta nel finale, conferisce sicurezza e dimostra padronanza tra i pali nell'assalto a Fort Apache portato dalla Lucchese nel lunghissimo recupero.
Sacrificio sulle ali
Simoncelli e Bellomo per una domenica hanno messo da parte il fioretto e hanno sfoderato una prestazione di carattere: bravi nell'"accorciare" la squadra e rinforzare la mediana in fase difensiva, limitano le sortite offensive riuscendo comunque a tenere bassi i terzini toscani.
Il gemellaggio
In curva tifo di eccezione per il Barletta ieri: a incitare i biancorossi vi erano alcuni tifosi provenienti da Salisburgo, città con la quale Barletta è gemellata. Presente anche uno striscione a suggello dell'evento: " 1200 chilometri di rispetto e amicizia, buon Natale Salisburgo".
I MENO:
Poco filtro in mediana
Nella ripresa la Lucchese ha preso il controllo del gioco, approfittando della giornata-no di Simone Guerri, in calo fisico dopo diverse partite ad alti livelli, e dell'infortunio occorso a Michele Menicozzo, uscito per un duro pestone di Marotta e costretto al cambio con Agnelli, che assicura meno filtro del "mastino" biancorosso.
Altre espulsioni nel finale
Nell'interminabile recupero (8 minuti!) l'arbitro Maresca è riuscito a espellere Pitino, reo di aver protestato eccessivamente all'ennesima punizione invertita in favore degli ospiti, e Paolo Carbonaro, ammonito per la seconda volta un attimo prima del fischio finale. Il pianto rabbioso dell'attaccante ex-Giulianova al momento di abbandonare il campo è il simbolo della sua stagione a Barletta.
Una vittoria che assicura un Natale di speranza, calcisticamente parlando, ai supporters biancorossi. La classifica ancora non sorride, ma l'avere tre squadre alle spalle rappresenta una base di partenza per la squadra di Sciannimanico. Dopo la pausa natalizia è in programma la trasferta di Pisa, il 9 gennaio 2011 all'"Arena Garibaldi". Un altro scontro diretto da "sangue e arena".