Barletta Calcio, il punto dopo il pareggio con la Cavese
La mancanza di concentrazione ancora una volta fatale per i biancorossi
martedì 19 ottobre 2010
11.10
Sono trascorse poco meno di 48 ore da una delle partite più rocambolesche viste al "Puttilli" negli ultimi anni, che lascerà profondi strascichi a livello psicologico sull'ambiente barlettano. Si potrebbe puntare il dito contro i singoli in queste situazioni, potrebbero addebitarsi le colpe all'allenatore, ma il più grande "colpevole", domenica contro la Cavese cosi' come a Siracusa, è stato uno: la concentrazione, o meglio, la totale mancanza di concentrazione nei frangenti cruciali del match. Andiamo a esaminare in maniera più approfondita la prestazione dei biancorossi.
Un attacco che spara a salve
Domenica Massimo Margiotta ha probabilmente offerto la peggiore prestazione stagionale: costantemente anticipato sulle palle alte da Cipriani e Troise, abbastanza impreciso in fase di sponda, il "Gladiatore" biancorosso si è preso un turno di riposo non autorizzato, e la sua opaca prestazione è stata pagata nella ripresa, quando la sua fisicità sarebbe tornata utile per tenere alta la squadra e gestire la palla in superiorità numerica. Scarsa forma che ha caratterizzato anche lo scampolo di partita disputato da Infantino: subentrato a Guerri sull'1 a 1, il bomber di Tolve è sembrato abbastanza lento e poco reattivo nelle due occasioni avute. Poco comprensibile l'assenza dai diciotto di Shiba, che aveva mostrato una buona condizione fisica e una gran volontà contro la Salernitana.
Le ali non decollano
Stavolta è toccato a Simoncelli affiancare Bellomo e , appunto, Margiotta: il prodotto della Primavera del Brescia è apparso in ripresa, e ha messo talvolta in difficoltà la difesa campana, provocando anche l'espulsione di Troise. Peccato che anche lui si sia spento una volta in superiorità numerica. Bellomo, complice anche il campo pesante, non ha offerto una gran prestazione, ma non si può pretendere sempre la luna da un ragazzo classe '91. Sussiste, tra gli esterni d'attacco biancorossi, la scarsa propensione ad accentrarsi o tagliare alle spalle del centravanti di turno, il che conferirebbe una variante di gioco importante al gioco del Barletta. La conferma arriva dalle reti: stavolta sono andati in gol un mediano (Guerri) e uno stopper (Lucioni).
La mediana ha convinto
Bene finchè ne ha avuto Guerri, reduce dai 120' disputati in settimana contro la Salernitana. Non è certo un fine dicitore, ma contrasta con decisione e si fa vedere in fase di inserimento, come conferma la rete del vantaggio. Rajcic non è dispiaciuto nella posizione di regista davanti alla difesa, anche se è bruscamente calato negli ultimi venti minuti. D'Allocco è la vera anima del centrocampo biancorosso: taglia e cuce con ritmo ed eleganza, pecca solo quando non serve Margiotta libero a centroarea e calcia su Pane. Non è un caso che in ben tre occasioni (Pisa, Siracusa e Cavese) la squadra abbia subito gol dopo la sua sostituzione.
I cambi meritano spiegazioni
Detto di D'Allocco, ha destato stupore anche la sostituzione di Guerri con Infantino, cambio che ha tolto alla mediana l'unico giocatore in grado di far filtro, sebbene abbastanza stanco. Carbonaro è ancora un oggetto misterioso: non punta mai l'uomo e non produce pericoli in zona gol, forse sarebbe stato più proficuo l'inserimento di Caccavallo, sebbene l'ex esterno del Cosenza fosse al rientro da un infortunio. Capitolo-Agnelli: il valore tecnico del giocatore non si discute, ma se gioca bene quattro giorni prima con la Salernitana ed entra male con la Cavese, allora appare chiaro come il problema non sia neppure di carattere fisico. Probabilmente la differenza sta tutta nel contesto: un conto è giocare in Coppa davanti a 200 spettatori, un altro subentrare in una gara importante davanti a 2000 tifosi, situazione che un atleta al centro delle critiche dal suo arrivo a Barletta non vive con tranquillità.
Nel pomeriggio di oggi, alle 15, pioggia permettendo, è in programma la ripresa degli allenamenti di preparazione al trittico terribile che nella prossima settimana vedrà gli uomini di Sciannimanico impegnati in altrettanti derby, tutti in trasferta: domenica 24 a Taranto, mercoledi' 27 a Foggia per il secondo turno della fase finale di Coppa Italia Lega Pro, e il 31 in quel di Andria.
In vista di domenica, anche alla luce delle parole del presidente Tatò nel dopopartita, non sono da escludere cambiamenti radicali nell'undici titolare. Perdere ancora punti per strada potrebbe risultare fatale.
Un attacco che spara a salve
Domenica Massimo Margiotta ha probabilmente offerto la peggiore prestazione stagionale: costantemente anticipato sulle palle alte da Cipriani e Troise, abbastanza impreciso in fase di sponda, il "Gladiatore" biancorosso si è preso un turno di riposo non autorizzato, e la sua opaca prestazione è stata pagata nella ripresa, quando la sua fisicità sarebbe tornata utile per tenere alta la squadra e gestire la palla in superiorità numerica. Scarsa forma che ha caratterizzato anche lo scampolo di partita disputato da Infantino: subentrato a Guerri sull'1 a 1, il bomber di Tolve è sembrato abbastanza lento e poco reattivo nelle due occasioni avute. Poco comprensibile l'assenza dai diciotto di Shiba, che aveva mostrato una buona condizione fisica e una gran volontà contro la Salernitana.
Le ali non decollano
Stavolta è toccato a Simoncelli affiancare Bellomo e , appunto, Margiotta: il prodotto della Primavera del Brescia è apparso in ripresa, e ha messo talvolta in difficoltà la difesa campana, provocando anche l'espulsione di Troise. Peccato che anche lui si sia spento una volta in superiorità numerica. Bellomo, complice anche il campo pesante, non ha offerto una gran prestazione, ma non si può pretendere sempre la luna da un ragazzo classe '91. Sussiste, tra gli esterni d'attacco biancorossi, la scarsa propensione ad accentrarsi o tagliare alle spalle del centravanti di turno, il che conferirebbe una variante di gioco importante al gioco del Barletta. La conferma arriva dalle reti: stavolta sono andati in gol un mediano (Guerri) e uno stopper (Lucioni).
La mediana ha convinto
Bene finchè ne ha avuto Guerri, reduce dai 120' disputati in settimana contro la Salernitana. Non è certo un fine dicitore, ma contrasta con decisione e si fa vedere in fase di inserimento, come conferma la rete del vantaggio. Rajcic non è dispiaciuto nella posizione di regista davanti alla difesa, anche se è bruscamente calato negli ultimi venti minuti. D'Allocco è la vera anima del centrocampo biancorosso: taglia e cuce con ritmo ed eleganza, pecca solo quando non serve Margiotta libero a centroarea e calcia su Pane. Non è un caso che in ben tre occasioni (Pisa, Siracusa e Cavese) la squadra abbia subito gol dopo la sua sostituzione.
I cambi meritano spiegazioni
Detto di D'Allocco, ha destato stupore anche la sostituzione di Guerri con Infantino, cambio che ha tolto alla mediana l'unico giocatore in grado di far filtro, sebbene abbastanza stanco. Carbonaro è ancora un oggetto misterioso: non punta mai l'uomo e non produce pericoli in zona gol, forse sarebbe stato più proficuo l'inserimento di Caccavallo, sebbene l'ex esterno del Cosenza fosse al rientro da un infortunio. Capitolo-Agnelli: il valore tecnico del giocatore non si discute, ma se gioca bene quattro giorni prima con la Salernitana ed entra male con la Cavese, allora appare chiaro come il problema non sia neppure di carattere fisico. Probabilmente la differenza sta tutta nel contesto: un conto è giocare in Coppa davanti a 200 spettatori, un altro subentrare in una gara importante davanti a 2000 tifosi, situazione che un atleta al centro delle critiche dal suo arrivo a Barletta non vive con tranquillità.
Nel pomeriggio di oggi, alle 15, pioggia permettendo, è in programma la ripresa degli allenamenti di preparazione al trittico terribile che nella prossima settimana vedrà gli uomini di Sciannimanico impegnati in altrettanti derby, tutti in trasferta: domenica 24 a Taranto, mercoledi' 27 a Foggia per il secondo turno della fase finale di Coppa Italia Lega Pro, e il 31 in quel di Andria.
In vista di domenica, anche alla luce delle parole del presidente Tatò nel dopopartita, non sono da escludere cambiamenti radicali nell'undici titolare. Perdere ancora punti per strada potrebbe risultare fatale.