Barletta Calcio, grande attesa per il ricorso alla Disciplinare
Oggi pomeriggio si discute sulla penalizzazione di un punto
giovedì 12 aprile 2012
10.29
Ore decisive in casa-Barletta Calcio: nel pomeriggio di oggi la Corte di Appello si riunirà per discutere il ricorso del sodalizio biancorosso in merito alla decisione della Commissione Disciplinare, che lo scorso 15 marzo aveva stabilito la penalizzazione di un punto a carico del club di via Vittorio Veneto, seguito al deferimento deciso lo scorso 17 febbraio dal Procuratore Federale Palazzi ai danni del club e dei suoi due massimi esponenti, il vice-presidente Walter Tatò e il presidente Roberto Tatò. L'imputazione derivava da una presunta violazione dell'articolo 6 del codice di Giustizia Sportiva, quello che opera in materia di "scommesse". Il deferimento ai danni della compagine biancorossa era quindi arrivato in seguito ad un riscontro sulla posizione di Walter Tatò, che avrebbe ricoperto cariche concettualmente dicotomiche, risultando al tempo stesso socio di minoranza del sito online Bettiamo.com attraverso la società Gambling Partners e vice-presidente di una squadra di calcio.
«Appelleremo le sanzioni davanti alla Corte di Giustizia Federale. Rimane intatta la nostra fiducia nella giustizia sportiva. Siamo convinti di poter dimostrare in sede di appello l'assenza di nostre responsabilità. Colgo l'occasione per tranquillizzare lo staff tecnico e la tifoseria convinti di riuscire a dimostrare la nostra estraneità ai fatti. Certamente non ha giovato nel procedimento la tensione generata dagli ultimi scandali che hanno coinvolto in modo particolare il mondo del calcio». Erano state queste le reazioni a caldo del presidente del Barletta Calcio Roberto Tatò, tra i protagonisti del verdetto derivante dalla decisione presa dalla Commissione Nazionale Disciplinare, riunitasi ieri e presieduta dall'Avv. Sergio Artico. Attraverso una nota emanata sul sito ufficiale il sodalizio di via Vittorio Veneto si era poi dissociato dalla decisione Commissione Disciplinare in merito al deferimento deciso lo scorso 17 febbraio dal Procuratore Federale Palazzi ai danni del club e dei suoi due massimi esponenti, il vice-presidente Walter Tatò e il presidente Roberto Tatò, che aveva portato alla sentenza.
La sentenza contro il Barletta, difeso dall'avvocato Chiacchio, era risultata più "mite" di quanto ci si potesse attendere, in quanto si trattava di un caso privo di precedenti, che avrebbe potuto fare "giurisprudenza", e anche in virtù del clima giustizialista che impera oggi nel calcio italiano: la penalità di un punto inflitta non ha però evidentemente comunque aggradato il club biancorosso, che attraverso il ricorso alla Corte di Giustizia Federale cercherà di riconquistare quel punto e tornare a quota 44 in classifica, fattore che permetterebbe di "staccare" Cremonese e Sud Tirol, formazioni con il quale oggi il Barletta condivide la quinta posizione nel campionato di Prima Divisione, girone B, con 43 punti all'attivo.
(twitter@GuerraLuca88)
«Appelleremo le sanzioni davanti alla Corte di Giustizia Federale. Rimane intatta la nostra fiducia nella giustizia sportiva. Siamo convinti di poter dimostrare in sede di appello l'assenza di nostre responsabilità. Colgo l'occasione per tranquillizzare lo staff tecnico e la tifoseria convinti di riuscire a dimostrare la nostra estraneità ai fatti. Certamente non ha giovato nel procedimento la tensione generata dagli ultimi scandali che hanno coinvolto in modo particolare il mondo del calcio». Erano state queste le reazioni a caldo del presidente del Barletta Calcio Roberto Tatò, tra i protagonisti del verdetto derivante dalla decisione presa dalla Commissione Nazionale Disciplinare, riunitasi ieri e presieduta dall'Avv. Sergio Artico. Attraverso una nota emanata sul sito ufficiale il sodalizio di via Vittorio Veneto si era poi dissociato dalla decisione Commissione Disciplinare in merito al deferimento deciso lo scorso 17 febbraio dal Procuratore Federale Palazzi ai danni del club e dei suoi due massimi esponenti, il vice-presidente Walter Tatò e il presidente Roberto Tatò, che aveva portato alla sentenza.
La sentenza contro il Barletta, difeso dall'avvocato Chiacchio, era risultata più "mite" di quanto ci si potesse attendere, in quanto si trattava di un caso privo di precedenti, che avrebbe potuto fare "giurisprudenza", e anche in virtù del clima giustizialista che impera oggi nel calcio italiano: la penalità di un punto inflitta non ha però evidentemente comunque aggradato il club biancorosso, che attraverso il ricorso alla Corte di Giustizia Federale cercherà di riconquistare quel punto e tornare a quota 44 in classifica, fattore che permetterebbe di "staccare" Cremonese e Sud Tirol, formazioni con il quale oggi il Barletta condivide la quinta posizione nel campionato di Prima Divisione, girone B, con 43 punti all'attivo.
(twitter@GuerraLuca88)