Barletta Calcio, alle 18.15 in conferenza stampa parla mister Novelli
Barlettalife.it in diretta dalla Sala Stampa del "Puttilli"
giovedì 11 ottobre 2012
17.05
Settimana ricca di appuntamenti in in Sala Stampa presso la sede del Barletta Calcio in via Vittorio Veneto: dopo le parole di patron Tatò e del ds Pavone risalenti allo scorso martedì, questo pomeriggio è in programma l'incontro davanti a microfoni e giornalisti di mister Raffaele Novelli, che parla per il pre-partita di Gubbio-Barletta, in programma domenica in terra umbra al "Pietro Barbetti" per il settimo turno del campionato di Prima Divisione Lega Pro, girone B: tanti i temi "caldi" da trattare, dalla formazione anti-umbri alle risposte da dare su un classifica oggi deficitaria. Alle 18.15 la nostra redazione sarà presente presso la Sala Stampa del "Cosimo Puttilli" per riportare in diretta sui vostri schermi le dichiarazioni più importanti dell'allenatore salernitano:
Ore 18.25: Novelli arriva in Sala Stampa.
Sulla "sicurezza" della sua panchina
"Mi sento sicuro del mio posto: è normale che con le sconfitte intorno alla squadra possa venire meno l'entusiasmo. Non cambierei comunque nessun mio calciatore con gli altri: credo nei miei ragazzi. E' ovvio che la società non è mia, io sono solo un dipendente. Ho sposato un progetto, so quali erano e sono le difficoltà: ne ho lette tante sulla squadra, noi pensiamo solo a migliorare la situazione sempre con l'idea di far calcio con una rosa giovane. La società sa qual è la nostra idea di far calcio. Molti avevano detto che è meglio far calcio con i giovani in Lega Pro che ripartire dalla D. I tifosi ci stanno sempre sostenendo, è giusto che fischino quando pensano che qualcosa non vada bene. Io, ripeto, sono l'unico responsabile di questa situazione. Valuto allo stesso modo anche le vittorie, dormo tranquillo sia se perdiamo che se vinciamo".
Quanto costerà l'inesperienza della rosa?
"Questa squadra ha espresso gioco, intensità e anche carattere: la squadra è crollata solo domenica, e non ha reagito molto ad Avellino, ma prima aveva sempre risposto bene anche ai colpi incassati. Domenica contro il Latina è subentrato lo sconforto, e il calcio di rigore subito dopo lo 0-1 ha pesato. Se si ha tutti pazienza, allora ne usciremo; diversamente invece è difficile. Non avevamo certo dichiarato obiettivi ambiziosi, viviamo giorno per giorno e il nostro obiettivo è salvarci. La notte dormo sonni tranquilli, perchè non ho nulla che mi mini la serenità".
Rammarichi di percorso
"Abbiamo sbagliato tanto. Potrei citare l'esempio di Roma – Atalanta di domenica scorsa. Era una partita in cui i bergamaschi hanno dominato sul piano delle occasioni, ma invece ha vinto la Roma. A noi è successo questo a Catanzaro, Perugia, Pisa. Molte volte si avverte quasi un senso di ingiustizia e inconsciamente hai un po' di sconforto alla luce di questi risultati. Spetta a noi ricordare che abbiamo sempre fatto la partita".
La condizione psicologica della squadra
"Stiamo tutti bene, il gruppo sta crescendo e maturando. Ieri siamo anche andati a cena tutti insieme per cementare il gruppo. Se in una crescita mettiamo tante pressioni, allora non siamo pronti per una crescita graduale. I giornalisti evidentemente vedono in modo diverso la nostra situazione, ma li capisco".
Qual è la chiave di volta per la squadra?
"Faccio un esempio: svirgoli una squadra e fai gol, magari vinci la partita senza meritarlo. E' questione di furbizia ed esperienza, che si acquisiscono vincendo e giocando. A tutti i ragazzi va dato il tempo di crescita, vediamo il caso di Dezi: è partito bene, poi l'ho visto in calo e l'ho lasciato in panchina ad Avellino. Contro il Latina l'ho sostituito: questo non significa che Dezi non abbia più le sue qualità, ma che deve crescere, e come lui tutta la squadra.".
Il progetto a che punto è?
"Credo che se si parli di programma, bisogna capire che bisogna aver pazienza. E' facile pensare che in caso di difficoltà serva cambiare l'allenatore: io qui non ho fatto proclami, sono uno serio che ha sposato un progetto. Non ho bisogno di altri calciatori: sono sicuro che con il tempo molti cresceranno e diventeranno ottimi calciatori".
Critiche dalla stampa
"Ho rispetto verso la stampa, posso anche non condividere. Un'unica verità nel mondo del calcio non esiste. Dovete avere la libertà di scrivere. Non ci sentiamo attaccati".
Cambio di modulo?
"Il 4-3-3 resta il punto fermo: questa squadra è stata costruita in questo modo, ha gli interpreti giusti. Per la partita di Gubbio i ragazzi devono stare tranquilli per tutto quello che può succedere".
Può essere un modulo inadatto per la categoria?
"Non è questione di modulo, ognuno ha i suoi pregi e difetti. L'anno scorso Pescara, Verona e Cittadella, tanto per dirne alcune, in B hanno fatto bene. E' questione di altri aspetti: noi abbiamo giocatori che puntano sull'intensità, se cala il nostro ritmo andiamo in grande difficoltà. Ci è mancata la capacità di chiudere le partite, non abbiamo quasi mai sfruttato gli episodi".
Su Meduri
"Ha già assorbito il colpo per l'errore di domenica scorsa: non è un problema di Meduri, ma la botta psicologica dopo lo 0-1 l'abbiamo accusata tutti domenica. La squadra non è fragile caratterialmente, ha parzialmente rimontato a Catanzaro e ha rimontato a Pisa. Ripeto, se ci sono responsabilità è giusto che siano le mie, sono pagato per questo ed è giusto che sia così". Se Dall'Oglio può sostituirlo? "Ora Meduri sta facendo bene per me, Dall'Oglio ha dei tempi diversi".
Domenica vedremo Barbuti e La Mantia insieme dal 1'?
"Può essere una soluzione, ora che sono cresciuti di condizione diventa un'ipotesi plausibile. In attacco stiamo recuperando tanti elementi, mentre è la condizione fisica della difesa che ora mi preoccupa, con gli indisponibili Mazzarani e Di Bella".
La squadra è arrabbiata per i risultati?
"Hanno la rabbia positiva, la voglia di riscattarsi: guai se fosse stato il contrario. Sanno che abbiamo delle qualità e che per avvicinarci alla vittoria dobbiamo aumentarle, senza ansia e paura. Anche oggi, nell'amichevole contro il Bisceglie come in tutti i test del giovedì, ci siamo allenati in quanto a cattiveria agonistica".
Come spiega l'involuzione di Dezi? E' questione di compiti in campo?
"Dezi si inserisce in un contesto di squadra: ognuno deve lavorare in funzione degli altri. Dezi è lo stesso giocatore, fa gli stessi movimenti e situazioni dalla prima giornata. Ora lo fa con ritmi più bassi di quelli che aveva in avvio di stagione. Lo reputo un calciatore con grandi qualità, deve crescere tanto, come stanno facendo ora altri come Castellani e Piccinni". Se Dezi può essere schierato nel tridente? "Per me non ha il passo per fare l'esterno offensivo, lo vedo come un'ottima mezzala".
Sul Gubbio
"E' una squadra che non ha una grande costruzione di gioco a centrocampo. E' una squadra forte fisicamente che predilige il lancio dei difensori per la punta centrale Galabinov. Hanno fatto molto bene in casa, peggio in trasferta: è una partita in cui dobbiamo essere sereni, spensierati, solo così potremo far bene".
Ore 19.04: Termina la conferenza stampa.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Ore 18.25: Novelli arriva in Sala Stampa.
Sulla "sicurezza" della sua panchina
"Mi sento sicuro del mio posto: è normale che con le sconfitte intorno alla squadra possa venire meno l'entusiasmo. Non cambierei comunque nessun mio calciatore con gli altri: credo nei miei ragazzi. E' ovvio che la società non è mia, io sono solo un dipendente. Ho sposato un progetto, so quali erano e sono le difficoltà: ne ho lette tante sulla squadra, noi pensiamo solo a migliorare la situazione sempre con l'idea di far calcio con una rosa giovane. La società sa qual è la nostra idea di far calcio. Molti avevano detto che è meglio far calcio con i giovani in Lega Pro che ripartire dalla D. I tifosi ci stanno sempre sostenendo, è giusto che fischino quando pensano che qualcosa non vada bene. Io, ripeto, sono l'unico responsabile di questa situazione. Valuto allo stesso modo anche le vittorie, dormo tranquillo sia se perdiamo che se vinciamo".
Quanto costerà l'inesperienza della rosa?
"Questa squadra ha espresso gioco, intensità e anche carattere: la squadra è crollata solo domenica, e non ha reagito molto ad Avellino, ma prima aveva sempre risposto bene anche ai colpi incassati. Domenica contro il Latina è subentrato lo sconforto, e il calcio di rigore subito dopo lo 0-1 ha pesato. Se si ha tutti pazienza, allora ne usciremo; diversamente invece è difficile. Non avevamo certo dichiarato obiettivi ambiziosi, viviamo giorno per giorno e il nostro obiettivo è salvarci. La notte dormo sonni tranquilli, perchè non ho nulla che mi mini la serenità".
Rammarichi di percorso
"Abbiamo sbagliato tanto. Potrei citare l'esempio di Roma – Atalanta di domenica scorsa. Era una partita in cui i bergamaschi hanno dominato sul piano delle occasioni, ma invece ha vinto la Roma. A noi è successo questo a Catanzaro, Perugia, Pisa. Molte volte si avverte quasi un senso di ingiustizia e inconsciamente hai un po' di sconforto alla luce di questi risultati. Spetta a noi ricordare che abbiamo sempre fatto la partita".
La condizione psicologica della squadra
"Stiamo tutti bene, il gruppo sta crescendo e maturando. Ieri siamo anche andati a cena tutti insieme per cementare il gruppo. Se in una crescita mettiamo tante pressioni, allora non siamo pronti per una crescita graduale. I giornalisti evidentemente vedono in modo diverso la nostra situazione, ma li capisco".
Qual è la chiave di volta per la squadra?
"Faccio un esempio: svirgoli una squadra e fai gol, magari vinci la partita senza meritarlo. E' questione di furbizia ed esperienza, che si acquisiscono vincendo e giocando. A tutti i ragazzi va dato il tempo di crescita, vediamo il caso di Dezi: è partito bene, poi l'ho visto in calo e l'ho lasciato in panchina ad Avellino. Contro il Latina l'ho sostituito: questo non significa che Dezi non abbia più le sue qualità, ma che deve crescere, e come lui tutta la squadra.".
Il progetto a che punto è?
"Credo che se si parli di programma, bisogna capire che bisogna aver pazienza. E' facile pensare che in caso di difficoltà serva cambiare l'allenatore: io qui non ho fatto proclami, sono uno serio che ha sposato un progetto. Non ho bisogno di altri calciatori: sono sicuro che con il tempo molti cresceranno e diventeranno ottimi calciatori".
Critiche dalla stampa
"Ho rispetto verso la stampa, posso anche non condividere. Un'unica verità nel mondo del calcio non esiste. Dovete avere la libertà di scrivere. Non ci sentiamo attaccati".
Cambio di modulo?
"Il 4-3-3 resta il punto fermo: questa squadra è stata costruita in questo modo, ha gli interpreti giusti. Per la partita di Gubbio i ragazzi devono stare tranquilli per tutto quello che può succedere".
Può essere un modulo inadatto per la categoria?
"Non è questione di modulo, ognuno ha i suoi pregi e difetti. L'anno scorso Pescara, Verona e Cittadella, tanto per dirne alcune, in B hanno fatto bene. E' questione di altri aspetti: noi abbiamo giocatori che puntano sull'intensità, se cala il nostro ritmo andiamo in grande difficoltà. Ci è mancata la capacità di chiudere le partite, non abbiamo quasi mai sfruttato gli episodi".
Su Meduri
"Ha già assorbito il colpo per l'errore di domenica scorsa: non è un problema di Meduri, ma la botta psicologica dopo lo 0-1 l'abbiamo accusata tutti domenica. La squadra non è fragile caratterialmente, ha parzialmente rimontato a Catanzaro e ha rimontato a Pisa. Ripeto, se ci sono responsabilità è giusto che siano le mie, sono pagato per questo ed è giusto che sia così". Se Dall'Oglio può sostituirlo? "Ora Meduri sta facendo bene per me, Dall'Oglio ha dei tempi diversi".
Domenica vedremo Barbuti e La Mantia insieme dal 1'?
"Può essere una soluzione, ora che sono cresciuti di condizione diventa un'ipotesi plausibile. In attacco stiamo recuperando tanti elementi, mentre è la condizione fisica della difesa che ora mi preoccupa, con gli indisponibili Mazzarani e Di Bella".
La squadra è arrabbiata per i risultati?
"Hanno la rabbia positiva, la voglia di riscattarsi: guai se fosse stato il contrario. Sanno che abbiamo delle qualità e che per avvicinarci alla vittoria dobbiamo aumentarle, senza ansia e paura. Anche oggi, nell'amichevole contro il Bisceglie come in tutti i test del giovedì, ci siamo allenati in quanto a cattiveria agonistica".
Come spiega l'involuzione di Dezi? E' questione di compiti in campo?
"Dezi si inserisce in un contesto di squadra: ognuno deve lavorare in funzione degli altri. Dezi è lo stesso giocatore, fa gli stessi movimenti e situazioni dalla prima giornata. Ora lo fa con ritmi più bassi di quelli che aveva in avvio di stagione. Lo reputo un calciatore con grandi qualità, deve crescere tanto, come stanno facendo ora altri come Castellani e Piccinni". Se Dezi può essere schierato nel tridente? "Per me non ha il passo per fare l'esterno offensivo, lo vedo come un'ottima mezzala".
Sul Gubbio
"E' una squadra che non ha una grande costruzione di gioco a centrocampo. E' una squadra forte fisicamente che predilige il lancio dei difensori per la punta centrale Galabinov. Hanno fatto molto bene in casa, peggio in trasferta: è una partita in cui dobbiamo essere sereni, spensierati, solo così potremo far bene".
Ore 19.04: Termina la conferenza stampa.
(Twitter: @GuerraLuca88)