Barletta 1922: la protesta del popolo biancorosso contro la proprietà
Sfila per le vie della città la manifestazione pacifica del tifo organizzato Rabbia, delusion
sabato 10 febbraio 2024
22.09
Rabbia, delusione, frustrazione per un momento storico tra i più difficili nella storia recente del Barletta Calcio.
Sentimenti forti figli di una situazione, quella dell'attuale proprietà dell'ASD Barletta 1922, che noi stessi commentatori ancora fatichiamo a comprendere.
E poi ci sono loro, i tifosi, quelli che in questi anni tormentati - eccezion fatta per la felice parentesi Farina - hanno accompagnato, nel bene e nel male, le sorti del Barletta in ogni dove: dalla terra battuta di Novoli 2015 all'apoteosi di Rieti 2022, fino ad arrivare, insieme ai vari Pollidori, Daleno, Loiodice, Lattanzio ecc. letteralmente ad un passo dal sogno della Serie C.
Tutto questo prima che gli eventi precipitassero drammaticamente dopo una prima parte di stagione - quella targata Ciro Ginestra - tutto sommato dignitosa fino al pesantissimo rovescio interno contro il Martina.
Quel che è accaduto da quella domenica prenatalizia in poi è arcinoto: un vendo o non vendo, compro o non compro che ha francamente stancato sia noi modestissimi scribi della domenica, sia soprattutto loro: quelli che seguono la squadra in ogni dove e che oggi manifestano la loro rabbia e delusione da Via D'Annunzio, sede della società ASD Barletta 1922, fino a Via Alvisi, per poi manifestare la loro comprensibile frustrazione in pieno centro cittadino.
La speranza ora è che chi di dovere decida, magari con la dovuta celerità, di qual morte dovrà morire il Barletta calcio. E se davvero esiste sulla faccia della terra qualcuno davvero deciso a farsi carico delle sorti della squadra al posto dell'attuale proprietà che rompa gli indugi e ponga fine a questa ennesima triste Via Crucis del calcio barlettano.
Sentimenti forti figli di una situazione, quella dell'attuale proprietà dell'ASD Barletta 1922, che noi stessi commentatori ancora fatichiamo a comprendere.
E poi ci sono loro, i tifosi, quelli che in questi anni tormentati - eccezion fatta per la felice parentesi Farina - hanno accompagnato, nel bene e nel male, le sorti del Barletta in ogni dove: dalla terra battuta di Novoli 2015 all'apoteosi di Rieti 2022, fino ad arrivare, insieme ai vari Pollidori, Daleno, Loiodice, Lattanzio ecc. letteralmente ad un passo dal sogno della Serie C.
Tutto questo prima che gli eventi precipitassero drammaticamente dopo una prima parte di stagione - quella targata Ciro Ginestra - tutto sommato dignitosa fino al pesantissimo rovescio interno contro il Martina.
Quel che è accaduto da quella domenica prenatalizia in poi è arcinoto: un vendo o non vendo, compro o non compro che ha francamente stancato sia noi modestissimi scribi della domenica, sia soprattutto loro: quelli che seguono la squadra in ogni dove e che oggi manifestano la loro rabbia e delusione da Via D'Annunzio, sede della società ASD Barletta 1922, fino a Via Alvisi, per poi manifestare la loro comprensibile frustrazione in pieno centro cittadino.
La speranza ora è che chi di dovere decida, magari con la dovuta celerità, di qual morte dovrà morire il Barletta calcio. E se davvero esiste sulla faccia della terra qualcuno davvero deciso a farsi carico delle sorti della squadra al posto dell'attuale proprietà che rompa gli indugi e ponga fine a questa ennesima triste Via Crucis del calcio barlettano.