Barletta 1922, l’addio di Ciro Ginestra: “Faccio un passo indietro, ho dato tutto”
La lettera aperta dell’ormai ex tecnico biancorosso
martedì 12 dicembre 2023
21.11
Ora è ufficiale, Ciro Ginestra non è più l'allenatore del Barletta. Le dimissioni erano arrivate domenica sera dopo il ko con il Martina ed ora sono state rese ufficiali dal club biancorosso. Questa la lettera dell'ormai ex allenatore.
"Lo avevo detto. Parlando con la lealtà che sempre mi contraddistingue. Lo avevo detto, mettendoci la faccia in maniera diretta come sempre nel mio stile. Non come forma di sfida, ma con l'intenzione di parlare da Uomo. Quello che sono. Occhi negli occhi. E da Uomo ho scelto. Ho fatto un passo indietro. Mi sono fatto da parte e l'ho fatto, non perché ritenessi di aver peccato in qualcosa. Resto convinto della qualità del mio lavoro. L'ho fatto per Barletta innanzitutto. Perché il mio, con la città, con i tifosi, con una piazza così importante, è stato un rapporto vero, leale. Ho lavorato instancabilmente, ho sfidato le oggettive difficoltà, ho costruito un rapporto speciale con i miei ragazzi, insieme abbiamo sudato sempre, per crescere insieme, ottenere il meglio, nonostante conoscessimo i nostri limiti. Che con onestà ho spiegato e raccontato. E che, sono certo, molti abbiano inteso prima ancora che io raccontassi nel dettaglio la "storia" di questa stagione. Non mi sento vinto. E non lo sono. Perché, gli inciampi esistono, perché i progetti hanno bisogno di tempo. Di fiducia. Anche a costo di inciampare. Ed anche quando è successo non ho mai abbassato la testa.
Al contrario, mi sono messo a lavorare, ancora con una determinazione e una applicazione che non è mai venuta meno. Poi, però, tutto diventa troppo pesante. E quando non c'è più fiducia, pazienza di aspettare, capacità di capire, è tempo di scelte. Coraggiose e dolorose. Come lo è stata la mia . Faccio un passo indietro, per Barletta. Sperando che serva. Lo faccio per rispetto alla mia persona e alla mia professionalità e per un atto di rispetto nei confronti di una piazza a cui resto legato, che mi ha saputo dare tanto, in termini di crescita e di emozioni. Anche chi, si è fermato alla forma, dimenticando di guardare la sostanza dei fatti. Ai tifosi, tutti, va il mio ringraziamento.
E il mio grazie va anche alla società tutta, al Presidente Mario Di Miccoli, per l'opportunità di allenare questa meravigliosa piazza, per il cammino condiviso insieme. Il mio grazie al mio staff. Instancabile, infaticabile, attento, presente. Così come tutte la parti di un gruppo unico. Fisioterapisti Andrea, Gennaro,il dottore , il mio amico Magazziniere Michele. Ho avuto la fortuna di lavorare con persone speciali. Che porto nel cuore. E poi i miei ragazzi.
Un rapporto che non si può tradurre in parole. Un rapporto pulito, basato innanzitutto sui valori umani che restano il motore di ogni mia azione e scelta. Anche quella di dimettermi. Saluto Barletta senza rimpianti, con un pizzico di naturale nostalgia ma consapevole di aver dato tutto, dal primo all'ultimo giorno".
"Lo avevo detto. Parlando con la lealtà che sempre mi contraddistingue. Lo avevo detto, mettendoci la faccia in maniera diretta come sempre nel mio stile. Non come forma di sfida, ma con l'intenzione di parlare da Uomo. Quello che sono. Occhi negli occhi. E da Uomo ho scelto. Ho fatto un passo indietro. Mi sono fatto da parte e l'ho fatto, non perché ritenessi di aver peccato in qualcosa. Resto convinto della qualità del mio lavoro. L'ho fatto per Barletta innanzitutto. Perché il mio, con la città, con i tifosi, con una piazza così importante, è stato un rapporto vero, leale. Ho lavorato instancabilmente, ho sfidato le oggettive difficoltà, ho costruito un rapporto speciale con i miei ragazzi, insieme abbiamo sudato sempre, per crescere insieme, ottenere il meglio, nonostante conoscessimo i nostri limiti. Che con onestà ho spiegato e raccontato. E che, sono certo, molti abbiano inteso prima ancora che io raccontassi nel dettaglio la "storia" di questa stagione. Non mi sento vinto. E non lo sono. Perché, gli inciampi esistono, perché i progetti hanno bisogno di tempo. Di fiducia. Anche a costo di inciampare. Ed anche quando è successo non ho mai abbassato la testa.
Al contrario, mi sono messo a lavorare, ancora con una determinazione e una applicazione che non è mai venuta meno. Poi, però, tutto diventa troppo pesante. E quando non c'è più fiducia, pazienza di aspettare, capacità di capire, è tempo di scelte. Coraggiose e dolorose. Come lo è stata la mia . Faccio un passo indietro, per Barletta. Sperando che serva. Lo faccio per rispetto alla mia persona e alla mia professionalità e per un atto di rispetto nei confronti di una piazza a cui resto legato, che mi ha saputo dare tanto, in termini di crescita e di emozioni. Anche chi, si è fermato alla forma, dimenticando di guardare la sostanza dei fatti. Ai tifosi, tutti, va il mio ringraziamento.
E il mio grazie va anche alla società tutta, al Presidente Mario Di Miccoli, per l'opportunità di allenare questa meravigliosa piazza, per il cammino condiviso insieme. Il mio grazie al mio staff. Instancabile, infaticabile, attento, presente. Così come tutte la parti di un gruppo unico. Fisioterapisti Andrea, Gennaro,il dottore , il mio amico Magazziniere Michele. Ho avuto la fortuna di lavorare con persone speciali. Che porto nel cuore. E poi i miei ragazzi.
Un rapporto che non si può tradurre in parole. Un rapporto pulito, basato innanzitutto sui valori umani che restano il motore di ogni mia azione e scelta. Anche quella di dimettermi. Saluto Barletta senza rimpianti, con un pizzico di naturale nostalgia ma consapevole di aver dato tutto, dal primo all'ultimo giorno".