Angri-Barletta: tra utopistica speranza e triste formalità
L’ultimo atto di un anno da dimenticare (comunque vada) per il Barletta Calcio e un futuro che ancora non c’è…
sabato 4 maggio 2024
A meno di miracoli o congiunture astrali favorevoli si concluderà domenica pomeriggio in quel di Angri quella che con ogni probabilità passerà agli annali come una delle stagioni più tristi, controverse e fallimentari dell'ultracentenaria storia del Barletta calcio.
Certo la speranza deve essere sempre l'ultima a morire, ma viste le premesse - ad Angri per Angri-Barletta come su altri campi - con le quali ci si avvicina all'ultima di campionato, ci pare oltremodo realistico pensare ad un Barletta già da domenica sera retrocesso in Eccellenza, con il Fasano che al "Curlo" dovrebbe agevolmente fare il suo con la Paganese, e con un Casarano ormai già in vacanza che al "Capozza" dovrà vedersela con la fame di punti di un redivivo Bitonto.
OK c'è sempre la speranza nel Martina, che al "Tursi" non dovrebbe far sconti ad un Gallipoli che comunque, pur non ottenendo spesso i risultati sperati, nelle ultime giornate ha più volte dimostrato di potersela giocare in qualsiasi campo.
Ma il problema dei problemi resta il Barletta stesso, che prima di perdere gli ultimi residui di dignità rimasta abbandonandosi a esorcismi e riti voodoo nei confronti delle dirette concorrenti dovrebbe vincere sul campo di una squadra, l'Angri, già vincitrice in scioltezza nella partita di andata (quando tal Ascione, tra statue di sale di biancorosso vestite, replicò il Maradona di Messico '86) e che nelle ultime undici partite ha perso solo contro le prime quattro in classifica.
Ma soprattutto, alla luce dello "scazzo" tra calciatori e proprietà di lunedì scorso e delle "decisioni" della società annunciate quasi in stile "10 giugno 1940" dal diesse Pitino in sala stampa, quale Barletta vedremo in campo domenica pomeriggio? Vedremo un Barletta con il sangue agli occhi tipico della forza della disperazione e dell'istinto di sopravvivenza? Vedremo, come a questo punto altamente probabile, calciatori letteralmente ansiosi di fuggire (in parte anche a ragione) da mesi di inferno calcistico? Oppure, come ventilato da qualcuno, vedremo una squadra infarcita di juniores?
In ogni caso, qualunque sia l'esito di questa stagione (fosse anche quello di una clamorosa salvezza), da lunedì prossimo (o, si spera, tra due lunedì) si dovrà pensare al futuro di questa società e di questa squadra. Un futuro che a questo punto ci pare altamente improbabile da immaginare con l'attuale compagine societaria, soprattutto in caso di una quasi certa retrocessione in Eccellenza. In quanti tra gli attuali 4000 aficionados del Puttilli sarebbero ancora disposti a seguire la squadra e a sottoscrivere un abbonamento? Quali e quante aziende sarebbero disposte a fare da sponsor? Quali calciatori "di categoria", necessari per programmare un'immediata risalita, sarebbero disposti ad abbracciare la causa biancorossa?
Ma prima di iniziare a parlare di futuro c'è da affrontare la trasferta di Angri e dipenderà solo da chi scenderà in campo se Angri-Barletta potrà essere l'ultima utopistica fiammella di speranza o se sarà soltanto quella triste formalità atta a certificare la retrocessione della SSD Barletta 1922 nel campionato di Eccellenza pugliese 2024/2025.
Poi, una volta conosciuto il destino dei biancorossi, sarà finalmente giunta l'ora di scoprire le carte: quelle ormai reiette e perdenti dell'attuale compagine societaria; ma anche quelle di tutti quegli aspiranti acquirenti i quali, almeno a parole, prospettarono al tempo un radioso futuro per il Barletta Calcio.
Perché oggi contestare duramente l'operato di Mario Dimiccoli e accoliti è giusto, sacrosanto, inevitabile, ma anche troppo facile… Ecco, da tifosi speriamo sia ancora più facile nei prossimi mesi, quelli in cui per chiunque manifesti voglia di rilevare la società non ci sarà più spazio solo per le belle parole ma solo e soltanto per precise assunzioni di responsabilità nei confronti di una piazza e di una tifoseria che di tragici apprendisti stregoni ne ha visti anche troppi…
Certo la speranza deve essere sempre l'ultima a morire, ma viste le premesse - ad Angri per Angri-Barletta come su altri campi - con le quali ci si avvicina all'ultima di campionato, ci pare oltremodo realistico pensare ad un Barletta già da domenica sera retrocesso in Eccellenza, con il Fasano che al "Curlo" dovrebbe agevolmente fare il suo con la Paganese, e con un Casarano ormai già in vacanza che al "Capozza" dovrà vedersela con la fame di punti di un redivivo Bitonto.
OK c'è sempre la speranza nel Martina, che al "Tursi" non dovrebbe far sconti ad un Gallipoli che comunque, pur non ottenendo spesso i risultati sperati, nelle ultime giornate ha più volte dimostrato di potersela giocare in qualsiasi campo.
Ma il problema dei problemi resta il Barletta stesso, che prima di perdere gli ultimi residui di dignità rimasta abbandonandosi a esorcismi e riti voodoo nei confronti delle dirette concorrenti dovrebbe vincere sul campo di una squadra, l'Angri, già vincitrice in scioltezza nella partita di andata (quando tal Ascione, tra statue di sale di biancorosso vestite, replicò il Maradona di Messico '86) e che nelle ultime undici partite ha perso solo contro le prime quattro in classifica.
Ma soprattutto, alla luce dello "scazzo" tra calciatori e proprietà di lunedì scorso e delle "decisioni" della società annunciate quasi in stile "10 giugno 1940" dal diesse Pitino in sala stampa, quale Barletta vedremo in campo domenica pomeriggio? Vedremo un Barletta con il sangue agli occhi tipico della forza della disperazione e dell'istinto di sopravvivenza? Vedremo, come a questo punto altamente probabile, calciatori letteralmente ansiosi di fuggire (in parte anche a ragione) da mesi di inferno calcistico? Oppure, come ventilato da qualcuno, vedremo una squadra infarcita di juniores?
In ogni caso, qualunque sia l'esito di questa stagione (fosse anche quello di una clamorosa salvezza), da lunedì prossimo (o, si spera, tra due lunedì) si dovrà pensare al futuro di questa società e di questa squadra. Un futuro che a questo punto ci pare altamente improbabile da immaginare con l'attuale compagine societaria, soprattutto in caso di una quasi certa retrocessione in Eccellenza. In quanti tra gli attuali 4000 aficionados del Puttilli sarebbero ancora disposti a seguire la squadra e a sottoscrivere un abbonamento? Quali e quante aziende sarebbero disposte a fare da sponsor? Quali calciatori "di categoria", necessari per programmare un'immediata risalita, sarebbero disposti ad abbracciare la causa biancorossa?
Ma prima di iniziare a parlare di futuro c'è da affrontare la trasferta di Angri e dipenderà solo da chi scenderà in campo se Angri-Barletta potrà essere l'ultima utopistica fiammella di speranza o se sarà soltanto quella triste formalità atta a certificare la retrocessione della SSD Barletta 1922 nel campionato di Eccellenza pugliese 2024/2025.
Poi, una volta conosciuto il destino dei biancorossi, sarà finalmente giunta l'ora di scoprire le carte: quelle ormai reiette e perdenti dell'attuale compagine societaria; ma anche quelle di tutti quegli aspiranti acquirenti i quali, almeno a parole, prospettarono al tempo un radioso futuro per il Barletta Calcio.
Perché oggi contestare duramente l'operato di Mario Dimiccoli e accoliti è giusto, sacrosanto, inevitabile, ma anche troppo facile… Ecco, da tifosi speriamo sia ancora più facile nei prossimi mesi, quelli in cui per chiunque manifesti voglia di rilevare la società non ci sarà più spazio solo per le belle parole ma solo e soltanto per precise assunzioni di responsabilità nei confronti di una piazza e di una tifoseria che di tragici apprendisti stregoni ne ha visti anche troppi…